E' miope pensare che l'immigrazione diminuirà fino a quando miliardi di persone saranno così povere e disperate. L'uomo, come ogni altra forma di vita, lotta per la sopravvivenza. Attualmente l'80% della popolazione mondiale è povera, con speranza di vita che non supera i 40 anni, dilaniata da guerre ed epidemie,gran parte dell'Africa è una vera ecatombe, come testimoniato ultimamente dallo splendido libro di Fabrizio Gatti - Bilal, da Est i paesi che usciti dal socialismo reale vivono una democrazia fragile ed incompleta, sono spesso sedotti dal liberismo più sfrenato e privo di regole. L'Italia si trova al centro di un flusso migratorio imponente che proviene da Sud e da Est. L'Italia è frontiera d'Europa.Dobbiamo coscientemente prepararci culturalmente e socialmente ad una società multietnica e multirazziale; dobbiamo attrezzarci affinchè questo diventi una opportunità e non tentare velleitarie misure militari o di polizia. Chi trasgredisce la legge deve avere sanzione, sia esso extracomunitario, europeo o italiano. E purtroppo il nostro sistema penale è in crisi evidente. L'effettività della pena nel nostro paese è scandalosamente bassa, lo sappiamo tutti. Le cause civili durano decenni. Chi delinque in Italia ha buone possibilità di farla franca o limitare di molto i danni, questa è la verità.Eppure questo sistema bislacco, a volte diventa feroce con i più deboli, con chi è fuori dal sistema, e può capitare che un extracomunitario muoia oggi in un CPT per mancanze di cure. Voi direte, un caso di malasanità tra gli altri. Ed avreste drammaticamente ragione. Il nostro paese ha tanti difetti oggi, non funziona, possiamo sintetizzare. Non facciamo degli extracomunitari, o degli stranieri in genere, un capro espiatorio, sarebbe una triste deriva. Il nostro popolo ha conosciuto la povertà, quella vera, la stessa di chi oggi vediamo sempre più spesso camminare ai lati della 106, all'entrata di Crotone, o vicino l'aeroporto. I poveri non sono delinquenti, ricordate le parole di Gesù Cristo, non fate che siano state dette invano.Non avere un lavoro o una casa, non può diventare reato. Non possiamo sbattere in galera chiunque non riesca a dimostrare come si chiama o da dove viene. Il reato di clandestinità dovrebbe scattare solo per quei casi di rifiuto di volersi identificare, che fa sospettare che si vuole nascondere qualcosa di illecito. Ma allora prepariamoci anche a costruire molte più galere di quelle che oggi abbiamo.La situazione è complessa, non basterà solo il nostro sforzo, è una questione dell'Europa, è una questione di rilevanza planetaria ed epocale.Io spero che ci sia un freno all'imbarbarimento e alla deriva che la società italiana sembra aver imboccato, per questo ringrazio chiunque non ci sta a passare per razzista, xenofobo, menefreghista, chi ancora ragiona e non vuole solo menar le mani.
Francesco Zurlo – portavoce verdi Crotone
sabato 7 giugno 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento