L’ennesima Conferenza di Servizi si è chiusa con un nulla di fatto ed i nostri rappresentanti ritornano da Roma ancora una volta a mani vuote perché Syndial ha presentato un piano di bonifica inadeguato. Forse è utile ricordare che Syndial è una società controllata dall’ENI, quinto gruppo petrolifero mondiale, di cui il principale azionista è il Tesoro, cioè lo Stato Italiano, quindi finiamola col “gioco delle tre carte”. L’Eni, attraverso le sue società controllate, è responsabile del disastro ambientale crotonese in tutti i suoi complessi aspetti e dovrà pagare tutti i danni del disastro che ha provocato.
E’ veramente incredibile che lo Stato Italiano tratti in questo modo il nostro territorio, la nostra comunità. Pretendiamo di essere trattati come cittadini e non come sudditi !
Abbiamo diritto alla bonifica del nostro territorio contaminato ed inquinato oltre ogni misura. Abbiamo diritto ad uno sviluppo sostenibile e ad una svolta di 180 gradi rispetto al passato. Esortiamo quindi i nostri rappresentanti istituzionali ad ogni livello ad aprire una buona volta la vertenza ambientale Crotone ed a difendere gli interessi della nostra comunità con tutti gli strumenti disponibili in uno Stato civile e di diritto.
Mentre si continua a discutere, l’inquinamento da metalli pesanti continua ad ammorbare il nostro suolo, le falde acquifere, il nostro mare, i veleni entrano nella catena alimentare, la radioattività da fosforiti continua a farci ammalare, il danno ambientale aumenta sempre di più.
Facciamo appello in primo luogo al Sindaco della città, garante per legge della salute dei cittadini, di modificare la sua linea che riteniamo troppo morbida e che fino ad ora si è rivelata povera di risultati. Siamo di fronte ad un sopruso che un “braccio” dello Stato ( ENI – Syndial) ha commesso e continua a perpetrare nei confronti di una parte del suo territorio, di una comunità, ed i rappresentanti di questa comunità hanno il dovere di agire con la massima determinazione per tutelare i diritti, la salute, la dignità di questa comunità.
Crotone 20.12.08
Francesco Zurlo Portavoce Verdi Crotone
sabato 20 dicembre 2008
venerdì 12 dicembre 2008
ADDIO SILVANO, COMPAGNO DI TANTE BATTAGLIE AMBIENTALISTE
I VERDI DI CROTONE ESPRIMONO TUTTO IL LORO CORDOGLIO ALLA FAMIGLIA E AGLI AMICI PER LA SCOMPARSA DI SILVANO TRICOLI, COMPAGNO DI TANTE BATTAGLIE AMBIENTALISTE.
DALLA PROFONDITA’ DELLA SUA CULTURA E DELLA SUA UMANITA’ SILVANO TRICOLI FU TRA I PRIMI A COMPRENDERE L’URGENZA DELLA QUESTIONE ECOLOGICA E LA NECESSITA’ DI ATTIVARSI PER PORRE IL PROBLEMA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL NOSTRO TERRITORIO.
COME CITTADINI E COME AMBIENTALISTI PORTEREMO SEMPRE NEL CUORE IL SUO INSEGNAMENTO.
CROTONE 11/12/2008
FRANCESCO ZURLO
PORTAVOCE VERDI CROTONE
I VERDI DI CROTONE ESPRIMONO TUTTO IL LORO CORDOGLIO ALLA FAMIGLIA E AGLI AMICI PER LA SCOMPARSA DI SILVANO TRICOLI, COMPAGNO DI TANTE BATTAGLIE AMBIENTALISTE.
DALLA PROFONDITA’ DELLA SUA CULTURA E DELLA SUA UMANITA’ SILVANO TRICOLI FU TRA I PRIMI A COMPRENDERE L’URGENZA DELLA QUESTIONE ECOLOGICA E LA NECESSITA’ DI ATTIVARSI PER PORRE IL PROBLEMA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL NOSTRO TERRITORIO.
COME CITTADINI E COME AMBIENTALISTI PORTEREMO SEMPRE NEL CUORE IL SUO INSEGNAMENTO.
CROTONE 11/12/2008
FRANCESCO ZURLO
PORTAVOCE VERDI CROTONE
mercoledì 10 dicembre 2008
NUOVO INCENERITORE: CITTADINI ALL'OSCURO DI TUTTO
I Verdi di Crotone, appresa da Tele Diogene e dalla stampa la notizia della costruzione di un nuovo inceneritore a Crotone per rifiuti urbani ed industriali pericolosi, esprimono sconcerto per come sia stato possibile non dare informazione alcuna ai cittadini di un impianto che potrebbe avere un impatto rilevante sulla loro salute. E’ una questione ecologica, è una questione democratica.
Esiste una vasta letteratura scientifica sulla pericolosità degli inceneritori, o termovalorizzatori se producono anche energia elettrica (http://it.wikipedia.org/wiki/Inceneritore) , e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per voce del suo rimpianto direttore Lorenzo Tomatis, ha più volte ribadito che impianti del genere possono aumentare notevolmente i tumori, specialmente se il territorio su cui sono insediati è già denso di altre sostanze inquinanti. E Crotone ed il territorio di Crotone sono talmente inquinati da essere SIN ( Sito di Interesse Nazionale ), uno dei luoghi cioè da bonificare con priorità assoluta e su cui non può assolutamente essere aumentato l’inquinamento; un luogo il nostro che ha visto finalmente avviarsi un Registro Tumori “ a furor di popolo” a seguito dello scandalo “Black Mountains” , che ha da mesi interi quartieri e scuole sotto sequestro perché costruite su rifiuti tossici e nocivi, una città che si scopre anche “radioattiva”, insomma una città ad inquinamento diffuso che richiede uno sforzo unanime verso il disinquinamento, verso il cambiare rotta.
Qualsiasi nuovo impianto potenzialmente inquinante deve fare i conti con questa realtà, la sua valutazione di impatto non potrà essere valida se non sarà capace di dimostrare che in questo scenario già saturo non rappresenti una minaccia per la salute. E siccome la salute è dei cittadini, è della loro vita che si parla, è loro il sacrosanto diritto di essere informati e di partecipare al processo decisionale che sulla loro pelle potrà avere delle ricadute rilevanti. Ma nessuno, né il Sindaco, né il Presidente della Provincia, né i nostri rappresentanti regionali hanno ritenuto di informare i cittadini, di esortarli alla partecipazione ed alla consapevolezza, ci sembra una grave omissione, allo scopo esortiamo la Consulta dell’ambiente del Comune di Crotone a richiedere le dovute audizioni e raccogliere una completa documentazione da mettere a disposizione della cittadinanza.
Poi, non possiamo sempre fare un passo avanti e due indietro: si era affermato un principio: Ad ogni provincia i propri rifiuti. Si è scritto in leggi regionali, si è ribadito in mille incontri, convegni, programmi di partiti politici, atti di ogni istituzione : ad ognuno i suoi rifiuti e basta rifiuti su Crotone. Ora sembra che questo nuovo impianto possa accogliere rifiuti anche da altre province, e allora!?
Forse non si è capito che il business dei rifiuti, così come si è inteso farlo fino ad ora, è chiuso, ha finito il suo ciclo economico, la città non può e non vuole continuare ad essere polo di attrazione per rifiuti inquinanti provenienti da ogni dove.
L’economia del ciclo dei rifiuti si sta invece sviluppando nel senso esattamente opposto a quello delle discariche e degli inceneritori, che possono essere solo un male transitorio, la direzione oggi è quella del rifiuto zero. La nuova economia sostenibile che nasce dai rifiuti è quella che tende a ridurli sempre più, partendo dalla riprogettazione dei processi produttivi delle merci, merci che fin dalla loro nascita si fanno carico del loro destino quando diventeranno rifiuto, l’economia nuova nasce dalla liberalizzazione del mercato del riciclo e della raccolta differenziata, un mercato oggi ingessato da vischiosi monopoli ed oligopoli, dove domani dovrebbero nascere una miriade di piccole e medie imprese. In questo modo, man mano che la nuova economia dei rifiuti cresce, aumenta la qualità della vita di una comunità; al contrario oggi man mano che si sviluppano discariche ed inceneritori, la nostra qualità della vita degrada insieme alla nostra salute.
La questione rifiuti è una delle principali questioni che la nostra comunità deve affrontare, risolvere alla radice, e niente si potrà risolvere se non si riafferma subito il principio che noi prendiamo solo i rifiuti della nostra provincia. Vogliamo risentirlo questo principio da parte delle istituzioni competenti coinvolte, dai rappresentanti politici, dalle associazioni, dai sindacati, dalle autorità morali, intellettuali e religiose della nostra città e della nostra provincia. Vogliamo Crotone ai primi posti nella raccolta differenziata, vogliamo che la bonifica del nostro territorio diventi un esempio, un termine di paragone, un modello per gli altri siti da disinquinare, vogliamo che da questo nasca nuova economia, nuove imprese, vogliamo che da un economia che ha inquinato, ammorbato, degradato, ammalato, si passi ad un economia che ripulisca, bonifichi, risani, si prenda cura dell’ambiente e dell’uomo.
Da una economia che ci spinge nella fossa ad una economia che possa riconciliarci con la vita.
Crotone 10.12.2008
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone
Esiste una vasta letteratura scientifica sulla pericolosità degli inceneritori, o termovalorizzatori se producono anche energia elettrica (http://it.wikipedia.org/wiki/Inceneritore) , e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per voce del suo rimpianto direttore Lorenzo Tomatis, ha più volte ribadito che impianti del genere possono aumentare notevolmente i tumori, specialmente se il territorio su cui sono insediati è già denso di altre sostanze inquinanti. E Crotone ed il territorio di Crotone sono talmente inquinati da essere SIN ( Sito di Interesse Nazionale ), uno dei luoghi cioè da bonificare con priorità assoluta e su cui non può assolutamente essere aumentato l’inquinamento; un luogo il nostro che ha visto finalmente avviarsi un Registro Tumori “ a furor di popolo” a seguito dello scandalo “Black Mountains” , che ha da mesi interi quartieri e scuole sotto sequestro perché costruite su rifiuti tossici e nocivi, una città che si scopre anche “radioattiva”, insomma una città ad inquinamento diffuso che richiede uno sforzo unanime verso il disinquinamento, verso il cambiare rotta.
Qualsiasi nuovo impianto potenzialmente inquinante deve fare i conti con questa realtà, la sua valutazione di impatto non potrà essere valida se non sarà capace di dimostrare che in questo scenario già saturo non rappresenti una minaccia per la salute. E siccome la salute è dei cittadini, è della loro vita che si parla, è loro il sacrosanto diritto di essere informati e di partecipare al processo decisionale che sulla loro pelle potrà avere delle ricadute rilevanti. Ma nessuno, né il Sindaco, né il Presidente della Provincia, né i nostri rappresentanti regionali hanno ritenuto di informare i cittadini, di esortarli alla partecipazione ed alla consapevolezza, ci sembra una grave omissione, allo scopo esortiamo la Consulta dell’ambiente del Comune di Crotone a richiedere le dovute audizioni e raccogliere una completa documentazione da mettere a disposizione della cittadinanza.
Poi, non possiamo sempre fare un passo avanti e due indietro: si era affermato un principio: Ad ogni provincia i propri rifiuti. Si è scritto in leggi regionali, si è ribadito in mille incontri, convegni, programmi di partiti politici, atti di ogni istituzione : ad ognuno i suoi rifiuti e basta rifiuti su Crotone. Ora sembra che questo nuovo impianto possa accogliere rifiuti anche da altre province, e allora!?
Forse non si è capito che il business dei rifiuti, così come si è inteso farlo fino ad ora, è chiuso, ha finito il suo ciclo economico, la città non può e non vuole continuare ad essere polo di attrazione per rifiuti inquinanti provenienti da ogni dove.
L’economia del ciclo dei rifiuti si sta invece sviluppando nel senso esattamente opposto a quello delle discariche e degli inceneritori, che possono essere solo un male transitorio, la direzione oggi è quella del rifiuto zero. La nuova economia sostenibile che nasce dai rifiuti è quella che tende a ridurli sempre più, partendo dalla riprogettazione dei processi produttivi delle merci, merci che fin dalla loro nascita si fanno carico del loro destino quando diventeranno rifiuto, l’economia nuova nasce dalla liberalizzazione del mercato del riciclo e della raccolta differenziata, un mercato oggi ingessato da vischiosi monopoli ed oligopoli, dove domani dovrebbero nascere una miriade di piccole e medie imprese. In questo modo, man mano che la nuova economia dei rifiuti cresce, aumenta la qualità della vita di una comunità; al contrario oggi man mano che si sviluppano discariche ed inceneritori, la nostra qualità della vita degrada insieme alla nostra salute.
La questione rifiuti è una delle principali questioni che la nostra comunità deve affrontare, risolvere alla radice, e niente si potrà risolvere se non si riafferma subito il principio che noi prendiamo solo i rifiuti della nostra provincia. Vogliamo risentirlo questo principio da parte delle istituzioni competenti coinvolte, dai rappresentanti politici, dalle associazioni, dai sindacati, dalle autorità morali, intellettuali e religiose della nostra città e della nostra provincia. Vogliamo Crotone ai primi posti nella raccolta differenziata, vogliamo che la bonifica del nostro territorio diventi un esempio, un termine di paragone, un modello per gli altri siti da disinquinare, vogliamo che da questo nasca nuova economia, nuove imprese, vogliamo che da un economia che ha inquinato, ammorbato, degradato, ammalato, si passi ad un economia che ripulisca, bonifichi, risani, si prenda cura dell’ambiente e dell’uomo.
Da una economia che ci spinge nella fossa ad una economia che possa riconciliarci con la vita.
Crotone 10.12.2008
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone
venerdì 28 novembre 2008
OPERAZIONE PERSEUS. LOSCO INTRECCIO MAFIA, POLITICA E AFFARI
SERVE UN PATTO TRA LE FORZE SANE DELLA SOCIETA’ CROTONESE.
(Comunicato Verdi Crotone 26/11/2008)
I Verdi di Crotone plaudono all’iniziativa della magistratura e delle forze dell’ordine e sono solidali col PM Bruni per la sua tenace e coraggiosa lotta contro la criminalità per cui rischia la vita.
La città vive una vera e propria emergenza legalità ed a questo non possono restare insensibili i tanti cittadini onesti crotonesi impegnati in ogni campo e settore della società.
I Verdi di Crotone propongono un patto alle altre forze politiche : non candidare alle prossime elezioni nessuno che abbia anche il solo rinvio a giudizio per reati che hanno a che fare con la criminalità organizzata o reati contro la pubblica amministrazione; per quanto ci riguarda noi seguiremo in questo senso un severo codice etico e non faremo accordi con alcuna forza politica che non accetti questa preliminare condizione.
Ai cittadini crotonesi chiediamo di rispondere con dignità alla sfida del malaffare e di non vendersi e piegarsi al voto di scambio.
Alle associazioni imprenditoriali chiediamo di espellere chi è colluso, concusso o corrotto, allineandosi con le altre esperienze italiane, ad esempio Confindustria Sicilia, che si sono espresse in questo senso.
I Verdi di Crotone richiedono alle istituzioni, ad ogni livello, il più severo controllo dei flussi finanziari che raggiungeranno Crotone per la Bonifica del sito industriale ed i conseguenti progetti di sviluppo.
Esortiamo infine tutta la società civile, mass media, scuole, associazioni crotonesi ad alzare la testa, far sentire la loro presenza, moltiplicare le iniziative di civiltà, al fine di risollevarci da questo pantano morale, da questo degrado in cui siamo caduti e darci l’un l’altro speranza ed incoraggiamento.
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone
(Comunicato Verdi Crotone 26/11/2008)
I Verdi di Crotone plaudono all’iniziativa della magistratura e delle forze dell’ordine e sono solidali col PM Bruni per la sua tenace e coraggiosa lotta contro la criminalità per cui rischia la vita.
La città vive una vera e propria emergenza legalità ed a questo non possono restare insensibili i tanti cittadini onesti crotonesi impegnati in ogni campo e settore della società.
I Verdi di Crotone propongono un patto alle altre forze politiche : non candidare alle prossime elezioni nessuno che abbia anche il solo rinvio a giudizio per reati che hanno a che fare con la criminalità organizzata o reati contro la pubblica amministrazione; per quanto ci riguarda noi seguiremo in questo senso un severo codice etico e non faremo accordi con alcuna forza politica che non accetti questa preliminare condizione.
Ai cittadini crotonesi chiediamo di rispondere con dignità alla sfida del malaffare e di non vendersi e piegarsi al voto di scambio.
Alle associazioni imprenditoriali chiediamo di espellere chi è colluso, concusso o corrotto, allineandosi con le altre esperienze italiane, ad esempio Confindustria Sicilia, che si sono espresse in questo senso.
I Verdi di Crotone richiedono alle istituzioni, ad ogni livello, il più severo controllo dei flussi finanziari che raggiungeranno Crotone per la Bonifica del sito industriale ed i conseguenti progetti di sviluppo.
Esortiamo infine tutta la società civile, mass media, scuole, associazioni crotonesi ad alzare la testa, far sentire la loro presenza, moltiplicare le iniziative di civiltà, al fine di risollevarci da questo pantano morale, da questo degrado in cui siamo caduti e darci l’un l’altro speranza ed incoraggiamento.
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone
CHI UCCIDE BARBARAMENTE I CANI ?
I Verdi di Crotone manifestano sdegno e raccapriccio di fronte al dilagare degli episodi di impiccagione dei cani ( siamo al terzo episodio in poco tempo) a Crotone e dintorni. Sarebbe un grave errore sottovalutare questo vergognoso fenomeno che offende la coscienza dei tanti crotonesi che amano gli animali ed in particolare i cani. Chi può essere così crudele da impiccare un cane? E’ un sintomo di violenza e malvagità che non possiamo trascurare, a prescindere dallo scopo per cui tali delitti vengono compiuti. Non sappiamo se sono avvertimenti di tipo mafioso, macabri rituali di sette sataniche, oppure semplice crudeltà di stupidi senza cultura e senza valori, in ogni caso esortiamo le autorità competenti ad indagare in modo approfondito il fenomeno.
Vogliamo ricordare che l’art.544-bis del codice penale punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi chiunque cagiona la morte di un animale per crudeltà. Noi Verdi chiediamo che vengano al più presto assicurati alla giustizia i delinquenti che hanno impiccato questi poveri cani.
Se qualcuno ha lo stomaco di uccidere un cane strumentalmente o per gioco, con la stessa facilità questo qualcuno potrebbe uccidere una persona per i suoi scopi folli o comunque delittuosi. Sono persone pericolose, da punire e tenere sotto controllo, che lo sappiano gli inquirenti. Da questi atti proviene il puzzo di un verminaio di violenza, di cultura della morte e della sopraffazione dei deboli e degli indifesi, un vuoto di valori che ci preoccupa ed atterrisce, ed in definitiva offende il nostro senso di umanità.
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone
Vogliamo ricordare che l’art.544-bis del codice penale punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi chiunque cagiona la morte di un animale per crudeltà. Noi Verdi chiediamo che vengano al più presto assicurati alla giustizia i delinquenti che hanno impiccato questi poveri cani.
Se qualcuno ha lo stomaco di uccidere un cane strumentalmente o per gioco, con la stessa facilità questo qualcuno potrebbe uccidere una persona per i suoi scopi folli o comunque delittuosi. Sono persone pericolose, da punire e tenere sotto controllo, che lo sappiano gli inquirenti. Da questi atti proviene il puzzo di un verminaio di violenza, di cultura della morte e della sopraffazione dei deboli e degli indifesi, un vuoto di valori che ci preoccupa ed atterrisce, ed in definitiva offende il nostro senso di umanità.
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone
lunedì 24 novembre 2008
Creativi Culturali, Transumani, una riflessione olistica
Tipi umani emergenti: chi salverà il mondo ?
Un nuovo tipo di essere umano irrompe nella storia e sta salvando il mondo. Una moltitudine in mutazione positiva, dai quattro lati del pianeta, con i propri atteggiamenti, la propria attività quotidiana, la propria consapevolezza in azione, frena le motrici del caos e la folle corsa verso l’autodistruzione. Ervin Laszlo, scienziato dei sistemi e dell’evoluzione, li chiama “creativi culturali”, Jacques Attali, economista e futurologo, “ transumani”, sono coloro che hanno capito ed adottano stili di vita coerenti con la acquisita nuova consapevolezza.L’Uomo Nuovo coniuga il suo agire con la pratica dell’essere senza degradare l’apparire dal suo fondamentale ruolo comunicativo, bada alla sostanza delle cose senza trascurarne la forma, è consapevole della necessaria affermazione di un etica di emersione ma gioisce dell’estetica e del bello in tutte le sue manifestazioni.
Una miriade sempre più numerosa non ci sta a continuare questa corsa sfrenata verso la catastrofe e umilmente, ma con santa determinazione, si oppone e costruisce la stessa possibilità del futuro.
Già Alex Langer, mai dimenticato leader e fondatore dei Verdi, lo aveva detto: più lenti, più profondi, più soavi. Già l’Universo ed anche noi siamo composti da infinite particelle atomiche in frenetico e velocissimo movimento, sfrecciamo su un pianeta in un angolo della nostra galassia a migliaia di Km/h, la velocità è il nostro imprinting, ciò di cui siamo fatti, la lentezza un atto volontario di ragionevolezza e riflessione, per andare nel profondo, non fermandoci alla superficie delle cose, ma scoprirne l’anima, cercare la verità, donare uno sforzo di comprensione, emozionandoci, incamminandoci verso un modo di vivere più gentile, soave appunto, trattando con dolcezza la natura ed il prossimo.
Laszlo dice che quando arriveremo ad una massa critica, quando gli esseri umani emergenti, i creativi culturali, saranno in quantità sufficiente si avvierà il grande cambiamento che lui chiama “Macroshift”.
E’ una nuova visione del mondo che avanza e scardina dalle fondamenta quella vecchia, un paradigma olistico che si sta sostituendo a quello meccanicistico e newtoniano. Dove tutto era prima distante e distaccato oggi appare connesso e coerente, corpo e spirito, mente e materia, le nostre azioni e le loro conseguenze.
Certo questi due aspetti dell’animo umano spesso convivono in ognuno di noi, ma conta chi prende il sopravvento, quale dei due ci caratterizza, e sempre più si afferma la volontà di vivere in coerenza con la natura, in pace con se stessi e gli altri e perde terreno la tendenza al consumo sfrenato, al dio danaro, alla competizione ed all’annientamento del nemico. Ma c’è poco tempo, i guasti causati dalla cultura cartesiana che ha oggettivato la natura, artificialmente diviso l’uomo dal resto, dall’ambiente e dagli altri uomini, sono in pieno svolgimento, riscaldando il pianeta, ammorbando l’aria, l’acqua, la terra, creando caos e conflitti, turbolenze finanziarie che depredano l’economia reale, in una folle volontà di potenza, è in corso una guerra mondiale dissimulata ma non per questo meno reale, se è vero che nei rapporti internazionali ciò che conta , alla fine è la potenza militare ed ancora l’ONU è nelle mani delle cinque potenze nucleari con diritto di veto. Una guerra contro l’uomo e la natura che molti non sono più disponibili ad accettare, cercando una vita più semplice, aiutando il prossimo e rispettando la natura. Gli individui impegnati nel volontariato, nelle ONG, nelle associazioni ambientaliste, pacifiste, antimafia, nei movimenti per una globalizzazione più umana, sono decine e decine di milioni nel mondo. Le personalità scientifiche, uomini politici e di cultura, religiosi che ogni giorno promuovono la nuova etica della responsabilità, ecologica, solidale sono fari che già illuminano la nuova strada che dobbiamo percorrere.
La cultura olistica di cui è portatore l’Uomo Nuovo, si pone ad un crocevia tra la scienza e lo spirito, risolve e supera la disputa tra creazionismo ed evoluzionismo in una nuova sintesi che esplora i territori precedenti al Big Bang, sacralizza il Cosmo e trova Dio all’interno di ogni atomo. E’ straordinario vivere nell’oggi questo riavvicinarsi tra lo spirito e la scienza, un percorso ripreso da Fritjof Capra nel suo classico “Il Tao della Fisica” e via via sviluppato da David Bhom con la sua teoria dell’ordine implicato, da Yogananda e Krishnamurti, e le menti più aperte di tutte le religioni comprendono il semplice ed al contempo estremamente complesso “ordine del giorno” olistico. Ma oggi è necessario agire, non è tempo di stare immobili, che l’Uomo si muova! Anche Ratzinger, il Papa dell’ambiente, ha messo i cattolici in prima fila per la costruzione del mondo nuovo “…è necessario convertire il modello di sviluppo globale, lo richiedono ormai non solo lo scandalo della fame ma anche le emergenze ambientali ed energetiche''.
Vi è una lotta in corso tra una cultura che ci farà emergere ed un’altra che ci tirà giù nel caos, il terreno dove si svolge questa lotta è il mondo la fuori, e qui dentro ognuno di noi, mai prima nella storia dell’umanità vi fu una lotta più decisiva per la sorte di tutto e tutti.
Una lotta che si vince se nel quotidiano adotteremo stili di vita che consentano anche a tutti gli altri di vivere, in armonia con la natura ed in pace con se stessi. Se saremo capaci di lavorare insieme con persone che hanno simili intenti per preservare o ripristinare gli equilibri della natura.
Ogni giorno le borse bruciano centinaia di miliardi mentre i governi non riescono a rendere efficace la loro azione per la riduzione dei gas serra, mentre a milioni muoiono di fame, stenti e malattie, questo tragico modus vivendi deve essere cambiato, e per cambiarlo bisogna agire, sapendo che il come si agisce non è indifferente, che è stato un errore pensare che il fine giustifichi i mezzi, ma è vero, al contrario che la prassi ripetuta di mezzi infami inquina e falsifica anche il fine più santo; coscienti dell’effetto farfalla, per cui un semplice gesto nella giusta direzione innesca reazioni a catena positive di imprevedibile potenza, per cui da ogni gentilezza sta nascendo il mondo nuovo, da ogni gesto di solidarietà sta nascendo il mondo nuovo, da ogni preghiera, da ogni atto che tutela la natura, da ogni nostro benevolo pensiero che trasformiamo in azione.
Crotone 22.11.08
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone
giovedì 20 novembre 2008
BONIFICA E PROGETTO DI SVILUPPO
CROTONE: SI AVVII DA SUBITO LA DISCUSSIONE SUL PROGETTO DI SVILUPPO CONSEGUENTE ALLA BONIFICA.
( Comunicato Francesco Zurlo - Portavoce Verdi Crotone 13/11/2008)
Da come bonificheremo dipenderà lo sviluppo della città. Se vogliamo che la bonifica diventi la chiave di volta di un futuro diverso è necessario che il progetto non ipotechi il nostro futuro.
Già il COVER KR e Lega Ambiente hanno raccolto migliaia di firme di cittadini crotonesi sulla proposta di avviare subito le procedure amministrative che vincolino le aree occupate dalle ex industrie soggette ad interventi di bonifica con destinazione a verde pubblico e/o attrezzature collettive, con il recupero del patrimonio archeologico dell’antica Kroton.
La bonifica del sito nazionale di Crotone ed il progetto di sviluppo sostenibile dell’area non possono viaggiare divisi, razionalità impone che contemporaneamente all’esecuzione della bonifica dovrà crescere il progetto di sviluppo. Per questo ci sembra urgente aprire una discussione tra le forze politiche, sociali, economiche, intellettuali ed istituzionali, sul progetto di sviluppo. Un progetto che dovrà essere in grado di indicare chiaramente la nuova direzione della sostenibilità, della cultura, della fruibilità, consolidando una nostra identità più ampia di quella dell’era industriale, che sappia aprire una nuova epoca per Crotone e la sua provincia.
Crotone 13/11/2008
( Comunicato Francesco Zurlo - Portavoce Verdi Crotone 13/11/2008)
Da come bonificheremo dipenderà lo sviluppo della città. Se vogliamo che la bonifica diventi la chiave di volta di un futuro diverso è necessario che il progetto non ipotechi il nostro futuro.
Già il COVER KR e Lega Ambiente hanno raccolto migliaia di firme di cittadini crotonesi sulla proposta di avviare subito le procedure amministrative che vincolino le aree occupate dalle ex industrie soggette ad interventi di bonifica con destinazione a verde pubblico e/o attrezzature collettive, con il recupero del patrimonio archeologico dell’antica Kroton.
La bonifica del sito nazionale di Crotone ed il progetto di sviluppo sostenibile dell’area non possono viaggiare divisi, razionalità impone che contemporaneamente all’esecuzione della bonifica dovrà crescere il progetto di sviluppo. Per questo ci sembra urgente aprire una discussione tra le forze politiche, sociali, economiche, intellettuali ed istituzionali, sul progetto di sviluppo. Un progetto che dovrà essere in grado di indicare chiaramente la nuova direzione della sostenibilità, della cultura, della fruibilità, consolidando una nostra identità più ampia di quella dell’era industriale, che sappia aprire una nuova epoca per Crotone e la sua provincia.
Crotone 13/11/2008
giovedì 13 novembre 2008
STOPPATA LA DISCARICA DI TERRATE TERRATELLE
I Verdi di Crotone esprimono gioia per lo stop alla discarica di terrate terratelle e si congratulano con l’assessore Carletto Squillace, coi Sindaci di Cutro e Roccabernarda e le loro amministrazioni comunali, con le istituzioni della provincia di Crotone e soprattutto con i cittadini del comitato MIRIFIUTO che con la loro determinata mobilitazione hanno avuto merito decisivo in questa prima importante vittoria.
Da questa storia possiamo trarre tanti insegnamenti, alcuni ci preme sottolineare:
1) Le istituzioni, quando sono incarnate da uomini e donne degni, svolgono un ruolo insostituibile nella difesa dei diritti dei cittadini;
2) La cittadinanza attiva è decisiva per concretizzare i diritti e sostenere le istituzioni democratica;
3) I temi legati alla salute ed all’ambiente sono prioritari per far riacquistare dignità alle nostre comunità e ci possono unire tutti in una lotta giusta che insieme possiamo vincere.
Adesso si tratta di far tesoro da questi insegnamenti per riscattare la nostra provincia, i suoi paesi, il capoluogo, per troppo tempo depredati senza pietà, ammorbati ed avvelenati, cominciando dalla madre di tutte le battaglie: la bonifica del sito nazionale di Crotone ed il progetto di sviluppo sostenibile dell’area; ma consapevoli che i due discorsi non possono viaggiare divisi, razionalità impone che contemporaneamente all’esecuzione della bonifica dovrà crescere il progetto di sviluppo. Per questo ci sembra urgente aprire una discussione tra le forze politiche, sociali, economiche, intellettuali ed istituzionali sul progetto di sviluppo. Un progetto che dovrà essere in grado di indicare chiaramente la nuova direzione della sostenibilità, della cultura, della fruibilità, consolidando una nostra identità più ampia di quella dell’era industriale, che sappia aprire una nuova epoca per Crotone e la sua provincia.
Crotone 4/11/2008
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone
Da questa storia possiamo trarre tanti insegnamenti, alcuni ci preme sottolineare:
1) Le istituzioni, quando sono incarnate da uomini e donne degni, svolgono un ruolo insostituibile nella difesa dei diritti dei cittadini;
2) La cittadinanza attiva è decisiva per concretizzare i diritti e sostenere le istituzioni democratica;
3) I temi legati alla salute ed all’ambiente sono prioritari per far riacquistare dignità alle nostre comunità e ci possono unire tutti in una lotta giusta che insieme possiamo vincere.
Adesso si tratta di far tesoro da questi insegnamenti per riscattare la nostra provincia, i suoi paesi, il capoluogo, per troppo tempo depredati senza pietà, ammorbati ed avvelenati, cominciando dalla madre di tutte le battaglie: la bonifica del sito nazionale di Crotone ed il progetto di sviluppo sostenibile dell’area; ma consapevoli che i due discorsi non possono viaggiare divisi, razionalità impone che contemporaneamente all’esecuzione della bonifica dovrà crescere il progetto di sviluppo. Per questo ci sembra urgente aprire una discussione tra le forze politiche, sociali, economiche, intellettuali ed istituzionali sul progetto di sviluppo. Un progetto che dovrà essere in grado di indicare chiaramente la nuova direzione della sostenibilità, della cultura, della fruibilità, consolidando una nostra identità più ampia di quella dell’era industriale, che sappia aprire una nuova epoca per Crotone e la sua provincia.
Crotone 4/11/2008
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone
sabato 18 ottobre 2008
Crisi etica e rifiuti tossici
Crotone : dietro l’emergenza ambientale la crisi etica di una comunità.
( intervento Francesco Zurlo – Portavoce Verdi Crotone 18/10/2008)
***************
Oggi i cittadini di Crotone sembrano tutti scandalizzati dal disastro ambientale che ha sconvolto la città, tutti sembrano essersi improvvisamente risvegliati da un lungo letargo della ragione, dalla cecità che negli anni li ha accompagnati, dalla impermeabilità verso ogni avvertimento.
Anche chi sapeva, chi ci aveva lavorato a distruggere la città e la salute, oggi sente il bisogno di parlare, si sente colpito. Anche i politici che più di altri hanno sempre volutamente ignorato il dramma ecologico che la nostra città vive da decenni, oggi straparlano di futuri radiosi e progressivi.
Mi spiace ma in tutto questo caos le parole più sensate le ho ascoltate da uomini di Chiesa : Don Mario Migliarese e l’Arcivescovo Graziani.
Don Mario nel suo intervento all’assemblea convocata dal comitato mirifiuto a Cutro ha centrato il problema: il problema è l’assenza di etica che ammorba certa gente, il problema è morale, prima che tecnico ed ecologico.
L’Arcivescovo nell’Omelia per S. Dionigi ha reso un servizio prezioso per la nostra comunità, un documento denso, appassionato, lungimirante, una rotta su dove dirigerci nel breve e nel lungo periodo. Quanto sembra piccola e meschina la politica locale di fronte a documenti di questa portata!
I politicanti, potenti di turno, diranno : “ Ma è solo la parola di un religioso, che fa il suo mestiere, noi facciamo come ci pare perché i cittadini ci hanno votato!” Ed allora, cari cittadini, la palla passerà ben presto a voi. Perché i cittadini di questo paese hanno svenduto la loro salute e quella dei loro figli per un tozzo di pane, hanno votato politici corrotti per la promessa di un posto di lavoro, non hanno mai badato alle conseguenze delle loro scelte. Che a nessuno venga in mente di fare di ogni erba un fascio, tutti colpevoli nessuno colpevole, di cancellare la memoria storica di questi ventanni, delle carriere fatte sulle spalle della povera gente, dicendogli fandonie sullo sviluppo industriale, chi ha taciuto il disastro ambientale, oggi si penta pubblicamente o stia zitto, la smetta di tentare di tessere ancora le fila della politica locale.
Alla c.d. società civile chiedo più coraggio e meno protagonismo edonistico, più lealtà e meno invidia, più ricerca di unità e meno di divisioni, se la città non cresce è anche colpa di una società civile debole che non riesce ad esprimere una classe dirigente rinnovata, chiusa in provincialismi esasperanti, in leaderismi di borgata.
Un appello faccio alla cultura, alle professioni, che fine hanno fatto gli intellettuali locali ? Gli insegnanti, i professionisti, gli artisti, perché tacciono visto che il loro mestiere è parlare, spiegare, progettare, guarire, servire ? Il loro silenzio è la tomba della nostra speranza.
La democrazia è un gioco che può essere fatto solo da persone serie e libere, altrimenti diventa una farsa di bassa lega, dove vince il peggiore : a Crotone, in questi ventanni, è spesso andata così.
( intervento Francesco Zurlo – Portavoce Verdi Crotone 18/10/2008)
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Oggi i cittadini di Crotone sembrano tutti scandalizzati dal disastro ambientale che ha sconvolto la città, tutti sembrano essersi improvvisamente risvegliati da un lungo letargo della ragione, dalla cecità che negli anni li ha accompagnati, dalla impermeabilità verso ogni avvertimento.
Anche chi sapeva, chi ci aveva lavorato a distruggere la città e la salute, oggi sente il bisogno di parlare, si sente colpito. Anche i politici che più di altri hanno sempre volutamente ignorato il dramma ecologico che la nostra città vive da decenni, oggi straparlano di futuri radiosi e progressivi.
Mi spiace ma in tutto questo caos le parole più sensate le ho ascoltate da uomini di Chiesa : Don Mario Migliarese e l’Arcivescovo Graziani.
Don Mario nel suo intervento all’assemblea convocata dal comitato mirifiuto a Cutro ha centrato il problema: il problema è l’assenza di etica che ammorba certa gente, il problema è morale, prima che tecnico ed ecologico.
L’Arcivescovo nell’Omelia per S. Dionigi ha reso un servizio prezioso per la nostra comunità, un documento denso, appassionato, lungimirante, una rotta su dove dirigerci nel breve e nel lungo periodo. Quanto sembra piccola e meschina la politica locale di fronte a documenti di questa portata!
I politicanti, potenti di turno, diranno : “ Ma è solo la parola di un religioso, che fa il suo mestiere, noi facciamo come ci pare perché i cittadini ci hanno votato!” Ed allora, cari cittadini, la palla passerà ben presto a voi. Perché i cittadini di questo paese hanno svenduto la loro salute e quella dei loro figli per un tozzo di pane, hanno votato politici corrotti per la promessa di un posto di lavoro, non hanno mai badato alle conseguenze delle loro scelte. Che a nessuno venga in mente di fare di ogni erba un fascio, tutti colpevoli nessuno colpevole, di cancellare la memoria storica di questi ventanni, delle carriere fatte sulle spalle della povera gente, dicendogli fandonie sullo sviluppo industriale, chi ha taciuto il disastro ambientale, oggi si penta pubblicamente o stia zitto, la smetta di tentare di tessere ancora le fila della politica locale.
Alla c.d. società civile chiedo più coraggio e meno protagonismo edonistico, più lealtà e meno invidia, più ricerca di unità e meno di divisioni, se la città non cresce è anche colpa di una società civile debole che non riesce ad esprimere una classe dirigente rinnovata, chiusa in provincialismi esasperanti, in leaderismi di borgata.
Un appello faccio alla cultura, alle professioni, che fine hanno fatto gli intellettuali locali ? Gli insegnanti, i professionisti, gli artisti, perché tacciono visto che il loro mestiere è parlare, spiegare, progettare, guarire, servire ? Il loro silenzio è la tomba della nostra speranza.
La democrazia è un gioco che può essere fatto solo da persone serie e libere, altrimenti diventa una farsa di bassa lega, dove vince il peggiore : a Crotone, in questi ventanni, è spesso andata così.
mercoledì 8 ottobre 2008
CHE FINE HA FATTO LA CENTRALE SOLARE DI CROTONE ?
“ La Calabria sarà la prima regione ad avere un impianto solare termodinamico che si chiamerà Pitagora e verrà costruito a Crotone.” Iniziava così il comunicato stampa del Ministero dell’Ambiente dell’8 novembre 2007, intitolato “Pitagora: in Calabria il primo impianto italiano di energia solare termodinamica” ed ancora presente sul sito web del Ministero dell’Ambiente, che annunciava il progetto di una vera centrale da 50 Mw, non una qualche misera sperimentazione da pochi watt, ma una strada energetica per l’Italia che partiva dalla Calabria. Il tanto vituperato Pecoraro Scanio, il tanto odiato governo di centrosinistra, avevano dato questa speranza a Crotone ed alla Calabria: il nuovo governo del fantasmagorico Berlusconi e delle miss ministre sembra abbia bloccato tutto.
Da informazioni riservate avute da ambienti ministeriali, sembra che i tre accordi di programma sul solare ( Calabria, Puglia e Sardegna) siano stati bloccati dal nuovo governo ed in via di approfondimento in ossequio a non si sa quali strategie da Dottor Stranamore…mah!
I Verdi di Crotone chiedono al Sindaco ed al Presidente della Provincia di fare un sollecito formale al Ministero dell’Ambiente ed alla Regione Calabria affinché si abbia una risposta chiara su che fine ha fatto la “nostra” Centrale Solare e che questa risposta sia resa pubblica.
La nostra città, il nostro comprensorio è ad un bivio, o si imbocca con decisione la strada della modernità, della tutela dell’ambiente, della cultura e della legalità, in una parola dello sviluppo sostenibile oppure sarà meglio consigliare a chi può, ai nostri figli, di andarsene, di andare a vivere altrove ed abbandonare questo luogo sfortunato. In pochi anni ci giochiamo tutto e la centrale solare è un tassello importante dello scenario futuro, attendiamo azioni concrete da parte di chi ci rappresenta.
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone
Da informazioni riservate avute da ambienti ministeriali, sembra che i tre accordi di programma sul solare ( Calabria, Puglia e Sardegna) siano stati bloccati dal nuovo governo ed in via di approfondimento in ossequio a non si sa quali strategie da Dottor Stranamore…mah!
I Verdi di Crotone chiedono al Sindaco ed al Presidente della Provincia di fare un sollecito formale al Ministero dell’Ambiente ed alla Regione Calabria affinché si abbia una risposta chiara su che fine ha fatto la “nostra” Centrale Solare e che questa risposta sia resa pubblica.
La nostra città, il nostro comprensorio è ad un bivio, o si imbocca con decisione la strada della modernità, della tutela dell’ambiente, della cultura e della legalità, in una parola dello sviluppo sostenibile oppure sarà meglio consigliare a chi può, ai nostri figli, di andarsene, di andare a vivere altrove ed abbandonare questo luogo sfortunato. In pochi anni ci giochiamo tutto e la centrale solare è un tassello importante dello scenario futuro, attendiamo azioni concrete da parte di chi ci rappresenta.
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone
sabato 4 ottobre 2008
Grazia Francescato aderisce al comitato per la vertenza ambientale
COMUNICATO STAMPA
CROTONE: FRANCESCATO (VERDI), DISASTRO AMBIENTALE GRAVISSIMO
'SCRIVERO' A FINI PER CHIEDERE UN'INCHIESTA PARLAMENTARE'
"Quello messo in luce dall'inchiesta 'Black Mountains' che ha portato al sequestro da parte della magistratura di ben 18 siti, fra cui scuole e case popolari, è un disastro ambientale gravissimo e rappresenta un fortissimo rischio per la salute dei cittadini di Crotone". Lo ha dichiarato la Portavoce nazionale dei Verdi Grazia Francescato che ha aderito al comitato 'COVER KR', promosso dai Verdi crotonesi, dalla senatrice Dorina Bianchi e dalle associazioni ambientaliste. "Per questo - ha concluso la leader dei Verdi - scriverò al Presidente della Camera Gianfranco Fini per chiedere al più presto un'inchiesta parlamentare per fare piena luce sulla questione ambientale a Crotone"
"L'impegno di Grazia Francescato - ha commentato Francesco Zurlo portavoce dei Verdi di Crotone - è la testimonianza della forte attenzione di tutti i Verdi rispetto alla gravissima situazione di Crotone e siamo sicuri che potrà fornire un forte impulso alla battaglia per garantire la salute dei nostri cittadini".
Roma, 4 ottobre 2008
CROTONE: FRANCESCATO (VERDI), DISASTRO AMBIENTALE GRAVISSIMO
'SCRIVERO' A FINI PER CHIEDERE UN'INCHIESTA PARLAMENTARE'
"Quello messo in luce dall'inchiesta 'Black Mountains' che ha portato al sequestro da parte della magistratura di ben 18 siti, fra cui scuole e case popolari, è un disastro ambientale gravissimo e rappresenta un fortissimo rischio per la salute dei cittadini di Crotone". Lo ha dichiarato la Portavoce nazionale dei Verdi Grazia Francescato che ha aderito al comitato 'COVER KR', promosso dai Verdi crotonesi, dalla senatrice Dorina Bianchi e dalle associazioni ambientaliste. "Per questo - ha concluso la leader dei Verdi - scriverò al Presidente della Camera Gianfranco Fini per chiedere al più presto un'inchiesta parlamentare per fare piena luce sulla questione ambientale a Crotone"
"L'impegno di Grazia Francescato - ha commentato Francesco Zurlo portavoce dei Verdi di Crotone - è la testimonianza della forte attenzione di tutti i Verdi rispetto alla gravissima situazione di Crotone e siamo sicuri che potrà fornire un forte impulso alla battaglia per garantire la salute dei nostri cittadini".
Roma, 4 ottobre 2008
venerdì 26 settembre 2008
VERTENZA AMBIENTE CROTONE
Vertenza ambientale Crotone: appello dei verdi
I Verdi di Crotone credono che ormai i tempi siano maturi affinché si apra la vertenza ambientale per la provincia di Crotone.
E’ chiara a tutti la gravità della situazione, la questione discarica di Terrate-Terratelle e soprattutto il sequestro di scuole, piazzali, porti costruiti su montagne di rifiuti tossici e nocivi, hanno portato alla ribalta delle cronache nazionali ed internazionali i guai ambientali del nostro territorio.
E’ ora che si mettano da parte le divisioni di piccolo cabotaggio e che tutti uniti si chieda di risolvere concretamente i guasti che decenni di indifferenza verso i problemi ambientali hanno causato.
Per questo facciamo appello alle istituzioni locali, Comune e Provincia, ai nostri parlamentari e consiglieri regionali, ai sindacati, alle associazioni, anche imprenditoriali e professionali, ai singoli cittadini di creare un fronte unico e compatto che sappia far valere il nostro diritto alla salute ed il nostro diritto ad uno sviluppo sostenibile.
Da sempre Crotone soffre di scarso peso politico, a testimonianza di ciò i rifiuti della provincia di Cosenza, in gran quantità, si sono riversati per anni nelle nostre discariche e l’Eni ha potuto inquinare a più non posso senza pagare nessun danno.
Mentre noi ci “incartiamo” in beghe locali, che nascondono interessi poco chiari e che sono espressione di cordate clientelari, stiamo per affogare trai rifiuti, l’acqua scarseggia in modo inquietante, i nostri bambini ed i nostri ragazzi frequentano scuole che minacciano la loro salute perché costruite con rifiuti chimici.
Oggi è solo la conferma mediatica di una situazione da tempo nota e da tempo denunciata dalla società civile più attenta, adesso le istituzioni devono muoversi.
A tal fine i Verdi di Crotone hanno avviato una serie di incontri con istituzioni, locali e nazionali, movimenti e associazioni.
Per quanto ci riguarda siamo pronti a dialogare con chiunque, a collaborare con chiunque abbia a cuore un futuro vivibile per la nostra comunità, per i nostri figli.
Crotone 26/09/2008
VERDI CROTONE
Francesco Zurlo
Sandro Tricoli
I Verdi di Crotone credono che ormai i tempi siano maturi affinché si apra la vertenza ambientale per la provincia di Crotone.
E’ chiara a tutti la gravità della situazione, la questione discarica di Terrate-Terratelle e soprattutto il sequestro di scuole, piazzali, porti costruiti su montagne di rifiuti tossici e nocivi, hanno portato alla ribalta delle cronache nazionali ed internazionali i guai ambientali del nostro territorio.
E’ ora che si mettano da parte le divisioni di piccolo cabotaggio e che tutti uniti si chieda di risolvere concretamente i guasti che decenni di indifferenza verso i problemi ambientali hanno causato.
Per questo facciamo appello alle istituzioni locali, Comune e Provincia, ai nostri parlamentari e consiglieri regionali, ai sindacati, alle associazioni, anche imprenditoriali e professionali, ai singoli cittadini di creare un fronte unico e compatto che sappia far valere il nostro diritto alla salute ed il nostro diritto ad uno sviluppo sostenibile.
Da sempre Crotone soffre di scarso peso politico, a testimonianza di ciò i rifiuti della provincia di Cosenza, in gran quantità, si sono riversati per anni nelle nostre discariche e l’Eni ha potuto inquinare a più non posso senza pagare nessun danno.
Mentre noi ci “incartiamo” in beghe locali, che nascondono interessi poco chiari e che sono espressione di cordate clientelari, stiamo per affogare trai rifiuti, l’acqua scarseggia in modo inquietante, i nostri bambini ed i nostri ragazzi frequentano scuole che minacciano la loro salute perché costruite con rifiuti chimici.
Oggi è solo la conferma mediatica di una situazione da tempo nota e da tempo denunciata dalla società civile più attenta, adesso le istituzioni devono muoversi.
A tal fine i Verdi di Crotone hanno avviato una serie di incontri con istituzioni, locali e nazionali, movimenti e associazioni.
Per quanto ci riguarda siamo pronti a dialogare con chiunque, a collaborare con chiunque abbia a cuore un futuro vivibile per la nostra comunità, per i nostri figli.
Crotone 26/09/2008
VERDI CROTONE
Francesco Zurlo
Sandro Tricoli
venerdì 19 settembre 2008
60° ANNIVERSARIO DEI DIRITTI UMANI
Costruisci nella tua città un Comitato Verde per i diritti umaniMancano poco meno di 3 mesi al 10 dicembre 2008, giorno in cui la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani compirà 60 anni. Quel giorno vorremmo realizzare insieme una grande giornata d'azione per i diritti umani, con centinaia di iniziative verdi in tutto il paese. In vista di questo appuntamento, vi invitiamo a costituire nella vostra città un "Comitato Verde per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani" coinvolgendo in particolar modo i giovani, le scuole, le associazioni, le organizzazioni sindacali, le parrocchie, il Comune, la Provincia e tutte le istituzioni interessate del vostro territorio; dunque, lancia un appello a nome dei Verdi per la Pace a mettere i diritti umani al centro dell’attenzione della società e dell’informazione. Non c’è solo la Cina. C’è un mondo di diritti violati. Ci sono la Georgia, la Russia, la Bosnia, l’Afghanistan, i migranti… e c’è anche CASA NOSTRA dove c’è molto da fare per difendere e assicurare il rispetto dei diritti umani.Il Comitato Verde per i Diritti Umani che andrete a costruire, potrà definire un piano di lavoro cittadino teso a suscitare il più ampio coinvolgimento dei cittadini e potrà:
Ø promuovere l'educazione ai diritti umani e alla pace nelle scuole;
Ø organizzare insieme più manifestazioni cittadine il 10 dicembre 2008;
Ø invitare tutti i cittadini ad appendere alla finestra della propria casa la bandiera dei diritti umani;
Ø sollecitare i media locali ad occuparsi dei diritti umani;
Ø scrivere e proporre l'agenda politica locale dei diritti umani definendo quali azioni politiche siano necessarie per meglio tutelare i diritti umani nella propria città.
Impegniamoci a coniugare attività di sensibilizzazione, di educazione, di studio e di proposta politica e suscitare l’attenzione politica dei cittadini, delle organizzazioni della società civile, delle istituzioni locali e nazionali su alcuni grandi temi del nostro tempo: l’Onu e la democrazia internazionale, l’economia e i processi di globalizzazione, la società civile, le comunità locali e il loro ruolo nel mondo. Abbiamo la necessità di promuovere un più giusto approccio ai diritti umani non più limitato ai soli diritti civili e politici ma esteso ai diritti sociali ed economici. Si deve richiamare costantemente l’attenzione sulla dimensione internazionale dei problemi che ci circondano contrastando la tendenza ad una chiusura sui problemi locali e nazionali.
· Investiamo sui giovani (formazione e sensibilizzazione) per lo sviluppo della cultura della pace (sconfessione della guerra, educazione alla nonviolenza, alla giustizia sociale, alla democrazia, all’impegno personale, alla disponibilità per la solidarietà e alla condivisione, capacità di ascolto e di dialogo),
· promuoviamo l’alleanza tra quanti nel mondo sono impegnati contro la guerra, la povertà e il disordine internazionale, per la pace, un’economia di giustizia, i diritti umani e la democrazia e
· costruiamo una rete dei Verdi europea che unisca le organizzazioni per la pace, la giustizia, i diritti umani e la democrazia internazionale.
Vi invitiamo inoltre a comunicarci sul sito la costituzione di un Comitato, le vostre decisioni e le iniziative che organizzerete.
Daniela Caprino
Consigliera Federale Nazionale Verdi
(caprinodaniela@hotmail.com)
Ø promuovere l'educazione ai diritti umani e alla pace nelle scuole;
Ø organizzare insieme più manifestazioni cittadine il 10 dicembre 2008;
Ø invitare tutti i cittadini ad appendere alla finestra della propria casa la bandiera dei diritti umani;
Ø sollecitare i media locali ad occuparsi dei diritti umani;
Ø scrivere e proporre l'agenda politica locale dei diritti umani definendo quali azioni politiche siano necessarie per meglio tutelare i diritti umani nella propria città.
Impegniamoci a coniugare attività di sensibilizzazione, di educazione, di studio e di proposta politica e suscitare l’attenzione politica dei cittadini, delle organizzazioni della società civile, delle istituzioni locali e nazionali su alcuni grandi temi del nostro tempo: l’Onu e la democrazia internazionale, l’economia e i processi di globalizzazione, la società civile, le comunità locali e il loro ruolo nel mondo. Abbiamo la necessità di promuovere un più giusto approccio ai diritti umani non più limitato ai soli diritti civili e politici ma esteso ai diritti sociali ed economici. Si deve richiamare costantemente l’attenzione sulla dimensione internazionale dei problemi che ci circondano contrastando la tendenza ad una chiusura sui problemi locali e nazionali.
· Investiamo sui giovani (formazione e sensibilizzazione) per lo sviluppo della cultura della pace (sconfessione della guerra, educazione alla nonviolenza, alla giustizia sociale, alla democrazia, all’impegno personale, alla disponibilità per la solidarietà e alla condivisione, capacità di ascolto e di dialogo),
· promuoviamo l’alleanza tra quanti nel mondo sono impegnati contro la guerra, la povertà e il disordine internazionale, per la pace, un’economia di giustizia, i diritti umani e la democrazia e
· costruiamo una rete dei Verdi europea che unisca le organizzazioni per la pace, la giustizia, i diritti umani e la democrazia internazionale.
Vi invitiamo inoltre a comunicarci sul sito la costituzione di un Comitato, le vostre decisioni e le iniziative che organizzerete.
Daniela Caprino
Consigliera Federale Nazionale Verdi
(caprinodaniela@hotmail.com)
RIDUCIAMO GLI IMBALLAGGI!
Campagna di sensibilizzazione dei Verdi: RIDUCIAMO GLI IMBALLAGGI
I Verdi di Cosenza unitamente ai Verdi di Bologna, iniziano per la campagna di sensibilizzazione per la RIDUZIONE DEGLI IMBALLAGGI. Vorrei riportare qualche statistica sui rifiuti, più dell'80% della carta gettata via è cartone da imballaggio. Quasi il 70% della plastica gettata via è imballaggio di qualche tipo - in massima parte pellicola di plastica, pacchetti dalle confezioni di cibo e bottiglie di plastica. Gli sforzi per risolvere questo problema sono concentrati in due aree: ridurre il volume degli imballaggi e renderli riciclabili o biodegradabili. Per ridurre il volume si tenta di produrre materiali da imballaggio più resistenti, cosicché sacchetti e confezioni possano essere più sottili, con un minore spreco. Migliore è la qualità dei sacchetti per la spesa e più facilmente essi sono riutilizzati - e questo aiuta a ridurre i rifiuti. Qualche tempo fa, qualche negozio cominciò ad usare sacchetti biodegradabili, che potevano essere sotterrati e si degradavano come la carta. Questo può ridurre il volume di rifiuti che va alla discarica, ma questi sacchetti non sono riciclabili. Si stà ancora cercando la soluzione di questo problema e dunque un prodotto riciclabile che sia anche biodegradabile, intanto noi cerchiamo di evitare i prodotti con imballaggio superfluo. Molti alimenti che acquistiamo al Supermercato sono confezionati con materiali non necessari che, una volta utilizzato il prodotto, diventano inutili e devono essere eliminati, incrementando così la quantità di rifiuti da smaltire: scatole di vario tipo, vassoietti di polistirolo, cartoni per liquidi, vaschette di plastica trasparente, bottiglie, flaconi e sportine di plastica, ecc... Tutti oggetti che hanno un costo ambientale ed economico. Per l’ambiente conviene cercare di diminuirli: sostituendo le sportine di plastica “usa e getta” con quelle di stoffa (riutilizzabili), chiedendo i prodotti a banco avvolti solamente nella carta apposita (senza la vaschetta di plastica), evitando i prodotti con imballaggio superfluo. Si potrebbe risparmiare se alcuni prodotti, come detersivi, vino, olio, latte, fossero venduti “sfusi”. Potremmo rifornirci ogni volta con il nostro contenitore, riempiendolo al dispenser automatico, pagando così solo la merce che ci interessa e non più l'imballaggio e spenderemo un po’ meno riducendo la quantità di rifiuti domestici. Ricordate il camioncino del latte porta a porta? Lontano erede del triciclo a pedali con cui il garzone passava a versare la bevanda appena munta nel pentolino delle massaie. Il ritorno al futuro del vecchio sistema di distribuzione è solo una delle tante novità che, come il supermercato intelligente e l’acquisto diretto dal produttore stanno trasformando le abitudini al consumo dei cittadini più sensibili all'ambiente. La rivoluzione della spesa parte da un'assoluta proprietà: ridurre gli imballaggi. Le scatole cinesi di pacchi, sacchetti e sacchettini in cui vengono avvolti i prodotti che acquistiamo ogni giorno costituiscono il 60% del volume dei rifiuti urbani e il 40% del loro peso. Come se non bastasse, incidono per il 30% sui prezzi e contribuiscono al surriscaldamento del pianeta perché all'aumento del volume delle merci corrisponde l'aumento dei trasporti necessari alla distribuzione. Nel 2007 sono state 12 milioni e 452 mila le tonnellate di imballaggi immessi al consumo, di cui 8,5 (pari al 67,7%) sono state reinvestite nel riciclo e nella termovalorizzazione. Mentre il sistema di recupero è oramai avviato e in progresso costante, cresce invece il problema della riduzione alla fonte nell'impiego dei materiali. La parte del leone spetta a chi realizza, vende e compra imballaggi, ma il coltello dalla parte del manico lo abbiamo noi consumatori, che con il nostro comportamento determiniamo le scelte di fornitori e distributori. Prestando attenzione alle caratteristiche di confezionamento che mettiamo nel carrello possiamo tutti contribuire a diminuire l'impiego di plastiche e alluminio. Riduci gli imballaggi, il mondo è anche tuo.
Daniela Caprino
Consigliera Federale Nazionale
I Verdi di Cosenza unitamente ai Verdi di Bologna, iniziano per la campagna di sensibilizzazione per la RIDUZIONE DEGLI IMBALLAGGI. Vorrei riportare qualche statistica sui rifiuti, più dell'80% della carta gettata via è cartone da imballaggio. Quasi il 70% della plastica gettata via è imballaggio di qualche tipo - in massima parte pellicola di plastica, pacchetti dalle confezioni di cibo e bottiglie di plastica. Gli sforzi per risolvere questo problema sono concentrati in due aree: ridurre il volume degli imballaggi e renderli riciclabili o biodegradabili. Per ridurre il volume si tenta di produrre materiali da imballaggio più resistenti, cosicché sacchetti e confezioni possano essere più sottili, con un minore spreco. Migliore è la qualità dei sacchetti per la spesa e più facilmente essi sono riutilizzati - e questo aiuta a ridurre i rifiuti. Qualche tempo fa, qualche negozio cominciò ad usare sacchetti biodegradabili, che potevano essere sotterrati e si degradavano come la carta. Questo può ridurre il volume di rifiuti che va alla discarica, ma questi sacchetti non sono riciclabili. Si stà ancora cercando la soluzione di questo problema e dunque un prodotto riciclabile che sia anche biodegradabile, intanto noi cerchiamo di evitare i prodotti con imballaggio superfluo. Molti alimenti che acquistiamo al Supermercato sono confezionati con materiali non necessari che, una volta utilizzato il prodotto, diventano inutili e devono essere eliminati, incrementando così la quantità di rifiuti da smaltire: scatole di vario tipo, vassoietti di polistirolo, cartoni per liquidi, vaschette di plastica trasparente, bottiglie, flaconi e sportine di plastica, ecc... Tutti oggetti che hanno un costo ambientale ed economico. Per l’ambiente conviene cercare di diminuirli: sostituendo le sportine di plastica “usa e getta” con quelle di stoffa (riutilizzabili), chiedendo i prodotti a banco avvolti solamente nella carta apposita (senza la vaschetta di plastica), evitando i prodotti con imballaggio superfluo. Si potrebbe risparmiare se alcuni prodotti, come detersivi, vino, olio, latte, fossero venduti “sfusi”. Potremmo rifornirci ogni volta con il nostro contenitore, riempiendolo al dispenser automatico, pagando così solo la merce che ci interessa e non più l'imballaggio e spenderemo un po’ meno riducendo la quantità di rifiuti domestici. Ricordate il camioncino del latte porta a porta? Lontano erede del triciclo a pedali con cui il garzone passava a versare la bevanda appena munta nel pentolino delle massaie. Il ritorno al futuro del vecchio sistema di distribuzione è solo una delle tante novità che, come il supermercato intelligente e l’acquisto diretto dal produttore stanno trasformando le abitudini al consumo dei cittadini più sensibili all'ambiente. La rivoluzione della spesa parte da un'assoluta proprietà: ridurre gli imballaggi. Le scatole cinesi di pacchi, sacchetti e sacchettini in cui vengono avvolti i prodotti che acquistiamo ogni giorno costituiscono il 60% del volume dei rifiuti urbani e il 40% del loro peso. Come se non bastasse, incidono per il 30% sui prezzi e contribuiscono al surriscaldamento del pianeta perché all'aumento del volume delle merci corrisponde l'aumento dei trasporti necessari alla distribuzione. Nel 2007 sono state 12 milioni e 452 mila le tonnellate di imballaggi immessi al consumo, di cui 8,5 (pari al 67,7%) sono state reinvestite nel riciclo e nella termovalorizzazione. Mentre il sistema di recupero è oramai avviato e in progresso costante, cresce invece il problema della riduzione alla fonte nell'impiego dei materiali. La parte del leone spetta a chi realizza, vende e compra imballaggi, ma il coltello dalla parte del manico lo abbiamo noi consumatori, che con il nostro comportamento determiniamo le scelte di fornitori e distributori. Prestando attenzione alle caratteristiche di confezionamento che mettiamo nel carrello possiamo tutti contribuire a diminuire l'impiego di plastiche e alluminio. Riduci gli imballaggi, il mondo è anche tuo.
Daniela Caprino
Consigliera Federale Nazionale
domenica 14 settembre 2008
L'appello di Benedetto XVI all'impegno politico dei laici cristiani
Il degrado della civiltà politica italiana e meridionale in particolare non accenna a diminuire. La nostra giovane democrazia ogni giorno riceve colpi durissimi, al centro come in periferia. Ma la tristezza più grande la provoca l’indifferenza delle donne e degli uomini buoni, bravi e competenti, il loro disinteresse rischia di essere la tomba della nostra democrazia. Coraggio, ci vuole coraggio, chi può, deve dare il proprio contributo. A questo proposito risulta di fondamentale importanza l’appello del Papa Benedetto XVI, contenuto nella sua Omelia durante la visita pastorale a Cagliari il 7 Settembre scorso. Ogni cattolico dovrebbe sentire questa chiamata. Il Papa si appella a Maria ( e noi crotonesi sappiamo quanto siamo devoti a Maria…) perché aiuti la comunità cristiana ad impegnarsi in politica, politica che “ necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile”.
Competenza, rigore morale, sviluppo sostenibile, la parole chiave adoperate da Benedetto XVI e su tutto, l’urgenza espressa dalla parole “politica… che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati”. Un appello che è rivolto ad ogni uomo ed ogni donna, che ha fede nei valori cristiani. Valori cristiani che vanno al di là della stessa religione cristiana, che vanno al di là della stessa religione, che dovrebbero far risuonare all’unisono ogni essere spirituale. C’è bisogno di spiritualità in politica, di uomini e donne che sappiano andare oltre il semplice utilitarismo ed il proprio tornaconto. Bisogna recuperare alla politica il suo significato più profondo, bisogna recuperare all’impegno politico gente che lotti per l’interesse generale con spirito di servizio, gente competente e di rigore morale che sappia trovare soluzioni di sviluppo sostenibile. E lo sviluppo sostenibile è la ragione sociale dei Verdi, una piccola, profetica, forza politica che a cavallo della fine di un millennio e dell’inizio di un altro, ha indicato la strada per la salvezza dell’umanità.
Che l’appello del Papa risvegli le coscienze e gli dia coraggio, in quest’epoca difficile, in questa terra difficile, c’è bisogno dell’impegno politico dei migliori, dei più grandi di cuore e di cervello: il più grande sia colui che serve ( Vangelo di Luca , cap. 22, ver. 24-30).
Francesco Zurlo
Competenza, rigore morale, sviluppo sostenibile, la parole chiave adoperate da Benedetto XVI e su tutto, l’urgenza espressa dalla parole “politica… che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati”. Un appello che è rivolto ad ogni uomo ed ogni donna, che ha fede nei valori cristiani. Valori cristiani che vanno al di là della stessa religione cristiana, che vanno al di là della stessa religione, che dovrebbero far risuonare all’unisono ogni essere spirituale. C’è bisogno di spiritualità in politica, di uomini e donne che sappiano andare oltre il semplice utilitarismo ed il proprio tornaconto. Bisogna recuperare alla politica il suo significato più profondo, bisogna recuperare all’impegno politico gente che lotti per l’interesse generale con spirito di servizio, gente competente e di rigore morale che sappia trovare soluzioni di sviluppo sostenibile. E lo sviluppo sostenibile è la ragione sociale dei Verdi, una piccola, profetica, forza politica che a cavallo della fine di un millennio e dell’inizio di un altro, ha indicato la strada per la salvezza dell’umanità.
Che l’appello del Papa risvegli le coscienze e gli dia coraggio, in quest’epoca difficile, in questa terra difficile, c’è bisogno dell’impegno politico dei migliori, dei più grandi di cuore e di cervello: il più grande sia colui che serve ( Vangelo di Luca , cap. 22, ver. 24-30).
Francesco Zurlo
giovedì 4 settembre 2008
SI RIPARTE...
CON GRAZIA FRANCESCATO SI AVVIA LA RINASCITA DEI VERDI
( Comunicato Francesco Zurlo – Portavoce Verdi Crotone 3/09)/08)
I Verdi ripartono dal Programma del nuovo Presidente Nazionale Grazia Francescano. Finalmente qualcosa di Verde! Dall’incontro a cui siamo stati invitati e che si è avuto nella giornata del 31 Agosto, durante la splendida Festa Verde dell’Alto Ionio, abbiamo tratto ampie rassicurazioni sul nuovo corso dei Verdi che si fonderà sul recupero delle migliori tradizioni culturali ed etiche di questo partito. Ampia la partecipazione all’iniziativa dei Verdi, tra gli altri erano presenti, il neo assessore regionale all’ambiente Silvio Greco ( che ci ha confermato tutta la sua disponibilità al dialogo), il Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, il prof. Piero Fantozzi dell’Università della Calabria, l’assessore all’ambiente della provincia di Cosenza Luigi Marrello, i Sindaci di Trebisacce e Roseto, l’assessore all’ambiente del Comune di Cutro Carletto Squillace, Loredana De Petris del Coordinamento nazionale dei Verdi, il Dott. Luca Dallorto della struttura scientifica dei Verdi, oltre ad una nutrita rappresentanza di Verdi Locali. Grazia Francescano ha iniziato la sua nuova avventura volendo partire dal territorio, dall’incontrare faccia a faccia le persone su cui puntare per un rilancio credibile del partito ecologista, partendo dalla Calabria, terra che ama per averne già percorso le sue straordinarie bellezze naturali e conosciuto la sua gente più di trentanni fa.Molte le novità in campo, ad esempio i Verdi si stanno dotando di una struttura tecnico-scientifica di alto valore e con presenze prestigiose, diretta da Gianni Mattioli, che supporterà le iniziative promosse dai Verdi sul territorio.
Fortissimo il richiamo alla moralità del comportamento politico, ad Alex Langer ed al suo modo di fare politica, all’ecologia della politica, alla necessità di emarginare nel partito comportamenti antitetici agli intenti dichiarati solennemente in principio del nostro statuto: “ Verde è chi assume la tutela dell’ecosistema come ragione della propria identità, fondamentale del proprio programma e della propria elaborazione culturale, e ispira la propria azione anche istituzionale ai principi dell’ecologia della politica, della trasparenza e della legalità. …………….”
E’ giusto che la gente nei confronti dei verdi sia più severa, è una severità che accettiamo come un prezioso consiglio, la Francescato lo ha ripetuto più volte, se i Verdi non saranno rappresentati da persone che ne incarnano i valori è giusto che spariscano, su questo la Presidente si gioca tutta la sua credibilità e per quanto ci riguarda noi riponiamo in lei tutta la nostra fiducia ed il nostro appoggio.
Altro pilastro della nuova politica : basta con l’immagine dei Verdi del No, del no a tutto, a priori, che crea immobilismo fatale, che chiude tutte le porte. Per ogni no ci deve essere un si ad un modo diverso di risolvere il problema. Il matrimonio tra ecologia ed economia è necessario e fecondo di benessere. Già oggi il mondo più avanzato dell’economia non prescinde da standard ecologici elevatissimi, come sinonimo di qualità del prodotto e del processo produttivo. La stessa crisi planetaria del riscaldamento globale, obbliga questa nuova economia a crescere e sempre più in fretta, è in gioco la sopravvivenza sul pianeta! La fine dell’era del petrolio e dei combustibili fossili, apre ad un era diversa, più matura, fondata sul risparmio e sull’efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili, sulla ricerca di fonti comunque controllabili, che siano più vicine e gestibili dai consumatori, dai cittadini, che costino di meno sulla bolletta ..
E parlando di energia, non si capisce che fine abbia fatto la centrale solare di Crotone, una occasione che ci sembra ci stia sfuggendo con colpevole indifferenza. Anche di questo, tra l’altro, si è accennato nell’incontro, al termine del quale si è confermata la volontà di collaborare insieme per la rinascita del partito. Francesco Zurlo
( Comunicato Francesco Zurlo – Portavoce Verdi Crotone 3/09)/08)
I Verdi ripartono dal Programma del nuovo Presidente Nazionale Grazia Francescano. Finalmente qualcosa di Verde! Dall’incontro a cui siamo stati invitati e che si è avuto nella giornata del 31 Agosto, durante la splendida Festa Verde dell’Alto Ionio, abbiamo tratto ampie rassicurazioni sul nuovo corso dei Verdi che si fonderà sul recupero delle migliori tradizioni culturali ed etiche di questo partito. Ampia la partecipazione all’iniziativa dei Verdi, tra gli altri erano presenti, il neo assessore regionale all’ambiente Silvio Greco ( che ci ha confermato tutta la sua disponibilità al dialogo), il Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, il prof. Piero Fantozzi dell’Università della Calabria, l’assessore all’ambiente della provincia di Cosenza Luigi Marrello, i Sindaci di Trebisacce e Roseto, l’assessore all’ambiente del Comune di Cutro Carletto Squillace, Loredana De Petris del Coordinamento nazionale dei Verdi, il Dott. Luca Dallorto della struttura scientifica dei Verdi, oltre ad una nutrita rappresentanza di Verdi Locali. Grazia Francescano ha iniziato la sua nuova avventura volendo partire dal territorio, dall’incontrare faccia a faccia le persone su cui puntare per un rilancio credibile del partito ecologista, partendo dalla Calabria, terra che ama per averne già percorso le sue straordinarie bellezze naturali e conosciuto la sua gente più di trentanni fa.Molte le novità in campo, ad esempio i Verdi si stanno dotando di una struttura tecnico-scientifica di alto valore e con presenze prestigiose, diretta da Gianni Mattioli, che supporterà le iniziative promosse dai Verdi sul territorio.
Fortissimo il richiamo alla moralità del comportamento politico, ad Alex Langer ed al suo modo di fare politica, all’ecologia della politica, alla necessità di emarginare nel partito comportamenti antitetici agli intenti dichiarati solennemente in principio del nostro statuto: “ Verde è chi assume la tutela dell’ecosistema come ragione della propria identità, fondamentale del proprio programma e della propria elaborazione culturale, e ispira la propria azione anche istituzionale ai principi dell’ecologia della politica, della trasparenza e della legalità. …………….”
E’ giusto che la gente nei confronti dei verdi sia più severa, è una severità che accettiamo come un prezioso consiglio, la Francescato lo ha ripetuto più volte, se i Verdi non saranno rappresentati da persone che ne incarnano i valori è giusto che spariscano, su questo la Presidente si gioca tutta la sua credibilità e per quanto ci riguarda noi riponiamo in lei tutta la nostra fiducia ed il nostro appoggio.
Altro pilastro della nuova politica : basta con l’immagine dei Verdi del No, del no a tutto, a priori, che crea immobilismo fatale, che chiude tutte le porte. Per ogni no ci deve essere un si ad un modo diverso di risolvere il problema. Il matrimonio tra ecologia ed economia è necessario e fecondo di benessere. Già oggi il mondo più avanzato dell’economia non prescinde da standard ecologici elevatissimi, come sinonimo di qualità del prodotto e del processo produttivo. La stessa crisi planetaria del riscaldamento globale, obbliga questa nuova economia a crescere e sempre più in fretta, è in gioco la sopravvivenza sul pianeta! La fine dell’era del petrolio e dei combustibili fossili, apre ad un era diversa, più matura, fondata sul risparmio e sull’efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili, sulla ricerca di fonti comunque controllabili, che siano più vicine e gestibili dai consumatori, dai cittadini, che costino di meno sulla bolletta ..
E parlando di energia, non si capisce che fine abbia fatto la centrale solare di Crotone, una occasione che ci sembra ci stia sfuggendo con colpevole indifferenza. Anche di questo, tra l’altro, si è accennato nell’incontro, al termine del quale si è confermata la volontà di collaborare insieme per la rinascita del partito. Francesco Zurlo
venerdì 11 luglio 2008
ESORTAZIONE ALLA GENTILEZZA
Mi sembra che uno dei problemi che ammorba la nostra quotidianità sia la cronica mancanza di gentilezza. Non è una questione di bon ton o di galateo. O per lo meno non solo questo. La gentilezza è un sentimento, un modo di comportarsi, che manifesta rispetto e riconoscimento per gli altri. Un modo di essere solidale, di condividere le piccole e grandi difficoltà della vita. Fosse anche il piccolo gesto di raccogliere da terra qualcosa che è caduto, di aggiungere un augurio ad un saluto, di rispondere ad un sorriso con un sorriso. Difficilmente la persona gentile sarà un deturpatore dell’ambiente, il suo è un modo di essere tramite cui si rapporta con il mondo. Ed il bello è che a trarne beneficio è immediatamente lui stesso. Perché aumenta la stima in se stesso. Curando quella sensazione che fa sentire in pace col mondo.
Nel bellissimo saggio di Piero Ferrucci “ La forza della gentilezza” si esplora questo sentimento in modo amorevolmente approfondito e se ne mettono in evidenza le tante sfaccettature: la Sincerità, il Rispetto, il Calore, la Fiducia, l’Empatia, la Pazienza, la Generosità, la Memoria, l’Umiltà, la Gratitudine, il Servizio, tutta una costellazione di buone pratiche per vivere meglio.
La parola Rispetto, ad esempio deriva dal latino “guardare, volgere l’attenzione” ed , in effetti, noi rispettiamo quando non siamo indifferenti, quando “vediamo” gli altri e porgiamo loro attenzione. Il massimo della mancanza di rispetto è non vedere, fare come se quella persona non esistesse, chi non si è sentito profondamente umiliato di fronte a queste persone che non “vedono”, che invadono impunemente gli spazi vitali degli altri perché non si accorgono che gli altri esistono.
Ma in fondo perché dovremmo essere gentili, cosa ci guadagniamo? Beh, tanto. In primo luogo nel campo dell’economia e degli affari, trattare bene il cliente, fidelizzarlo è la prima regola. Il commercio prospera dove prospera la pace. Uno dei più grandi impedimenti allo sviluppo economico è proprio la mancanza di gentilezza e rispetto nei rapporti tra imprese e tra imprese e consumatori. In certi settori, ad esempio il turismo, l’accoglienza, la ristorazione, la gentilezza, la scienza della gentilezza, è essenziale per assicurare servizi adeguati e competitivi. Fare attenzione che gli altri esistono ed hanno lo stesso nostro diritto ad essere rispettati è una regola aurea dell’arte del vivere, che ogni famiglia, ogni scuola, ogni comunità dovrebbe avere alla base dei suoi insegnamenti e delle sue azioni.
La nostra società è piena di violenza. Violenze piccole e grandi vengono quotidianamente eseguite su chi è più debole e indifeso. Alleanze di interessi egoistici sacrificano ogni giorno la vittima di turno. Chiedere a qualcuno di essere gentile vuol dire chiedergli di essere santo. No. Non si vuole dire che dobbiamo essere tutti Giobbe. La ribellione contro l’ingiustizia è un diritto umano sacrosanto, è quello che ha denunciato il delitto di schiavitù mettendola al bando della nostra civiltà.
Si tratta di dominare i sentimenti negativi della rabbia e della frustrazione e di incanalare questa energia in altre e positive direzioni, che in primo luogo ci facciano sentire meglio ed essere gentili fa sentire meglio. E’ molto bello quel film di Muccino “ la ricerca della felicità” che narra la storia vera di Chris Gardner, che pur in mezzo a tante difficoltà, non ha mai perso la stima e la dignità fino a trovare quel lavoro che poi gli ha dato il successo.
La realtà crotonese è difficile, per alcuni difficilissima, ma a nulla ci porterà procedere su questa china. Con questa maleducazione ostentata, dispensata ad ogni incrocio, ad ogni fila, in ogni ufficio o luogo di lavoro, ci renderemo solo la vita più complicata e ostile. Per non parlare dei rapporti politici e tra partiti politici che da tempo hanno abbandonato un sia pur minimo galateo istituzionale.
Leggevo una lettera al Crotonese, qualche settimana fa, di un lettore che aveva trovato la città trascurata, sporca, come se i suoi cittadini l’odiassero o per lo meno non l’amassero. E’ vero. Non siamo quei cittadini che scopano davanti l’uscio, che curano i giardini, non c’è un condominio che funziona, il bene pubblico è terra di nessuno, i muri dei palazzi piene di scritte incomprensibili se non per l’atto vandalico che descrivono, anche le nostre critiche sono sempre distruttive mai costruttive. Una comunità in guerra contro se stessa e la propria città. Questo significa fallimenti sociali ed educativi, famiglie che non funzionano e non educano i propri figli, scuole che non funzionano, politica ed economia che non funzionano. Non so se basti un atto gentile, una cortesia, per innescare un circolo virtuoso di sviluppo civile, economico, sociale, culturale, so che questa maleducazione dilagante non lo aiuta di certo e che anzi ci trascina sempre più in basso in vortici di povertà, illegalità, sottosviluppo. Non è escluso che la persona che riceve una gentilezza sia propensa ad essere migliore quel giorno e così via , fino a far succedere qualcosa di positivo; cari concittadini, non complichiamoci ulteriormente la vita, lasciamo aperta una porta alla speranza, cerchiamo di essere più gentili.
Francesco Zurlo
Nel bellissimo saggio di Piero Ferrucci “ La forza della gentilezza” si esplora questo sentimento in modo amorevolmente approfondito e se ne mettono in evidenza le tante sfaccettature: la Sincerità, il Rispetto, il Calore, la Fiducia, l’Empatia, la Pazienza, la Generosità, la Memoria, l’Umiltà, la Gratitudine, il Servizio, tutta una costellazione di buone pratiche per vivere meglio.
La parola Rispetto, ad esempio deriva dal latino “guardare, volgere l’attenzione” ed , in effetti, noi rispettiamo quando non siamo indifferenti, quando “vediamo” gli altri e porgiamo loro attenzione. Il massimo della mancanza di rispetto è non vedere, fare come se quella persona non esistesse, chi non si è sentito profondamente umiliato di fronte a queste persone che non “vedono”, che invadono impunemente gli spazi vitali degli altri perché non si accorgono che gli altri esistono.
Ma in fondo perché dovremmo essere gentili, cosa ci guadagniamo? Beh, tanto. In primo luogo nel campo dell’economia e degli affari, trattare bene il cliente, fidelizzarlo è la prima regola. Il commercio prospera dove prospera la pace. Uno dei più grandi impedimenti allo sviluppo economico è proprio la mancanza di gentilezza e rispetto nei rapporti tra imprese e tra imprese e consumatori. In certi settori, ad esempio il turismo, l’accoglienza, la ristorazione, la gentilezza, la scienza della gentilezza, è essenziale per assicurare servizi adeguati e competitivi. Fare attenzione che gli altri esistono ed hanno lo stesso nostro diritto ad essere rispettati è una regola aurea dell’arte del vivere, che ogni famiglia, ogni scuola, ogni comunità dovrebbe avere alla base dei suoi insegnamenti e delle sue azioni.
La nostra società è piena di violenza. Violenze piccole e grandi vengono quotidianamente eseguite su chi è più debole e indifeso. Alleanze di interessi egoistici sacrificano ogni giorno la vittima di turno. Chiedere a qualcuno di essere gentile vuol dire chiedergli di essere santo. No. Non si vuole dire che dobbiamo essere tutti Giobbe. La ribellione contro l’ingiustizia è un diritto umano sacrosanto, è quello che ha denunciato il delitto di schiavitù mettendola al bando della nostra civiltà.
Si tratta di dominare i sentimenti negativi della rabbia e della frustrazione e di incanalare questa energia in altre e positive direzioni, che in primo luogo ci facciano sentire meglio ed essere gentili fa sentire meglio. E’ molto bello quel film di Muccino “ la ricerca della felicità” che narra la storia vera di Chris Gardner, che pur in mezzo a tante difficoltà, non ha mai perso la stima e la dignità fino a trovare quel lavoro che poi gli ha dato il successo.
La realtà crotonese è difficile, per alcuni difficilissima, ma a nulla ci porterà procedere su questa china. Con questa maleducazione ostentata, dispensata ad ogni incrocio, ad ogni fila, in ogni ufficio o luogo di lavoro, ci renderemo solo la vita più complicata e ostile. Per non parlare dei rapporti politici e tra partiti politici che da tempo hanno abbandonato un sia pur minimo galateo istituzionale.
Leggevo una lettera al Crotonese, qualche settimana fa, di un lettore che aveva trovato la città trascurata, sporca, come se i suoi cittadini l’odiassero o per lo meno non l’amassero. E’ vero. Non siamo quei cittadini che scopano davanti l’uscio, che curano i giardini, non c’è un condominio che funziona, il bene pubblico è terra di nessuno, i muri dei palazzi piene di scritte incomprensibili se non per l’atto vandalico che descrivono, anche le nostre critiche sono sempre distruttive mai costruttive. Una comunità in guerra contro se stessa e la propria città. Questo significa fallimenti sociali ed educativi, famiglie che non funzionano e non educano i propri figli, scuole che non funzionano, politica ed economia che non funzionano. Non so se basti un atto gentile, una cortesia, per innescare un circolo virtuoso di sviluppo civile, economico, sociale, culturale, so che questa maleducazione dilagante non lo aiuta di certo e che anzi ci trascina sempre più in basso in vortici di povertà, illegalità, sottosviluppo. Non è escluso che la persona che riceve una gentilezza sia propensa ad essere migliore quel giorno e così via , fino a far succedere qualcosa di positivo; cari concittadini, non complichiamoci ulteriormente la vita, lasciamo aperta una porta alla speranza, cerchiamo di essere più gentili.
Francesco Zurlo
sabato 5 luglio 2008
ITALIETTA DEL TERZO MILLENNIO
“Sono tempi per vili, orgogliosi di esserlo” ( Erri De Luca – Corsera del 5/7/08)
La volgarità, la sciatteria, il superficiale tornaconto, ammorbano l’aria del “bel paese” ed il puzzo anche e soprattutto al sud ormai è fortissimo.
Un paese in cui la democrazia ormai è solamente retorica truffaldina, un paese con campi di concentramento che chiama elegantemente “centri di accoglienza”, in cui ognuno che ha un potere è un despota e che per avere quel potere ha dovuto dare prova di cinismo e viltà. Un paese in cui si sporca per vanto, si abbandona naturalmente il debole e il vecchio, si dimenticano i morti ancor prima di chiudere le bare. Un luogo in cui si posteggiano i bambini negli asili e nelle scuole perché i genitori ne hanno le palle piene. Un posto in cui giorno dopo giorno si sputa sulla bellezza e sull’arte del passato, un popolo il cui degrado morale si legge chiaramente sui muri delle città.
Una gara senza sosta tra chi è più furbo, dove è ammirato chi guadagna senza lavorare, dove vince chi più è indifferente e egoista.
E’ questo il paese che stiamo lasciando ai nostri figli ?
Ma fermatevi un attimo! Per carità fermatevi. Rivoluzionate i vostri cervelli, se ancora ne avete uno!
Fissate un momento in cui avete amato e amate ancora. Cogliete quel momento in cui avete fatto o ricevuto una gentilezza, portatelo per sempre con voi.
Ricordate che il Regno di Dio è dentro di voi, e magnificate questa verità.
Che il lavoro sia la vostra preghiera quotidiana, perdonate e santificate un nuovo inizio. Fate che il vostro cammino sia d’esempio per una generazione migliore.
Francesco Zurlo
La volgarità, la sciatteria, il superficiale tornaconto, ammorbano l’aria del “bel paese” ed il puzzo anche e soprattutto al sud ormai è fortissimo.
Un paese in cui la democrazia ormai è solamente retorica truffaldina, un paese con campi di concentramento che chiama elegantemente “centri di accoglienza”, in cui ognuno che ha un potere è un despota e che per avere quel potere ha dovuto dare prova di cinismo e viltà. Un paese in cui si sporca per vanto, si abbandona naturalmente il debole e il vecchio, si dimenticano i morti ancor prima di chiudere le bare. Un luogo in cui si posteggiano i bambini negli asili e nelle scuole perché i genitori ne hanno le palle piene. Un posto in cui giorno dopo giorno si sputa sulla bellezza e sull’arte del passato, un popolo il cui degrado morale si legge chiaramente sui muri delle città.
Una gara senza sosta tra chi è più furbo, dove è ammirato chi guadagna senza lavorare, dove vince chi più è indifferente e egoista.
E’ questo il paese che stiamo lasciando ai nostri figli ?
Ma fermatevi un attimo! Per carità fermatevi. Rivoluzionate i vostri cervelli, se ancora ne avete uno!
Fissate un momento in cui avete amato e amate ancora. Cogliete quel momento in cui avete fatto o ricevuto una gentilezza, portatelo per sempre con voi.
Ricordate che il Regno di Dio è dentro di voi, e magnificate questa verità.
Che il lavoro sia la vostra preghiera quotidiana, perdonate e santificate un nuovo inizio. Fate che il vostro cammino sia d’esempio per una generazione migliore.
Francesco Zurlo
sabato 7 giugno 2008
APPUNTI PER UN PAESE PIU' SERIO
Si sa, l’Italia è il paese di Pulcinella, lo Stato è spesso impersonato da truffatori di basso calibro e la società civile è spesso peggio della società politica, su tutto regna sovrana l’inefficacia della legge e di tutto quell’apparato che dovrebbe servire a farla funzionare, dai Tribunali, alla polizia, carabinieri, prefetti, questori e compagnia bella fino ai Sindaci ed ai vigili urbani. Tutto questo con lodevoli, eroiche, eccezioni che non fanno che confermare la regola. L’immagine che fotografa il nostro quotidiano è la questione rifiuti a Napoli : la metropoli della vergogna. Ebbene quella vergogna ci deve far pensare, riflettere. Per parte mia sono convinto che abbiano sbagliato i Verdi a dire no agli inceneritori ed alle discariche mentre i rifiuti erano in mezzo alla strada, che abbia sbagliato Pecoraro Scanio a non dimettersi da ministro ed i Verdi negli enti locali a non fare altrettanto dai loro incarichi. Credo anche che l’Italia se vuole risollevarsi dal caos in cui si è cacciata, deve dare nuova autorità alla legge ed a chi l’impersona. Anche un vigile urbano rappresenta lo Stato e solo per questo deve essere rispettato in modo speciale. Non ho tirato in ballo a caso i vigili urbani, perché sono loro a doversi occupare di quello stillicidio di una miriade di comportamenti illegali che vanno dall’auto in divieto di sosta, all’abusivismo edilizio e commerciale, fino all’imbrattamento della città di chi getta rifiuti a terra o non rispetta gli orari in cui bisogna metterli nei cassonetti. Immaginate un vigile urbano che a Crotone tenti di fare una multa a chi impunemente abbia buttato una carta in terra, probabilmente verrebbe offeso, se gli va bene, dall’incivile cittadino. Ed invece bisogna dare autorità a quel vigile urbano se vogliamo le strade pulite se qualcuno protesta in malo modo ne deve pagare le conseguenze. Nulla potremo fare se non daremo efficacia alla legge. Certo quel vigile dovrà essere scelto per la sua competenza e le sue qualità morali e non perché è di questo o quel partito, e se utilizza la sua autorità per abusare dei suoi poteri dovrà a sua volta essere severamente punito e licenziato.
Per non arrivare a livello di Napoli anche qui a Crotone, dobbiamo completamente cambiare registro: raccolta differenziata molto più spinta, più informazione ai cittadini, che significa farla arrivare davvero famiglia per famiglia, collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado, più repressione dei comportamenti incivili, che significa fare la multa a chi non fa la raccolta differenziata, a chi imbratta la città senza guardare in faccia nessuno,più disciplina nelle aziende che hanno il compito di pulire la città e che svolgono molto male questo compito e questo significa vigilare zona per zona chi dei dipendenti non fa il suo dovere e fargli pagare le conseguenze sul suo stipendio e sulla sua sicurezza di mantenere il lavoro. Altrimenti faremo solo chiacchiere e l’incubo di Napoli si avvicinerà sempre di più. Spero che il Sindaco si svegli dal dolce letargo che lo ha avvolto dal momento delle sue plebiscitarie elezioni e si dia da fare in questa direzione.
Francesco Zurlo
Per non arrivare a livello di Napoli anche qui a Crotone, dobbiamo completamente cambiare registro: raccolta differenziata molto più spinta, più informazione ai cittadini, che significa farla arrivare davvero famiglia per famiglia, collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado, più repressione dei comportamenti incivili, che significa fare la multa a chi non fa la raccolta differenziata, a chi imbratta la città senza guardare in faccia nessuno,più disciplina nelle aziende che hanno il compito di pulire la città e che svolgono molto male questo compito e questo significa vigilare zona per zona chi dei dipendenti non fa il suo dovere e fargli pagare le conseguenze sul suo stipendio e sulla sua sicurezza di mantenere il lavoro. Altrimenti faremo solo chiacchiere e l’incubo di Napoli si avvicinerà sempre di più. Spero che il Sindaco si svegli dal dolce letargo che lo ha avvolto dal momento delle sue plebiscitarie elezioni e si dia da fare in questa direzione.
Francesco Zurlo
IMMIGRAZIONE : FRENIAMO LA DERIVA RAZZISTA
E' miope pensare che l'immigrazione diminuirà fino a quando miliardi di persone saranno così povere e disperate. L'uomo, come ogni altra forma di vita, lotta per la sopravvivenza. Attualmente l'80% della popolazione mondiale è povera, con speranza di vita che non supera i 40 anni, dilaniata da guerre ed epidemie,gran parte dell'Africa è una vera ecatombe, come testimoniato ultimamente dallo splendido libro di Fabrizio Gatti - Bilal, da Est i paesi che usciti dal socialismo reale vivono una democrazia fragile ed incompleta, sono spesso sedotti dal liberismo più sfrenato e privo di regole. L'Italia si trova al centro di un flusso migratorio imponente che proviene da Sud e da Est. L'Italia è frontiera d'Europa.Dobbiamo coscientemente prepararci culturalmente e socialmente ad una società multietnica e multirazziale; dobbiamo attrezzarci affinchè questo diventi una opportunità e non tentare velleitarie misure militari o di polizia. Chi trasgredisce la legge deve avere sanzione, sia esso extracomunitario, europeo o italiano. E purtroppo il nostro sistema penale è in crisi evidente. L'effettività della pena nel nostro paese è scandalosamente bassa, lo sappiamo tutti. Le cause civili durano decenni. Chi delinque in Italia ha buone possibilità di farla franca o limitare di molto i danni, questa è la verità.Eppure questo sistema bislacco, a volte diventa feroce con i più deboli, con chi è fuori dal sistema, e può capitare che un extracomunitario muoia oggi in un CPT per mancanze di cure. Voi direte, un caso di malasanità tra gli altri. Ed avreste drammaticamente ragione. Il nostro paese ha tanti difetti oggi, non funziona, possiamo sintetizzare. Non facciamo degli extracomunitari, o degli stranieri in genere, un capro espiatorio, sarebbe una triste deriva. Il nostro popolo ha conosciuto la povertà, quella vera, la stessa di chi oggi vediamo sempre più spesso camminare ai lati della 106, all'entrata di Crotone, o vicino l'aeroporto. I poveri non sono delinquenti, ricordate le parole di Gesù Cristo, non fate che siano state dette invano.Non avere un lavoro o una casa, non può diventare reato. Non possiamo sbattere in galera chiunque non riesca a dimostrare come si chiama o da dove viene. Il reato di clandestinità dovrebbe scattare solo per quei casi di rifiuto di volersi identificare, che fa sospettare che si vuole nascondere qualcosa di illecito. Ma allora prepariamoci anche a costruire molte più galere di quelle che oggi abbiamo.La situazione è complessa, non basterà solo il nostro sforzo, è una questione dell'Europa, è una questione di rilevanza planetaria ed epocale.Io spero che ci sia un freno all'imbarbarimento e alla deriva che la società italiana sembra aver imboccato, per questo ringrazio chiunque non ci sta a passare per razzista, xenofobo, menefreghista, chi ancora ragiona e non vuole solo menar le mani.
Francesco Zurlo – portavoce verdi Crotone
Francesco Zurlo – portavoce verdi Crotone
mercoledì 21 maggio 2008
Sul futuro dei Verdi Italiani
Per una riflessione sulla grande “traversata del deserto” che i Verdi italiani si apprestano ad affrontare dopo la cocente sconfitta elettorale ed il percorso di rifondazione di questo partito ritengo utile cominciare dai valori di cui noi Verdi vogliamo essere portatori in politica. Il rispetto per la natura e la pratica della nonviolenza che hanno caratterizzato le origini dell’ecologismo politico, dell’etica e della prassi del movimento delle Liste Verdi, ci suggeriscono un modo di relazionarsi con gli altri, col mondo e con la politica diverso ed improntato alla cortesia ed alla gentilezza. La cortesia è la forma del rispetto. La gentilezza implica sincera empatia. Il primo valore rivoluzionario dei Verdi in politica, a mio parere, deve essere questo : LA CORTESIA.
Essere cortesi in politica significa dare dignità al nostro interlocutore e attraverso questo atto dare dignità alla nostra relazione con esso e col mondo.
La domanda che i Verdi pongono è : riusciremo, a salvare il pianeta e con esso l’umanità, la flora, la fauna, tutte le cose belle che ci ha dato il creato dalle immani minacce che incombono?
Questo gran da fare che mobilita le forze politiche, sociali ed economiche non ha senso se non preserva la stessa possibilità di esistenza della vita. Per questo i Verdi sono portatori di un messaggio assolutamente politico, qualcuno lo ha definito pre-politico, e riguarda la possibilità per il genere umano di non autodistruggersi.
Alla luce di quanto detto appare inadeguato l’asse destra/sinistra per collocare i Verdi. Certo il capitalismo senza regole è incompatibile con la cultura Verde, per il semplice fatto che è incompatibile con una società equa, efficiente, futuribile. Anzi la sostenibilità è la prima fonte di regole, la “norma fondamentale” che rende possibile l’esistenza di tutte le altre norme. Bisogna anche dire che se è vero che i Verdi non sono facilmente collocabili secondo lo schema destra/sinistra è altrettanto vero che sono alternativi alla vulgata liberista di cui la destra più retriva si fa interprete: tanto per essere chiari per noi ci sono valori più importanti della libertà di mercato, pur riconoscendo che la libertà di mercato è necessaria per la libertà ed il progresso dell’umanità. Per i Verdi la parola magica, il metro con cui misurare la legittimità di ogni azione è: compatibilità. Se è importante per la libertà dell’uomo la libertà di produrre e intraprendere, a nostro parere è ancora più importante che la produzione non distrugga l’uomo, non sia contro la natura e la vita. Siamo per promuovere una economia più solida ed efficiente di quella che propone fino ad ora il capitalismo. L’attuale organizzazione globale del sistema economico non è stata capace di approntare strumenti efficaci per tutelarci dall’autodistruzione e dal collasso della vita sulla terra. Il sistema produttivo consuma ogni giorno il suo capitale naturale e con esso la sua possibilità di investire sul futuro. I Verdi sono contro il liberismo cieco ma sono a favore dell’economia sostenibile, sostenibile dal punto di vista ambientale e dal punto di vista sociale. L’economia sostenibile sarà l’unica economia del futuro, ma già è parte dell’economia del presente. I Verdi saranno utili al sistema politico se sapranno con decisione e competenza promuovere la nascita di imprese sostenibili e consolidare le esperienze già in atto. La Business Ethics, tutti quei settori economici e quelle imprese che lavorano per migliorare l’efficienza e la produttività delle risorse, l’economia del rifiuto zero, l’agricoltura naturale, il turismo culturale, sono realtà a cui guardare col cuore pieno di speranza, i Verdi sono a favore del capitalismo naturale e compatibile. E’ un vero paradosso che i Verdi abbiano l’immagine di chi è contro l’economia, solo una inadeguata dirigenza politica ha potuto dare questa immagine dei Verdi : quelli del NO. Certo è più facile dire no che elaborare la fattibilità dei si. Si è fatta troppa confusione tra discorsi di prospettiva e gestione del presente, spesso i Verdi non hanno saputo esprimere una dirigenza politica ed amministrativa all’altezza. Fino all’ecatombe dei rifiuti di Napoli, vero simbolo della sconfitta dei Verdi. I Verdi hanno fallito sul piano del progetto politico e della capacità amministrativa, ma una politica verde è oggi più che mai necessaria. Non avere rappresentanti in Parlamento non è necessariamente un male se non per una questione simbolica, che ha però la sua grave importanza: un Parlamento privo dei Verdi è un Parlamento triste, ci riflette l’immagine di un popolo che non considera la questione ambientale come centrale per il suo futuro e questo ho i miei dubbi che sia vero, spero che non sia così, perché significherebbe che siamo diventati un paese vecchio non solo all’anagrafe, un paese alla deriva.
Oggi in Italia i Verdi devono domandarsi se esiste una loro base elettorale, chi sono gli elettori verdi. Io credo che se i Verdi sapranno interpretare i valori della economia sostenibile, della nonviolenza, dell’etica libertaria, del rispetto e della gentilezza, potranno ambire al voto ed alla partecipazione di quella cittadinanza competente e consapevole, dei “creativi culturali”, di coloro che reputano insufficiente la politica del Partito Democratico per produrre un cambio di rotta nell’economia e nei rapporti sociali capace di tracciare un percorso di emersione dalle crisi in atto.
Un partito Verde autorevole e aperto ai contributi ed ai meriti di tutti gli uomini e le donne di buona volontà, alle associazioni ed organizzazioni dei cittadini, è una forza di progresso a cui non si può rinunciare a cuor leggero.
Entro il prossimo autunno, con l’avvicinarsi dei prossimi appuntamenti elettorali, sarà chiaro se i Verdi avranno un futuro in questo paese, quello che mi pare comunque più importante è che il nostro paese abbia un futuro verde.
Essere cortesi in politica significa dare dignità al nostro interlocutore e attraverso questo atto dare dignità alla nostra relazione con esso e col mondo.
La domanda che i Verdi pongono è : riusciremo, a salvare il pianeta e con esso l’umanità, la flora, la fauna, tutte le cose belle che ci ha dato il creato dalle immani minacce che incombono?
Questo gran da fare che mobilita le forze politiche, sociali ed economiche non ha senso se non preserva la stessa possibilità di esistenza della vita. Per questo i Verdi sono portatori di un messaggio assolutamente politico, qualcuno lo ha definito pre-politico, e riguarda la possibilità per il genere umano di non autodistruggersi.
Alla luce di quanto detto appare inadeguato l’asse destra/sinistra per collocare i Verdi. Certo il capitalismo senza regole è incompatibile con la cultura Verde, per il semplice fatto che è incompatibile con una società equa, efficiente, futuribile. Anzi la sostenibilità è la prima fonte di regole, la “norma fondamentale” che rende possibile l’esistenza di tutte le altre norme. Bisogna anche dire che se è vero che i Verdi non sono facilmente collocabili secondo lo schema destra/sinistra è altrettanto vero che sono alternativi alla vulgata liberista di cui la destra più retriva si fa interprete: tanto per essere chiari per noi ci sono valori più importanti della libertà di mercato, pur riconoscendo che la libertà di mercato è necessaria per la libertà ed il progresso dell’umanità. Per i Verdi la parola magica, il metro con cui misurare la legittimità di ogni azione è: compatibilità. Se è importante per la libertà dell’uomo la libertà di produrre e intraprendere, a nostro parere è ancora più importante che la produzione non distrugga l’uomo, non sia contro la natura e la vita. Siamo per promuovere una economia più solida ed efficiente di quella che propone fino ad ora il capitalismo. L’attuale organizzazione globale del sistema economico non è stata capace di approntare strumenti efficaci per tutelarci dall’autodistruzione e dal collasso della vita sulla terra. Il sistema produttivo consuma ogni giorno il suo capitale naturale e con esso la sua possibilità di investire sul futuro. I Verdi sono contro il liberismo cieco ma sono a favore dell’economia sostenibile, sostenibile dal punto di vista ambientale e dal punto di vista sociale. L’economia sostenibile sarà l’unica economia del futuro, ma già è parte dell’economia del presente. I Verdi saranno utili al sistema politico se sapranno con decisione e competenza promuovere la nascita di imprese sostenibili e consolidare le esperienze già in atto. La Business Ethics, tutti quei settori economici e quelle imprese che lavorano per migliorare l’efficienza e la produttività delle risorse, l’economia del rifiuto zero, l’agricoltura naturale, il turismo culturale, sono realtà a cui guardare col cuore pieno di speranza, i Verdi sono a favore del capitalismo naturale e compatibile. E’ un vero paradosso che i Verdi abbiano l’immagine di chi è contro l’economia, solo una inadeguata dirigenza politica ha potuto dare questa immagine dei Verdi : quelli del NO. Certo è più facile dire no che elaborare la fattibilità dei si. Si è fatta troppa confusione tra discorsi di prospettiva e gestione del presente, spesso i Verdi non hanno saputo esprimere una dirigenza politica ed amministrativa all’altezza. Fino all’ecatombe dei rifiuti di Napoli, vero simbolo della sconfitta dei Verdi. I Verdi hanno fallito sul piano del progetto politico e della capacità amministrativa, ma una politica verde è oggi più che mai necessaria. Non avere rappresentanti in Parlamento non è necessariamente un male se non per una questione simbolica, che ha però la sua grave importanza: un Parlamento privo dei Verdi è un Parlamento triste, ci riflette l’immagine di un popolo che non considera la questione ambientale come centrale per il suo futuro e questo ho i miei dubbi che sia vero, spero che non sia così, perché significherebbe che siamo diventati un paese vecchio non solo all’anagrafe, un paese alla deriva.
Oggi in Italia i Verdi devono domandarsi se esiste una loro base elettorale, chi sono gli elettori verdi. Io credo che se i Verdi sapranno interpretare i valori della economia sostenibile, della nonviolenza, dell’etica libertaria, del rispetto e della gentilezza, potranno ambire al voto ed alla partecipazione di quella cittadinanza competente e consapevole, dei “creativi culturali”, di coloro che reputano insufficiente la politica del Partito Democratico per produrre un cambio di rotta nell’economia e nei rapporti sociali capace di tracciare un percorso di emersione dalle crisi in atto.
Un partito Verde autorevole e aperto ai contributi ed ai meriti di tutti gli uomini e le donne di buona volontà, alle associazioni ed organizzazioni dei cittadini, è una forza di progresso a cui non si può rinunciare a cuor leggero.
Entro il prossimo autunno, con l’avvicinarsi dei prossimi appuntamenti elettorali, sarà chiaro se i Verdi avranno un futuro in questo paese, quello che mi pare comunque più importante è che il nostro paese abbia un futuro verde.
domenica 4 maggio 2008
TSUNAMI ELETTORALE:
VERDI AL BIVIO DOPO LA SCONFITTA ELETTORALE DELLA SINISTRA L’ARCOBALENO.
L’elettorato ha bocciato oltre ogni previsione la proposta politica della “Sinistra L’Arcobaleno” . I partiti che hanno partecipato a questa avventura attraversano momenti difficilissimi e tra questi i Verdi stanno seriamente riflettendo sul futuro della loro formazione politica.
Partecipai alla fondazione della federazione delle liste verdi negli anni 86/87 ed alla sua storia che da movimento di pochi gruppi locali che lottavano per la tutela dei diritti e dell’ambiente, si trasformò pian piano in partito. Ho conosciuto personaggi straordinari nei Verdi dei primordi, persone di straordinaria levatura morale e culturale, erano i tempi del “solve et coagula” di Alex Langer e del motto “ Ne’ di destra, né di sinistra ma avanti!” Ancora i Verdi erano un movimento, senza tessere, con un’ esilissima struttura federale, con a capo un gruppo di coordinamento di undici persone ( più o meno uno a regione dove eravamo presenti), assemblee deliberanti con delegati di ogni gruppo locale, e la simpatia della gente dalla nostra parte.
Poi, pian piano, il demone del potere si impadronì anche di questo movimento, le assemblee dei delegati subivano le scorribande delle truppe camellate, l’ingresso di Dp e dei Radicali ( a loro volta fusi nei Verdi Arcobaleno) “politicizzò” oltre misura la federazione e la trasformò in partito con delegati regionali, lo spirito dei Verdi si snaturò gia allora all’assemblea di Trani nel giugno del 90.
Ho affetto verso questo partito ed ultimamente ero ritornato, dopo oltre 10 anni, per il lancio del “Patto per il Clima” e per la proposta energetica solare presentata con molta decisione in particolare in Calabria, a Crotone, la mia città.
L’idea della sinistra unita, che attraverso l’unione potesse anche rinnovarsi, a mio parere in senso ecologista e riformista, è stata uccisa sul nascere da questo risultato elettorale, ma in questi mesi si sono rafforzati legami, mischiati punti di vista, intrecciati rapporti ed amicizie, che è un peccato disperdere e gettare via. Ma lo tsunami elettorale costringe tutti i partiti di sinistra ed anche i Verdi a ripensare la loro identità. E l’identità dei Verdi si trova nel superamento delle ideologie del secolo scorso, si trova nell’incontro sulle “cose da fare”, i Verdi, chiusi in un cantuccio nell’estrema sinistra, sono inutili, ed è risultata suicida questa strategia degli ultimi anni che ha collocato i Verdi nella Sinistra Radicale. Quindi la mia proposta è per noi Verdi di ritornare alle origini, la questione ambientale è al di là degli schieramenti destra/sinistra, pur se siamo convintamene antifascisti e libertari. Questo significa anche scompaginare gli steccati delle alleanze ed adottare politiche riformiste e pragmatiche di raggiungimento dei migliori obiettivi concreti sulle tematiche ambientali.
La questione ecologica è la questione del futuro, dal piccolo problema locale della discarica e del fiume inquinato, al grande problema del riscaldamento globale e della fine dell’era dei combustibili fossili. Per affrontare questioni di tale portata non possiamo avere la puzza sotto il naso ideologica, e non possiamo permetterci superficialità, ignoranza ed arroganza come spesso la gestione Pecoraro ha dato immagine di sé. Questo piccolo partito ha senso se riparte con umiltà a selezionare la sua classe dirigente in modo adeguato, sostituendo l’attuale con persone competenti, appassionate e moralmente e culturalmente elevate. Riacquistare la stima e la simpatia della gente non sarà facile, ma oggi più che mai in Italia è necessario un partito ambientalista di massa, postideologico, moderato e riformista al tempo stesso, che sappia mettere al centro dell’agenda politica il futuro dei territori e della nostra avventura umana su questo pianeta.
Francesco Zurlo – portavoce Verdi Crotone 25/04/2008
L’elettorato ha bocciato oltre ogni previsione la proposta politica della “Sinistra L’Arcobaleno” . I partiti che hanno partecipato a questa avventura attraversano momenti difficilissimi e tra questi i Verdi stanno seriamente riflettendo sul futuro della loro formazione politica.
Partecipai alla fondazione della federazione delle liste verdi negli anni 86/87 ed alla sua storia che da movimento di pochi gruppi locali che lottavano per la tutela dei diritti e dell’ambiente, si trasformò pian piano in partito. Ho conosciuto personaggi straordinari nei Verdi dei primordi, persone di straordinaria levatura morale e culturale, erano i tempi del “solve et coagula” di Alex Langer e del motto “ Ne’ di destra, né di sinistra ma avanti!” Ancora i Verdi erano un movimento, senza tessere, con un’ esilissima struttura federale, con a capo un gruppo di coordinamento di undici persone ( più o meno uno a regione dove eravamo presenti), assemblee deliberanti con delegati di ogni gruppo locale, e la simpatia della gente dalla nostra parte.
Poi, pian piano, il demone del potere si impadronì anche di questo movimento, le assemblee dei delegati subivano le scorribande delle truppe camellate, l’ingresso di Dp e dei Radicali ( a loro volta fusi nei Verdi Arcobaleno) “politicizzò” oltre misura la federazione e la trasformò in partito con delegati regionali, lo spirito dei Verdi si snaturò gia allora all’assemblea di Trani nel giugno del 90.
Ho affetto verso questo partito ed ultimamente ero ritornato, dopo oltre 10 anni, per il lancio del “Patto per il Clima” e per la proposta energetica solare presentata con molta decisione in particolare in Calabria, a Crotone, la mia città.
L’idea della sinistra unita, che attraverso l’unione potesse anche rinnovarsi, a mio parere in senso ecologista e riformista, è stata uccisa sul nascere da questo risultato elettorale, ma in questi mesi si sono rafforzati legami, mischiati punti di vista, intrecciati rapporti ed amicizie, che è un peccato disperdere e gettare via. Ma lo tsunami elettorale costringe tutti i partiti di sinistra ed anche i Verdi a ripensare la loro identità. E l’identità dei Verdi si trova nel superamento delle ideologie del secolo scorso, si trova nell’incontro sulle “cose da fare”, i Verdi, chiusi in un cantuccio nell’estrema sinistra, sono inutili, ed è risultata suicida questa strategia degli ultimi anni che ha collocato i Verdi nella Sinistra Radicale. Quindi la mia proposta è per noi Verdi di ritornare alle origini, la questione ambientale è al di là degli schieramenti destra/sinistra, pur se siamo convintamene antifascisti e libertari. Questo significa anche scompaginare gli steccati delle alleanze ed adottare politiche riformiste e pragmatiche di raggiungimento dei migliori obiettivi concreti sulle tematiche ambientali.
La questione ecologica è la questione del futuro, dal piccolo problema locale della discarica e del fiume inquinato, al grande problema del riscaldamento globale e della fine dell’era dei combustibili fossili. Per affrontare questioni di tale portata non possiamo avere la puzza sotto il naso ideologica, e non possiamo permetterci superficialità, ignoranza ed arroganza come spesso la gestione Pecoraro ha dato immagine di sé. Questo piccolo partito ha senso se riparte con umiltà a selezionare la sua classe dirigente in modo adeguato, sostituendo l’attuale con persone competenti, appassionate e moralmente e culturalmente elevate. Riacquistare la stima e la simpatia della gente non sarà facile, ma oggi più che mai in Italia è necessario un partito ambientalista di massa, postideologico, moderato e riformista al tempo stesso, che sappia mettere al centro dell’agenda politica il futuro dei territori e della nostra avventura umana su questo pianeta.
Francesco Zurlo – portavoce Verdi Crotone 25/04/2008
CRONACHE ELETTORALI DI UNA DEMOCRAZIA MALATA
Verdi Crotone – comunicato del 1/3/2008
Una legge può portare alla malora un paese, se questa da un immenso potere ai partiti, alle strutture di potere dei partiti, può accadere che acceleri la degenerazione della politica ed è quello che sta accadendo.
I cittadini, spettatori attoniti, si chiedono ogni giorno di più a cosa serva andare a votare.
La frattura fra società e partiti politici è profonda e la colpa è dei partiti politici .
Scomparsi i grandi partiti della prima repubblica, con la loro capillare rete di sezioni, circoli e federazioni, i partiti della seconda repubblica si sono dimostrati inadeguati a costruire una vera democrazia. Oggi assistiamo a nuove aggregazioni ed esperimenti, che ci fanno pensare ad una terza repubblica, ma i vizi persistono se è vero che le candidature le stanno scegliendo “quattro amici al bar”.
Senza procedimenti che coinvolgano nella decisione la base dei sostenitori, la decisione stessa viene subita come un furto di democrazia, tutte queste “candidature di servizio” che umiliano i territori. In fondo questa legge elettorale è paradossalmente “monarchica” e feudale. A Capo il sovrano, cioè il Segretario del Partito a cui spetta la prima e l’ultima parola, ed a scendere una rete di vassalli, valvassori e valvassini, principi e baroni legati al Re da un patto di interesse reciproco che sono i segretari regionali e provinciali, i capi corrente, i commissari di partito. Questi oggi stanno nominando i nostri parlamentari, senza fare assemblee, interpretando a loro modo traballanti statuti, in maggioranza cooptati in questa rete di potere.
Noi siamo francamente delusi anche per come i dirigenti dei partiti della Sinistra Arcobaleno stanno gestendo queste elezioni. Negare rappresentanza a Crotone è un grave fatto politico e non vuole essere solo una critica campanilistica. Crotone è uno snodo centrale per il programma della Sinistra l’Arcobaleno, per la sua storia recente e passata, per le sue potenzialità inespresse nell’economia sostenibile, per la sua difficilissima realtà attuale.
Noi denunciamo una colpevole trascuratezza per il territorio di Crotone anche da parte delle strutture regionali dei Verdi, titolari tra l’altro dell’assessorato all’ambiente nella persona dell’On.le Tommasi. I contadini, che sono i primi ambientalisti, sanno che per ambire ad un buon raccolto, prima bisogna seminare bene e poi non trascurare le proprie colture. Se la questione ambiente a Crotone non è ancora avviata a soluzione è anche responsabilità del governo della regione Calabria. Non abbiamo quindi potuto sottoscrivere il documento proposto dal nostro segretario provinciale di appoggio a Tommasi capolista e Crotone con un tratto è stata cancellata dalla geografia elettorale dei Verdi.
Nel contesto di una pessima legge elettorale, c’è chi ne vuole approfittare per assicurarsi comodi posti nella “casta”, altri si accontentano di un predellino, non è un buon inizio per la nuova legislatura che nasce con una malattia congenita, infatti la nostra democrazia è malata ed il medico tarda a venire.
Francesco Zurlo – Verdi Crotone.
Sandro Tricoli – Verdi Crotone
Verdi Crotone – comunicato del 1/3/2008
Una legge può portare alla malora un paese, se questa da un immenso potere ai partiti, alle strutture di potere dei partiti, può accadere che acceleri la degenerazione della politica ed è quello che sta accadendo.
I cittadini, spettatori attoniti, si chiedono ogni giorno di più a cosa serva andare a votare.
La frattura fra società e partiti politici è profonda e la colpa è dei partiti politici .
Scomparsi i grandi partiti della prima repubblica, con la loro capillare rete di sezioni, circoli e federazioni, i partiti della seconda repubblica si sono dimostrati inadeguati a costruire una vera democrazia. Oggi assistiamo a nuove aggregazioni ed esperimenti, che ci fanno pensare ad una terza repubblica, ma i vizi persistono se è vero che le candidature le stanno scegliendo “quattro amici al bar”.
Senza procedimenti che coinvolgano nella decisione la base dei sostenitori, la decisione stessa viene subita come un furto di democrazia, tutte queste “candidature di servizio” che umiliano i territori. In fondo questa legge elettorale è paradossalmente “monarchica” e feudale. A Capo il sovrano, cioè il Segretario del Partito a cui spetta la prima e l’ultima parola, ed a scendere una rete di vassalli, valvassori e valvassini, principi e baroni legati al Re da un patto di interesse reciproco che sono i segretari regionali e provinciali, i capi corrente, i commissari di partito. Questi oggi stanno nominando i nostri parlamentari, senza fare assemblee, interpretando a loro modo traballanti statuti, in maggioranza cooptati in questa rete di potere.
Noi siamo francamente delusi anche per come i dirigenti dei partiti della Sinistra Arcobaleno stanno gestendo queste elezioni. Negare rappresentanza a Crotone è un grave fatto politico e non vuole essere solo una critica campanilistica. Crotone è uno snodo centrale per il programma della Sinistra l’Arcobaleno, per la sua storia recente e passata, per le sue potenzialità inespresse nell’economia sostenibile, per la sua difficilissima realtà attuale.
Noi denunciamo una colpevole trascuratezza per il territorio di Crotone anche da parte delle strutture regionali dei Verdi, titolari tra l’altro dell’assessorato all’ambiente nella persona dell’On.le Tommasi. I contadini, che sono i primi ambientalisti, sanno che per ambire ad un buon raccolto, prima bisogna seminare bene e poi non trascurare le proprie colture. Se la questione ambiente a Crotone non è ancora avviata a soluzione è anche responsabilità del governo della regione Calabria. Non abbiamo quindi potuto sottoscrivere il documento proposto dal nostro segretario provinciale di appoggio a Tommasi capolista e Crotone con un tratto è stata cancellata dalla geografia elettorale dei Verdi.
Nel contesto di una pessima legge elettorale, c’è chi ne vuole approfittare per assicurarsi comodi posti nella “casta”, altri si accontentano di un predellino, non è un buon inizio per la nuova legislatura che nasce con una malattia congenita, infatti la nostra democrazia è malata ed il medico tarda a venire.
Francesco Zurlo – Verdi Crotone.
Sandro Tricoli – Verdi Crotone
VINCERA’ LE ELEZIONI CHI SAPRA’ MOTIVARE GLI ELETTORI
( comunicato di Francesco Zurlo – Sinistra Arcobaleno – Crotone)
Queste elezioni arrivano in un momento in cui il sentimento popolare diffuso è contro la politica. Il mondo politico continua a dare un pessimo spettacolo di se e quindi non c’è da stupirsi per questo atteggiamento “antipolitico”. La legge elettorale vigente , con le liste bloccate, consegna nelle mani delle segreterie nazionali dei partiti la “nomina” dei parlamentari e si chiede agli elettori di partecipare “ ex post”, solo dopo che le decisioni sono prese, al gioco democratico per determinare le quote spettanti ai vari partiti. Gli elettori di centrodestra saranno motivati dalla voglia di cambiare il governo e quindi andranno a votare, diverso il discorso nel centrosinistra dove si rischia un alto livello di astensioni.
L’elettore di centrosinistra avrà sostanzialmente tre possibili scelte : votare P.D. , votare Sinistra Arcobaleno, astenersi.
Chi farà le liste migliori riuscirà a motivare gli elettori, chi coinvolgerà gli elettori nelle scelte avrà minore astensionismo. Io faccio un appello ai segretari della Sinistra Arcobaleno ad aprirsi il più possibile alle scelte comprese dai territori, al dialogo con le realtà locali che dovranno materialmente fare la campagna elettorale. Dire che non c’è tempo è solo un alibi dietro al quale si nasconde la volontà di non voler cedere il potere di decidere, ma così si rischia di alimentare il disimpegno e si apre la strada per la sconfitta elettorale. Sarebbe auspicabile che nelle teste di lista ci sia un ampio rinnovamento, inserendo in maggioranza donne e giovani in posizione utile per essere eletti, evitare la pena di candidare gruppetti di dirigenti nazionali e loro parenti.
Questa legge elettorale è ai confini della democrazia e cristallizza il potere verticistico nei partiti, ne fa strutture autoritarie e centralistiche, con vassalli, valvassori e valvassini attorno al leader che sperano di essere cooptati.
Prima dei contenuti ma in coerenza con essi, è in queste ore in cui si fanno le liste che i partiti si stanno giocando il successo elettorale.
Francesco Zurlo – Portavoce Verdi Crotone –
( comunicato di Francesco Zurlo – Sinistra Arcobaleno – Crotone)
Queste elezioni arrivano in un momento in cui il sentimento popolare diffuso è contro la politica. Il mondo politico continua a dare un pessimo spettacolo di se e quindi non c’è da stupirsi per questo atteggiamento “antipolitico”. La legge elettorale vigente , con le liste bloccate, consegna nelle mani delle segreterie nazionali dei partiti la “nomina” dei parlamentari e si chiede agli elettori di partecipare “ ex post”, solo dopo che le decisioni sono prese, al gioco democratico per determinare le quote spettanti ai vari partiti. Gli elettori di centrodestra saranno motivati dalla voglia di cambiare il governo e quindi andranno a votare, diverso il discorso nel centrosinistra dove si rischia un alto livello di astensioni.
L’elettore di centrosinistra avrà sostanzialmente tre possibili scelte : votare P.D. , votare Sinistra Arcobaleno, astenersi.
Chi farà le liste migliori riuscirà a motivare gli elettori, chi coinvolgerà gli elettori nelle scelte avrà minore astensionismo. Io faccio un appello ai segretari della Sinistra Arcobaleno ad aprirsi il più possibile alle scelte comprese dai territori, al dialogo con le realtà locali che dovranno materialmente fare la campagna elettorale. Dire che non c’è tempo è solo un alibi dietro al quale si nasconde la volontà di non voler cedere il potere di decidere, ma così si rischia di alimentare il disimpegno e si apre la strada per la sconfitta elettorale. Sarebbe auspicabile che nelle teste di lista ci sia un ampio rinnovamento, inserendo in maggioranza donne e giovani in posizione utile per essere eletti, evitare la pena di candidare gruppetti di dirigenti nazionali e loro parenti.
Questa legge elettorale è ai confini della democrazia e cristallizza il potere verticistico nei partiti, ne fa strutture autoritarie e centralistiche, con vassalli, valvassori e valvassini attorno al leader che sperano di essere cooptati.
Prima dei contenuti ma in coerenza con essi, è in queste ore in cui si fanno le liste che i partiti si stanno giocando il successo elettorale.
Francesco Zurlo – Portavoce Verdi Crotone –
IDEE PER UNA PIATTAFORMA POLITICA DELLA
SINISTRA L’ARCOBALENO
(intervento di Francesco Zurlo portavoce dei Verdi Crotone per la Sinistra L’Arcobaleno)
Ebbene ci siamo, la Sinistra unita sotto un unico simbolo parteciperà alle prossime elezioni. Un progetto che ha come soci fondatori i partiti dei Verdi, della Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani e della Sinistra Democratica, ma che si apre a tutto il variegato popolo della Sinistra. Ma cosa significa oggi essere di Sinistra ? Proviamo a delinearne una identità ed una piattaforma politica:
IL CONTESTO
In primo luogo mi sembra opportuno inserire il discorso in uno scenario planetario ed epocale, il solo che possa darci un contesto fertile per la nostra riflessione. Proprio sul piano globale si sente la necessità di una svolta di sinistra che ci faccia invertire la rotta per evitare che la nostra destinazione sia il caos disastroso verso cui siamo diretti. Riscaldamento Globale, squilibri economici enormi tra le diverse aree del mondo e , all’interno degli stessi paesi, tra poveri e ricchi, terrorismo e guerra in espansione, sono tremende realtà a cui bisogna dare risposte urgenti e concrete, solo un approccio coordinato di una Sinistra globale è in grado di dare risposte adeguate. Una sinistra moderna deve soprattutto mobilitare alla consapevolezza della gravità della situazione e dell’urgenza dell’azione moltitudini sempre più ampie, individui e governi. La risposta del mercato è troppo lenta e contraddittoria ed è soprattutto “drogata” dallo strapotere delle Corporation, per poter da sola essere sufficiente a farci imboccare, a livello mondiale, in modo tempestivo, la svolta per risollevarci e darci un futuro di infinite possibilità . Gli accordi di Kyoto e Bali, nonostante la loro insufficienza, non hanno trovato concreta attuazione e siamo tutti in attesa di un cambio di guardia alla presidenza degli Stati Uniti, che con la auspicabile vittoria dei democratici e del peso che avrà la politica di Al Gore, dovrà dare un contributo decisivo all’inversione di rotta.
La Sinistra italiana deve avere consapevolezza della sfida globale ed agire di conseguenza. C’è da implementare un rapporto di sussidiarietà che dal globale porta al locale, con una coerenza di mezzi e fini.
UNA SINISTRA PRAGMATICA, COERENTE, DEMOCRATICA, NONVIOLENTA, ECOLOGISTA, NON STATALISTA
Una sinistra moderna non può essere statalista e autoritaria, deve essere autorevole e pluralista, valorizzare le comunità, una costruttrice di ponti, non una setta elitaria. Dalla democrazia non si ritorna indietro, ma si procede avanti, verso l’inclusione di nuovi soggetti nell’area della decisione, perchè è della loro vita e del loro futuro che si tratta.
La pragmatica della nuova sinistra è pratica della nonviolenza e del dialogo, non c’è nessuno da odiare, c’è solo da ampliare la capacità d’amare. I 3/4 dell’umanità oggi sono esclusi dal poter avere una qualità della vita decente, a decine di milioni muoiono di fame, flussi migratori imponenti bussano alla porta del ricco occidente, intanto il modello di vita occidentale è in piena crisi perchè se esteso porterebbe alla distruzione del pianeta, una sinistra moderna deve indicare il percorso per uscire da questa situazione.
LA NUOVA CULTURA
L’esigenza di una maggiore giustizia sociale si interseca con la questione ecologica e gli strumenti culturali adeguati per risolvere questi problemi non li troviamo solo nelle culture politiche del passato, liberalismo e socialismo, ma piuttosto nella filosofia olistica, nelle discipline che studiano le interdipendenze e le interconnessioni, nella teoria dei sistemi e dei campi, nelle teorie della complessità e dell’evoluzione, nelle scienze che si sviluppano dalla nuova alleanza tra natura e cultura.
L’ingiustizia è figlia dell’illusione della separazione, del considerare l’altro da se come estraneo, del considerare la natura come altro dall’uomo, molto semplicemente stiamo capendo che “siamo tutti sulla stessa barca” e che non ci conviene “segare il ramo su cui siamo seduti”. Una sinistra moderna lotta per una maggiore giustizia sociale ed è ecologista e nonviolenta, allarga gli spazi di democrazia, non è contro il mercato ma non può, non vuole, non deve consentire che il mercato sia contro l’uomo.
LA LIBERTA’
Una sinistra moderna è per le regole a tutela della libertà, ma è bene che dica con chiarezza che è contro le libertà liberticide, contro la libertà di sfruttare a proprio piacimento l’uomo e la natura per esempio, contro la libertà di schiacciare la volontà degli altri solo perchè si è più forti, armati e violenti. C’è troppa retorica sulla parola libertà da quando Berlusconi è entrato in campo. Si confonde l’essere liberi con l’arbitrio, con la legittimazione di privilegi, si bada troppo poco ai doveri di mazziniana memoria illudendosi che possa esistere una società di soli diritti, la sinistra del futuro deve ripensare il rapporto tra individuo e collettività organizzata, tra cittadino e stato, tenendo ben al centro della propria azione la difesa dei più deboli senza mortificare il merito e la libertà di intraprendere e di eccellere.
IL POSIZIONAMENTO POLITICO
La Sinistra Arcobaleno porta con se eredità straordinarie, gravide di peso storico, dal Movimento Operaio, al Movimento Ecologista, al Movimento Femminista, al Movimento per i Diritti Civili, al Movimento di critica alla globalizzazione. Movimenti politici e culturali che hanno fatto e fanno la storia del mondo, una eredità che ci riempie di orgoglio e responsabilità.
Nello scenario politico attuale la Sinistra l’Arcobaleno si posiziona alla sinistra del Partito Democratico, con zone di interferenza molto vaste. E’ limitativo considerare la Sinistra arcobaleno come sinistra radicale, certo alcune radicalità sono necessarie per evitare che tutto affoghi in una palude vischiosa, in un chiacchericcio senza fine, ma la sinistra arcobaleno deve essere aperta ad amplissimi strati della popolazione, non bisogna confondere chiarezza dei fini con estremismo preconcetto, e noi con chiarezza dobbiamo dire che siamo contro i “poteri forti”, le lobbies che vogliono controllare l’economia e la vita della gente, ma con altrettanta chiarezza dobbiamo dire che non siamo per l’aumento della pressione fiscale ed anzi siamo per una sempre maggiore efficienza della Pubblica amministrazione, per eliminare gli sprechi e le sacche di parassitismo che in essa si annidano, per una effettiva e paritaria tutela dei diritti sociali. La sinistra arcobaleno è una sinistra laica senza se e senza ma, pur riconoscendo l’importanza della religione e della spiritualità nella vita di ogni uomo, ma su questo la nostra Costituzione dice parole chiare e sancisce un principio fondamentale, quello della libertà religiosa.
La sinistra arcobaleno critica la cultura patriarcale e maschilista ed afferma che il movimento di emancipazione della donna rappresenta uno dei punti di riferimento più importanti per il progresso dell’umanità, per una società più giusta, libera e nonviolenta.
Si è avviato un processo che ci sta portando ad una grande e moderna forza di progresso, con lo sguardo rivolto soprattutto al futuro che punta a diventare un punto di riferimento per moltissima gente.
Del Partito Democratico preoccupano alcune contraddizioni laceranti, ad esempio quella tra laici e cattolici, tra ecologisti e fautori del nucleare e del carbone, di fautori del capitalismo e pretesa di rappresentare gli interessi degli operai e delle aree deboli, tra vizi privati e pubbliche virtù, la pericolosa tendenza al “ma anchismo” strepitosamente interpretato da Crozza in tv.
La scelta di andare da soli del PD ha tutto il sapore di una scelta tattica, che comunque contribuisce a far chiarezza ed a ridefinire il perimetro della sinistra.
Il PD , che ha l’ambizione di raccogliere tutto il consenso di centrosinistra, rischia di diventare una “seconda scelta” per gli elettori di centro, ed a non risultare più credibile per gli elettori dei sinistra.
IL PIANO LOCALE
Intanto sul piano locale, più volte le forze di sinistra si sono incontrate in questi ultimi anni, non riuscendo mai a dare un seguito a tanti bei propositi, la federazione di Crotone è stata una delle prime a formarsi, dando un coordinamento stabile alla propria azione comune, cominciando a prendere in considerazione la fattibilità di un progetto unitario per i prossimi appuntamenti elettorali. Avviando incontri tematici, a carattere seminariale, sui nodi cruciali della politica locale, promuovendo il consolidarsi di una cultura comune e di una posizione politica condivisa e competente, una cosa nuovissima che ha il sapore antico delle cose migliori prodotte dalla politica di sinistra. Adesso bisogna andare avanti per essere punto di riferimento per quanti vogliano partecipare a questo processo.
Se c’è un punto da cui la nuova federazione deve necessariamente partire è quello di ridare credibilità alla politica, inutile illudersi, anni e anni di gestione clientelare della cosa pubblica hanno minato alla base il rapporto tra politica e società crotonese, cambiare questa opinione dominante e riacquistare la fiducia della gente è la nostra sfida più importante. Questo necessità impegno e disciplina oltre che entusiasmo, noi crotonesi di solito preferiamo essere scettici, ma in molti intimamente speriamo che le cose possano cambiare.
Ma per cambiare veramente si deve dare un taglio al modo corrente di fare politica, alla politica dell’affarismo, del disprezzo dell’interesse generale. Bisogna invece tornare alla politica dei valori e delle idee. Noi pensiamo che la Sinistra sia piena di valori e di idee, e la nuova federazione crotonese vuole essere un luogo di riflessione ed azione politica in cui valori ed idee possano svilupparsi e diffondersi sempre più, per una società più giusta in cui a nessuno sia negato il diritto ad essere felice.
Auguri a tutti di buon lavoro
Crotone 10 febbraio 2008 Francesco Zurlo – Portavoce Verdi Crotone
SINISTRA L’ARCOBALENO
(intervento di Francesco Zurlo portavoce dei Verdi Crotone per la Sinistra L’Arcobaleno)
Ebbene ci siamo, la Sinistra unita sotto un unico simbolo parteciperà alle prossime elezioni. Un progetto che ha come soci fondatori i partiti dei Verdi, della Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani e della Sinistra Democratica, ma che si apre a tutto il variegato popolo della Sinistra. Ma cosa significa oggi essere di Sinistra ? Proviamo a delinearne una identità ed una piattaforma politica:
IL CONTESTO
In primo luogo mi sembra opportuno inserire il discorso in uno scenario planetario ed epocale, il solo che possa darci un contesto fertile per la nostra riflessione. Proprio sul piano globale si sente la necessità di una svolta di sinistra che ci faccia invertire la rotta per evitare che la nostra destinazione sia il caos disastroso verso cui siamo diretti. Riscaldamento Globale, squilibri economici enormi tra le diverse aree del mondo e , all’interno degli stessi paesi, tra poveri e ricchi, terrorismo e guerra in espansione, sono tremende realtà a cui bisogna dare risposte urgenti e concrete, solo un approccio coordinato di una Sinistra globale è in grado di dare risposte adeguate. Una sinistra moderna deve soprattutto mobilitare alla consapevolezza della gravità della situazione e dell’urgenza dell’azione moltitudini sempre più ampie, individui e governi. La risposta del mercato è troppo lenta e contraddittoria ed è soprattutto “drogata” dallo strapotere delle Corporation, per poter da sola essere sufficiente a farci imboccare, a livello mondiale, in modo tempestivo, la svolta per risollevarci e darci un futuro di infinite possibilità . Gli accordi di Kyoto e Bali, nonostante la loro insufficienza, non hanno trovato concreta attuazione e siamo tutti in attesa di un cambio di guardia alla presidenza degli Stati Uniti, che con la auspicabile vittoria dei democratici e del peso che avrà la politica di Al Gore, dovrà dare un contributo decisivo all’inversione di rotta.
La Sinistra italiana deve avere consapevolezza della sfida globale ed agire di conseguenza. C’è da implementare un rapporto di sussidiarietà che dal globale porta al locale, con una coerenza di mezzi e fini.
UNA SINISTRA PRAGMATICA, COERENTE, DEMOCRATICA, NONVIOLENTA, ECOLOGISTA, NON STATALISTA
Una sinistra moderna non può essere statalista e autoritaria, deve essere autorevole e pluralista, valorizzare le comunità, una costruttrice di ponti, non una setta elitaria. Dalla democrazia non si ritorna indietro, ma si procede avanti, verso l’inclusione di nuovi soggetti nell’area della decisione, perchè è della loro vita e del loro futuro che si tratta.
La pragmatica della nuova sinistra è pratica della nonviolenza e del dialogo, non c’è nessuno da odiare, c’è solo da ampliare la capacità d’amare. I 3/4 dell’umanità oggi sono esclusi dal poter avere una qualità della vita decente, a decine di milioni muoiono di fame, flussi migratori imponenti bussano alla porta del ricco occidente, intanto il modello di vita occidentale è in piena crisi perchè se esteso porterebbe alla distruzione del pianeta, una sinistra moderna deve indicare il percorso per uscire da questa situazione.
LA NUOVA CULTURA
L’esigenza di una maggiore giustizia sociale si interseca con la questione ecologica e gli strumenti culturali adeguati per risolvere questi problemi non li troviamo solo nelle culture politiche del passato, liberalismo e socialismo, ma piuttosto nella filosofia olistica, nelle discipline che studiano le interdipendenze e le interconnessioni, nella teoria dei sistemi e dei campi, nelle teorie della complessità e dell’evoluzione, nelle scienze che si sviluppano dalla nuova alleanza tra natura e cultura.
L’ingiustizia è figlia dell’illusione della separazione, del considerare l’altro da se come estraneo, del considerare la natura come altro dall’uomo, molto semplicemente stiamo capendo che “siamo tutti sulla stessa barca” e che non ci conviene “segare il ramo su cui siamo seduti”. Una sinistra moderna lotta per una maggiore giustizia sociale ed è ecologista e nonviolenta, allarga gli spazi di democrazia, non è contro il mercato ma non può, non vuole, non deve consentire che il mercato sia contro l’uomo.
LA LIBERTA’
Una sinistra moderna è per le regole a tutela della libertà, ma è bene che dica con chiarezza che è contro le libertà liberticide, contro la libertà di sfruttare a proprio piacimento l’uomo e la natura per esempio, contro la libertà di schiacciare la volontà degli altri solo perchè si è più forti, armati e violenti. C’è troppa retorica sulla parola libertà da quando Berlusconi è entrato in campo. Si confonde l’essere liberi con l’arbitrio, con la legittimazione di privilegi, si bada troppo poco ai doveri di mazziniana memoria illudendosi che possa esistere una società di soli diritti, la sinistra del futuro deve ripensare il rapporto tra individuo e collettività organizzata, tra cittadino e stato, tenendo ben al centro della propria azione la difesa dei più deboli senza mortificare il merito e la libertà di intraprendere e di eccellere.
IL POSIZIONAMENTO POLITICO
La Sinistra Arcobaleno porta con se eredità straordinarie, gravide di peso storico, dal Movimento Operaio, al Movimento Ecologista, al Movimento Femminista, al Movimento per i Diritti Civili, al Movimento di critica alla globalizzazione. Movimenti politici e culturali che hanno fatto e fanno la storia del mondo, una eredità che ci riempie di orgoglio e responsabilità.
Nello scenario politico attuale la Sinistra l’Arcobaleno si posiziona alla sinistra del Partito Democratico, con zone di interferenza molto vaste. E’ limitativo considerare la Sinistra arcobaleno come sinistra radicale, certo alcune radicalità sono necessarie per evitare che tutto affoghi in una palude vischiosa, in un chiacchericcio senza fine, ma la sinistra arcobaleno deve essere aperta ad amplissimi strati della popolazione, non bisogna confondere chiarezza dei fini con estremismo preconcetto, e noi con chiarezza dobbiamo dire che siamo contro i “poteri forti”, le lobbies che vogliono controllare l’economia e la vita della gente, ma con altrettanta chiarezza dobbiamo dire che non siamo per l’aumento della pressione fiscale ed anzi siamo per una sempre maggiore efficienza della Pubblica amministrazione, per eliminare gli sprechi e le sacche di parassitismo che in essa si annidano, per una effettiva e paritaria tutela dei diritti sociali. La sinistra arcobaleno è una sinistra laica senza se e senza ma, pur riconoscendo l’importanza della religione e della spiritualità nella vita di ogni uomo, ma su questo la nostra Costituzione dice parole chiare e sancisce un principio fondamentale, quello della libertà religiosa.
La sinistra arcobaleno critica la cultura patriarcale e maschilista ed afferma che il movimento di emancipazione della donna rappresenta uno dei punti di riferimento più importanti per il progresso dell’umanità, per una società più giusta, libera e nonviolenta.
Si è avviato un processo che ci sta portando ad una grande e moderna forza di progresso, con lo sguardo rivolto soprattutto al futuro che punta a diventare un punto di riferimento per moltissima gente.
Del Partito Democratico preoccupano alcune contraddizioni laceranti, ad esempio quella tra laici e cattolici, tra ecologisti e fautori del nucleare e del carbone, di fautori del capitalismo e pretesa di rappresentare gli interessi degli operai e delle aree deboli, tra vizi privati e pubbliche virtù, la pericolosa tendenza al “ma anchismo” strepitosamente interpretato da Crozza in tv.
La scelta di andare da soli del PD ha tutto il sapore di una scelta tattica, che comunque contribuisce a far chiarezza ed a ridefinire il perimetro della sinistra.
Il PD , che ha l’ambizione di raccogliere tutto il consenso di centrosinistra, rischia di diventare una “seconda scelta” per gli elettori di centro, ed a non risultare più credibile per gli elettori dei sinistra.
IL PIANO LOCALE
Intanto sul piano locale, più volte le forze di sinistra si sono incontrate in questi ultimi anni, non riuscendo mai a dare un seguito a tanti bei propositi, la federazione di Crotone è stata una delle prime a formarsi, dando un coordinamento stabile alla propria azione comune, cominciando a prendere in considerazione la fattibilità di un progetto unitario per i prossimi appuntamenti elettorali. Avviando incontri tematici, a carattere seminariale, sui nodi cruciali della politica locale, promuovendo il consolidarsi di una cultura comune e di una posizione politica condivisa e competente, una cosa nuovissima che ha il sapore antico delle cose migliori prodotte dalla politica di sinistra. Adesso bisogna andare avanti per essere punto di riferimento per quanti vogliano partecipare a questo processo.
Se c’è un punto da cui la nuova federazione deve necessariamente partire è quello di ridare credibilità alla politica, inutile illudersi, anni e anni di gestione clientelare della cosa pubblica hanno minato alla base il rapporto tra politica e società crotonese, cambiare questa opinione dominante e riacquistare la fiducia della gente è la nostra sfida più importante. Questo necessità impegno e disciplina oltre che entusiasmo, noi crotonesi di solito preferiamo essere scettici, ma in molti intimamente speriamo che le cose possano cambiare.
Ma per cambiare veramente si deve dare un taglio al modo corrente di fare politica, alla politica dell’affarismo, del disprezzo dell’interesse generale. Bisogna invece tornare alla politica dei valori e delle idee. Noi pensiamo che la Sinistra sia piena di valori e di idee, e la nuova federazione crotonese vuole essere un luogo di riflessione ed azione politica in cui valori ed idee possano svilupparsi e diffondersi sempre più, per una società più giusta in cui a nessuno sia negato il diritto ad essere felice.
Auguri a tutti di buon lavoro
Crotone 10 febbraio 2008 Francesco Zurlo – Portavoce Verdi Crotone
mercoledì 30 gennaio 2008
Emergenza Rifiuti in Campania
Finamiola con questo stupidario di dare la colpa ai Verdi ! Un grazie a Beppe Grillo per la solidarietà manifestata.
( comunicato di Francesco Zurlo – portavoce Verdi Crotone - 15/01/2008)
Siamo al paradosso più assoluto, c’è l’emergenza rifiuti a Napoli e si da la colpa ai Verdi ed agli ambientalisti! Si da la colpa a chi ha la sua ragione d’essere nella difesa dell’ambiente e della legalità. Invece di mettere sotto accusa chi ha lucrato per anni, Mafia, Politici corrotti e grande impresa, si dice che è colpa di chi vuole le Valutazioni di impatto ambientale per i termovalorizzatori e le discariche, di chi vuole la raccolta differenziata. Neanche il grido di dolore dei martiri di Pianura, malati di tumore da rifiuti, riescono a fare cambiare idea a chi ancora li vuole sommergere di rifiuti. Ma noi non ci stiamo con questo ribaltamento della realtà.
Ancora una volta una parola sensata l’ha detta Beppe Grillo ed invitiamo tutti a visitare la pagina web che tratta della questione http://www.beppegrillo.it/2008/01/il_pecorario_es.html , che qui di seguito si riporta:
“ Si è aperta la caccia al Pecoraro Scanio. E’ lui il colpevole. Non Bassolino, non la Jervolino, non i presidenti del Consiglio degli ultimi quindici anni, non la Camorra, non le imprese del Nord che hanno smaltito i rifiuti tossici in Campania per risparmiare, non chi ha preso i miliardi di euro dalla Comunità Europea per opere mai realizzate, non le municipalizzate politicizzate, non i partiti, non la giunta regionale, non le giunte provinciali, non i sindaci contigui alla criminalità organizzata, non chi non ha permesso la raccolta differenziata, non i magistrati che non hanno indagato, non i giornalisti che non hanno denunciato, non i parlamentari campani che stanno a Roma, non le ASL, non chi deve controllare i prodotti alimentari, non chi deve controllare l’inquinamento dell’aria.Nessuna, nessuna stramaledetta istituzione è responsabile di una Regione rovinata, con scorie radioattive sotto i campi di pomodori e un incremento di malati di tumori spaventoso.La colpa è dei Verdi, di chi vuole acqua pulita, aria pulita, carne, uova e mozzarella senza diossina. La colpa è di chi vuole un parco, un albero, una spiaggia senza liquami, depuratori funzionanti.La colpa è di chi vuole la raccolta differenziata, rifiuti zero.La colpa è di chi pensa che i campani siano una popolazione civile come le altre che può ottenere gli stessi risultati per l’ambiente dei danesi o dei californiani.La colpa è di chi dice la verità sugli inceneritori e sul Cip6, la tassa sulla nostra bolletta dell’Enel, che ha sottratto miliardi di euro alle energie rinnovabili per regalarli ai petrolieri.Uno dei più grandi fallimenti politici della Repubblica Italiana è stato trasformato in un problema di ordine pubblico. Bassolino regna con De Gennaro alla sua destra.I colpevoli sono il Pecoraro Espiatorio e tutti gli abitanti di Pianura ai quali era stato promesso che la discarica non sarebbe più stata riaperta.”
Grazie Beppe. Francesco Zurlo – Verdi Crotone
( comunicato di Francesco Zurlo – portavoce Verdi Crotone - 15/01/2008)
Siamo al paradosso più assoluto, c’è l’emergenza rifiuti a Napoli e si da la colpa ai Verdi ed agli ambientalisti! Si da la colpa a chi ha la sua ragione d’essere nella difesa dell’ambiente e della legalità. Invece di mettere sotto accusa chi ha lucrato per anni, Mafia, Politici corrotti e grande impresa, si dice che è colpa di chi vuole le Valutazioni di impatto ambientale per i termovalorizzatori e le discariche, di chi vuole la raccolta differenziata. Neanche il grido di dolore dei martiri di Pianura, malati di tumore da rifiuti, riescono a fare cambiare idea a chi ancora li vuole sommergere di rifiuti. Ma noi non ci stiamo con questo ribaltamento della realtà.
Ancora una volta una parola sensata l’ha detta Beppe Grillo ed invitiamo tutti a visitare la pagina web che tratta della questione http://www.beppegrillo.it/2008/01/il_pecorario_es.html , che qui di seguito si riporta:
“ Si è aperta la caccia al Pecoraro Scanio. E’ lui il colpevole. Non Bassolino, non la Jervolino, non i presidenti del Consiglio degli ultimi quindici anni, non la Camorra, non le imprese del Nord che hanno smaltito i rifiuti tossici in Campania per risparmiare, non chi ha preso i miliardi di euro dalla Comunità Europea per opere mai realizzate, non le municipalizzate politicizzate, non i partiti, non la giunta regionale, non le giunte provinciali, non i sindaci contigui alla criminalità organizzata, non chi non ha permesso la raccolta differenziata, non i magistrati che non hanno indagato, non i giornalisti che non hanno denunciato, non i parlamentari campani che stanno a Roma, non le ASL, non chi deve controllare i prodotti alimentari, non chi deve controllare l’inquinamento dell’aria.Nessuna, nessuna stramaledetta istituzione è responsabile di una Regione rovinata, con scorie radioattive sotto i campi di pomodori e un incremento di malati di tumori spaventoso.La colpa è dei Verdi, di chi vuole acqua pulita, aria pulita, carne, uova e mozzarella senza diossina. La colpa è di chi vuole un parco, un albero, una spiaggia senza liquami, depuratori funzionanti.La colpa è di chi vuole la raccolta differenziata, rifiuti zero.La colpa è di chi pensa che i campani siano una popolazione civile come le altre che può ottenere gli stessi risultati per l’ambiente dei danesi o dei californiani.La colpa è di chi dice la verità sugli inceneritori e sul Cip6, la tassa sulla nostra bolletta dell’Enel, che ha sottratto miliardi di euro alle energie rinnovabili per regalarli ai petrolieri.Uno dei più grandi fallimenti politici della Repubblica Italiana è stato trasformato in un problema di ordine pubblico. Bassolino regna con De Gennaro alla sua destra.I colpevoli sono il Pecoraro Espiatorio e tutti gli abitanti di Pianura ai quali era stato promesso che la discarica non sarebbe più stata riaperta.”
Grazie Beppe. Francesco Zurlo – Verdi Crotone
lunedì 14 gennaio 2008
No ai rifiuti campani. Anche Crotone è in emergenza
I Verdi di Crotone esprimono il loro categorico NO alla disponibilità espressa dal Presidente della Provincia Iritale circa l’emergenza rifiuti della Campania .
L’attuale situazione rifiuti nella provincia di Crotone, di fatto, è già un’emergenza come confermato dal Piano Regionale dei Rifiuti in Calabria, sarebbe disastroso accollarci sotto qualsiasi profilo anche le emergenze di territori che da decenni subiscono le gestioni scellerate dettate da logiche partitiche nonchè mafiose.
Qualsiasi forma di compromesso , di “do ut des” con la regione e/o col governo centrale che il presidente Iritale cerca di comporre per attenuare la rabbia e la delusione diffusa tra i molti è inammissibile.
Il presidente Iritale come contropartita promette la richiesta di disponibilità del governo regionale e centrale per quello che è l’iter burocratico per la bonifica dei siti industriali e il conseguente rilancio economico di Crotone .
No !
La bonifica dei siti industriali e il conseguente rilancio economico di Crotone sono per Regione Calabria, Provincia e Comune di Crotone atti dovuti .
Francesco Zurlo
Verdi Crotone
L’attuale situazione rifiuti nella provincia di Crotone, di fatto, è già un’emergenza come confermato dal Piano Regionale dei Rifiuti in Calabria, sarebbe disastroso accollarci sotto qualsiasi profilo anche le emergenze di territori che da decenni subiscono le gestioni scellerate dettate da logiche partitiche nonchè mafiose.
Qualsiasi forma di compromesso , di “do ut des” con la regione e/o col governo centrale che il presidente Iritale cerca di comporre per attenuare la rabbia e la delusione diffusa tra i molti è inammissibile.
Il presidente Iritale come contropartita promette la richiesta di disponibilità del governo regionale e centrale per quello che è l’iter burocratico per la bonifica dei siti industriali e il conseguente rilancio economico di Crotone .
No !
La bonifica dei siti industriali e il conseguente rilancio economico di Crotone sono per Regione Calabria, Provincia e Comune di Crotone atti dovuti .
Francesco Zurlo
Verdi Crotone
martedì 8 gennaio 2008
NASCE IL COORDINAMENTO " LA SINISTRA , L'ARCOBALENO
Il giorno 03 Gennaio 2008 nella riunione tra i responsabili cittadini di Rifondazione comunista, Verdi, Comunisti Italiani e Sinistra Democratica è stato costituito il coordinamento del soggetto unitario “ La Sinistra, l’arcobaleno” nella Città di Crotone, per favorire e stimolare il percorso dell’unità delle forze della Sinistra e degli ecologisti.
Il coordinamento vuole essere un luogo di elaborazione capace di costruire un linguaggio comune che possa rappresentare il vasto popolo della Sinistra, da cui viene una forte richiesta di unità.
Il coordinamento costituirà gruppi di lavori tematici e programmerà iniziative comuni, per lavorare ad un’unità reale basata su un percorso graduale di confronto sui contenuti e sulle scelte dei valori ideali.
L’obiettivo è quello di portare la Sinistra nella nostra città a sviluppare un’azione incisiva ed efficace nei confronti delle vertenze e dei problemi locali, dentro e fuori le Istituzioni, nell’ambito di un progetto unitario e condiviso con la Sinistra del territorio provinciale e regionale, e stimolando e sollecitando la partecipazione dei cittadini alle scelte che riguardano i luoghi dove vivono, ma anche le grandi questioni della difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, della tutela dell’ambiente, dell’estensione dei diritti di cittadinanza, della promozione di politiche che incentivino la cultura della legalità e della pace.
Dopo quasi 20 anni, ormai, la Sinistra per la prima volta imbocca la strada dell’unità, l’assemblea svoltasi a Roma l’8 e 9 dicembre u.s. assume un forte significato politico e consegna al territorio la responsabilità di camminare svelti, più svelti possibile lungo il percorso che si è aperto , passi indietro non sono ammessi, i cittadini della sinistra diffusa, plurale, ambientalista non potrebbero passarci sopra e, naturalmente, i gruppi dirigenti sarebbero giustamente travolti.
Le forze politiche non devono commettere l’errore, come il partito democratico, di considerarsi “autosufficienti”, il vasto popolo della sinistra è soprattutto fuori, dobbiamo trovarlo e renderlo protagonista.
Tutto ciò è fondamentale, anche per abituarci a stare insieme, a confrontarci, a fare sintesi e a lasciare via via alle nostre spalle le tensioni, le identità e le “orgogliose” differenze del passato.
Francesco Zurlo (Portavoce Verdi Crotone ) - Saverio Valenti( Segretario Cittadino PDCI) - Domenico Gradia(Segretario Cittadino Rif. Com.) - Franco Riolo (Nucleo promotore Sin. Dem. Crotone)
Il coordinamento vuole essere un luogo di elaborazione capace di costruire un linguaggio comune che possa rappresentare il vasto popolo della Sinistra, da cui viene una forte richiesta di unità.
Il coordinamento costituirà gruppi di lavori tematici e programmerà iniziative comuni, per lavorare ad un’unità reale basata su un percorso graduale di confronto sui contenuti e sulle scelte dei valori ideali.
L’obiettivo è quello di portare la Sinistra nella nostra città a sviluppare un’azione incisiva ed efficace nei confronti delle vertenze e dei problemi locali, dentro e fuori le Istituzioni, nell’ambito di un progetto unitario e condiviso con la Sinistra del territorio provinciale e regionale, e stimolando e sollecitando la partecipazione dei cittadini alle scelte che riguardano i luoghi dove vivono, ma anche le grandi questioni della difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, della tutela dell’ambiente, dell’estensione dei diritti di cittadinanza, della promozione di politiche che incentivino la cultura della legalità e della pace.
Dopo quasi 20 anni, ormai, la Sinistra per la prima volta imbocca la strada dell’unità, l’assemblea svoltasi a Roma l’8 e 9 dicembre u.s. assume un forte significato politico e consegna al territorio la responsabilità di camminare svelti, più svelti possibile lungo il percorso che si è aperto , passi indietro non sono ammessi, i cittadini della sinistra diffusa, plurale, ambientalista non potrebbero passarci sopra e, naturalmente, i gruppi dirigenti sarebbero giustamente travolti.
Le forze politiche non devono commettere l’errore, come il partito democratico, di considerarsi “autosufficienti”, il vasto popolo della sinistra è soprattutto fuori, dobbiamo trovarlo e renderlo protagonista.
Tutto ciò è fondamentale, anche per abituarci a stare insieme, a confrontarci, a fare sintesi e a lasciare via via alle nostre spalle le tensioni, le identità e le “orgogliose” differenze del passato.
Francesco Zurlo (Portavoce Verdi Crotone ) - Saverio Valenti( Segretario Cittadino PDCI) - Domenico Gradia(Segretario Cittadino Rif. Com.) - Franco Riolo (Nucleo promotore Sin. Dem. Crotone)
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