venerdì 3 luglio 2009

Comunicato del 1 Luglio 2009

Ho deciso di aderire al Partito Democratico perché voglio dare più forza e concretezza alle mie idee. Quando oltre 20 anni fa partecipai alla fondazione dei Verdi, l’ambientalismo, l’ecologismo politico erano idee rivoluzionarie patrimonio di una piccola pattuglia di uomini e donne illuminati, attraverso quell’esperienza ebbi l’onore di conoscere persone straordinarie come Alex Langer, Giannozzo Pucci, i fratelli Boato, Mattioli e Scalia, Grazia Francescato, e più recentemente Erasmo Venosi, oltre a tanti amici fraterni anche in Calabria ed a Crotone. Oggi il futuro dell’umanità ha come traccia universalmente riconosciuta la riconversione ecologica dell’economia, quelle idee di un piccolo gruppo, sono oggi diventate il programma dell’umanità per sopravvivere. Le ultime vicende elettorali, l’impotenza del partito Verde italiano nel cambiare realmente le cose, anche la sua inadeguata classe dirigente, unitamente al ruolo sempre maggiore che nel PD ha la green economy, mi hanno convinto al grande passo: abbraccio i Verdi con affetto e li stimerò sempre, ma voglio far parte di una famiglia più grande. Il mio riferimento politico è Barak Obama e la grande speranza di cambiamento che rappresenta per il mondo intero. Nel Pd si avvia la discussione congressuale e dico subito che non starò con nessuno che non sposi senza indugio la green economy. Ma la questione forse più importante che voglio affrontare ed a cui voglio dare un contributo è la rinascita, a livello locale, di un Partito Democratico completamente rinnovato, nella morale, nelle azioni e nei programmi, che possa essere punto di riferimento per tutti i progressisti Crotonesi e Calabresi. E proprio a Crotone c’è l’urgenza di costruire una nuova classe dirigente di centrosinistra che sia competente ed appassionata, testimonianza di valori e di eticità, una vera scuola di formazione politica e di vita.

Rassicuro infine, che tutte le iniziative avviate, a cominciare dalla petizione a Bruxelles sulla bonifica industriale, saranno sostenute con sempre maggior forza.
Un saluto caro ai vecchi amici ed uno vigoroso ai nuovi.

Francesco Zurlo

mercoledì 17 giugno 2009

petizione Bruxelles - si va avanti . . . .

Crotone 17.06.2009
il Co.Ver. Kr e i Verdi Crotone, annunciano con soddisfazione che la petizione elaborata da E. Venosi (Comitato nazionale tecnico-scientifico dei Verdi) dai Verdi Crotone e dal Comitato vertenza ambientale provincia di Crotone, è stata ritenuta ricevibile dalla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo.
Con comunicazione nr. 308934 del 08.06.09 la suddetta commissione ha notificato al primo firmatario della petizione, F. Zurlo, che le questioni sollevate saranno attentamente esaminate in quanto si tratta di materia di competenza dell’U.E. e ha deciso di chiedere alla Commissione Europea di svolgere un’indagine sui vari aspetti del problema .
Sintetizzando, la petizione riguarda il ritardo della bonifica del sito industriale di Crotone e il decreto salva ENI (nr. 208/08) che le consente, in pratica, di godere di un condono tombale relativo ai danni ambientali provocati per decenni nella Città di Crotone .
Con rinnovata fiducia, Il Co.Ver. kr e i Verdi Crotone auspicano che di seguito a questo nuovo impulso a favore della questione ambientale Crotone, le Istituzioni competenti riescano a formare un fronte unico per la causa .
Co.Ver. Kr Verdi Crotone
Sandro Tricoli Francesco Zurlo

martedì 9 giugno 2009

ELEZIONI EUROPEE : 52 DEPUTATI VERDI

ELEZIONI EUROPEE : 52 DEPUTATI VERDI

Mentre il nostro paese vede l’ennesima sconfitta dei verdi inseriti nella coalizione di Sinistra e Libertà, in Europa è un vero trionfo ecologista. I Verdi sono quasi dappertutto sopra il 10%, con l’esaltante vittoria dei Verdi francesi oltre il 16 % ed ormai con pari voti rispetto ai socialisti.
A livello internazionale quindi vincono i Verdi pragmatici, autonomi e sganciati dalle antiche ideologie marxiste. Urge quindi una riflessione anche per i Verdi Italiani. Esiste, è vero, un ritardo culturale italiano molto forte sui temi ecologisti, ma l’intruppamento dei Verdi nella sinistra radicale è stato un vero e proprio suicidio, bisogna prenderne atto e trarne le dovute conclusioni.
Sinistra e Libertà è crollata inesorabilmente al Nord, dove la Lega ha stravinto per la sua trasversalità ed il radicamento territoriale, ed ha avuto un buon risultato al Sud. Straordinario il risultato nella città di Crotone, anche se ha contato molto avere il candidato locale alle europee, infatti le due liste provinciali figlie della diaspora di Sinistra e Libertà locale hanno avuto invece un risultato insoddisfacente.
Il centrosinistra avrebbe vinto ampiamente al primo turno se fosse stato unito e questo deve essere di monito per le future competizioni elettorali: chi divide in effetti gioca per l’avversario.
Smentito anche il mito che convenga fare più liste possibili, se poi queste liste sono debolissime non servono a nulla.
Adesso è il momento delle alleanze per vincere il ballottaggio e vincerà chi saprà mettere in campo la squadra migliore ed i migliori programmi.
Speriamo che sia finita l’epopea degli insulti e della volgarità e che si possa responsabilmente discutere del futuro della nostra gente.
Infatti ricordo a tutti che oggi è in corso l’ennesima conferenza di servizi sulla bonifica Pertusola ed ancora i bambini di Lampanaro giocano nell’arsenico.
Francesco Zurlo
Verdi Crotone

domenica 31 maggio 2009

DALL’INCONTRO DIBATTITO DEL 27 MAGGIO NASCE LA PROPOSTA DI UN DECRETO CROTONE PER L’EMERGENZA AMBIENTALE

Il 27 Maggio 2009 potrebbe essere ricordata come una data importante per Crotone e la sua emergenza ambientale. L’incontro ha visto la presenza di tutti i candidati alla presidenza della provincia e di un folto pubblico di cittadini che, dopo un avvio un po’ burrascoso, hanno vivacizzato un dibattito proficuo per il futuro del nostro comprensorio. L’incontro si è protratto fino alle 20:30 e spiace che alcuni candidati( Iritale, Schifino e Zurlo) e molti rappresentanti della stampa,abbiano dovuto abbandonare l’incontro prima della fine, mentre il candidato dell’IDV Emilio DeMasi è potuto arrivare solo verso le 19:00 dando comunque un contributo importante al dibattito. Infatti dai resoconti giornalistici del giorno dopo è mancata proprio la proposta più importante scaturita dall’incontro: la necessità di un provvedimento d’urgenza, un decreto legge, che abbia ad oggetto l’emergenza sanitaria che vive la città. Infatti i tempi sia della giustizia che amministrativi della bonifica sono troppo lunghi per fare fronte all’emergenza sanitaria che vivono gli abitanti dei quartieri lampanaro e margherita, i poliziotti della questura, gli alunni delle scuole. Tutti i candidati hanno convenuto che nel frattempo che il processo “ black mountains” va avanti e che si definisce la transazione globale, chi è costretto a vivere nei siti inquinati continua ad avvelenarsi con le sostanze tossiche rilevate dalla perizia della procura, e questo non è possibile che sia consentito. Ed allora è necessario che si avvii subito l’elaborazione di un decreto legge, sul modello del decreto Abruzzo per il terremoto, per far fronte all’emergenza sanitaria e per impedire l’aggravamento della situazione per migliaia di cittadini crotonesi, a tal fine si è promossa la costituzione di un “pool” tecnico-giuridico aperto agli apporti di chiunque voglia seriamente collaborare, trasversale dal punto di vista politico e che coinvolga gli enti locali.
Esortiamo a concentrarci sui risultati da ottenere per la città e ad abbandonare le sterili polemiche di carattere elettoralistico: i cittadini sono esasperati, si tratta della loro salute e di quella dei loro figli, chi ha voluto fare polemiche la sera del 27 maggio ha avuto le prime risposte: è stato sonoramente zittito e messo in riga da chi vive sulla propria pelle l’emergenza ambientale. Invitiamo chiunque voglia collaborare a contattare il cover kr all’indirizzo email coverkr@gmail.com
Sandro Tricoli
Francesco Zurlo

venerdì 22 maggio 2009

SIAMO ALLO STATO DI EMERGENZA AMBIENTALE

I risultati della perizia della Procura della Repubblica non possono in alcun modo essere presi sottogamba e bisogna dichiarare lo stato di emergenza ambientale. Così come in Abruzzo hanno avuto il terremoto, noi abbiamo l’emergenza ambientale e come tale deve essere trattata da tutte le istituzioni. Ci sono migliaia di persone che vivono in quartieri ammorbati dall’arsenico, dal piombo, dallo zinco. I bambini di Lampanaro, così come i poliziotti della questura, sono costretti a respirare questi veleni quotidianamente. Ci vuole un provvedimento governativo ad hoc per Crotone perché non è assolutamente possibile far fronte alla situazione con i mezzi ordinari: se è vero, come purtroppo è vero, quello che dice il prof. Sindona , direttore del dipartimento di chimica dell’Università della Calabria tutta la città è in pericolo e deve essere sottoposta ad “indagine sistematica”. Bisogna costruire migliaia di alloggi per trasferirvi chi vive nei quartieri a rischio, scuole, edifici pubblici. Il Procuratore della Repubblica Mazzotta ha definito in conferenza stampa la situazione come “estremamente pericolosa”. E’ ora che tutta la città si mobiliti UNITA. Facciamo appello in primo luogo ai Sindacati più rappresentativi per organizzare un giorno di sciopero generale della città, affinché tutta Crotone possa far sentire la sua voce all’unisono. Non è il momento di iniziative singole, ci vuole una grande manifestazione prima della chiusura delle scuole, perché i nostri ragazzi sono le prime vittime incolpevoli della nostra incoscienza, della criminale sottovalutazione del problema ambientale da parte di questa scellerata generazione di adulti che come politici, istituzioni, giornalisti, sindacalisti, imprenditori, professionisti non hanno fatto nulla per evitare il disastro.
Ma adesso basta, la magistratura ha scoperchiato il vaso di pandora sulla questione ambientale crotonese.
Chi ha un minimo di coscienza ha il dovere di rispondere a questo appello.
Chiunque ancora minimizza si costituisce complice di questo crimine.

Crotone 22/05/09
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone

venerdì 1 maggio 2009

LA PROPOSTA DI SINISTRA E LIBERTA’ : UNA COALIZIONE PROGRAMMATICA E VALORIALE

COMUNICATO DI FRANCESCO ZURLO – SINISTRA E LIBERTA’ – CROT0NE 30.04.09


Nei giorni scorsi Sinistra e Libertà, unitamente ai partiti della sinistra radicale, ha deciso di rompere gli indugi e promuovere il tavolo politico-programmatico del centrosinistra, convocando una riunione che si terrà il 2 Maggio e che vedrà, per la prima volta intorno ad un tavolo tutte le anime del centrosinistra Crotonese.
Siamo in “zona cesarini” e rimandare ancora avrebbe significato mandare tutto allo sfascio ed è quindi merito di questa iniziativa politica della sinistra se c’è ancora la possibilità di mettere in campo una coalizione ampia per vincere e governare. Il PD è apparso come bloccato da una assurda linea politica di umiliazione degli alleati ed illusione dell’autosufficienza che fino ad oggi si è dimostrata perdente.
Solo da ieri ,a livello nazionale, con la discesa in campo di Massimo D’Alema dalle pagine del Corriere, si intravede una svolta in questa politica suicida del PD, una svolta che noi ci aspettiamo sia colta in tutte le sue conseguenze anche dai dirigenti locali del PD. D’Alema dice che “ bisogna pensare ad una legge elettorale alla tedesca” e questo significa abbandono del maggioritario e del bipolarismo e bipartitismo obbligatorio fin qui perseguito, e “ una politica delle alleanze” e questo significa fine della politica dell’andare da soli e dell’autosufficienza: contrordine compagni!
A livello locale bisogna capire che la battaglia si vince sui contenuti etici e programmatici: il programma della destra è una sciagura per Crotone: Crotone ha una questione ambientale aperta di enorme proporzioni e la politica del governo non ha fatto altro che predisporre gli strumenti normativi ( vedi decreto “salva eni”) per condonare gli inquinatori e liquidare la bonifica con qualche spicciolo di elemosina. Poco tempo fa il sottosegretario Fazio arrivava a dire addirittura che non era certo il nesso di causalità tra l’inquinamento industriale ed il danno alla salute dei cittadini di Crotone, una cosa che ha fatto indignare ed ha sconcertato i tanti familiari di Crotonesi morti d’ambiente, a cominciare dagli operai delle fabbriche. La Destra ha bloccato la nostra Centrale Solare, perché vuole rilanciare il nucleare ed i soldi per le rinnovabili li vede come uno spreco, mentre il precedente Governo di centrosinistra aveva previsto che da Crotone dovesse partire la corsa dell’Italia per le energie rinnovabili su larga scala con una centrale di 50 Megawatt, un progetto all’avanguardia in Europa e nel Mondo, firmato dal premio Nobel Carlo Rubbia. La Destra ogni giorno penalizza il Sud, trasferendo i fondi Fas, e favorendo la Lega Nord. Insomma c’è un’evidente incompatibilità programmatica tra sviluppo di Crotone e del Crotonese e programma della destra.
Al contrario, il programma del centrosinistra e le nostre proposte nei settori dell’ Ambiente e Lavoro, trasparenza, partecipazione e solidarietà possono dare un futuro migliore alla provincia di Crotone ed al suo capoluogo.
Ma la politica ha perso di credibilità, è vero, il centrosinistra ha governato e per molti versi non ha soddisfatto, non è risultata credibile, ha spesso saputo vincere bene ma non governare bene, al Comune ed alla Provincia, per non parlare della Regione Calabria. Ed è per questo che Sinistra e Libertà chiede di riconoscere e correggere gli errori, e lo chiede in primo luogo al PD. Prima di tutto bisogna spazzare via ogni sospetto di gestione disinvolta e clientelare della futura provincia : la Provincia come “Casa di Vetro”: una riforma dell’ente orientata alla trasparenza ed alla partecipazione : Difensore Civico, Bilancio partecipato, certificazione Iso 9000 della progettazione e dell’erogazione dei servizi. Coinvolgimento dell’associazionismo e dei comuni nelle scelte di programmazione. Aprire una vertenza con la Regione Calabria sul trasferimento reale e concreto di funzioni e fondi che dia sostanza all’ente provinciale.
Sul piano della scelte, approvare il Piano Territoriale di Coordinamento che consacri il matrimonio tra ambiente e lavoro. Rilancio della priorità della cultura con un “piano dell’edilizia scolastica superiore” che, sul modello attuato dalla provincia di Cosenza nella scorsa legislatura, dia dignità a studenti ed insegnanti e consenta di avere edifici scolastici intelligenti, sicuri e di livello europeo. Rilancio dell’agricoltura e istituzione del Distretto agroalimentare e forestale della provincia di Crotone. Fine dell’epopea dei co.co.co. e delle consulenze a gogò, una severa politica degli enti strumentali, riprofessionalizzazione valorizzazione delle risorse umane presenti nell’ente. Definitiva soluzione della questione rifiuti, con una severa applicazione della raccolta differenziata e dell’apertura del mercato oggi oligarchico e inefficiente del riciclaggio e dell’utilizzo delle materie seconde. Turismo, ambiente, agricoltura ed industria sostenibile, le linee economiche da seguire.
Una attenzione nuova al sociale ed all’importanza di aiutare chi è meno fortunato con la valorizzazione del volontariato e dell’associazionismo. Una vera politica per i migranti che ormai sono una realtà che ha bisogno di essere governata per evitare l’esplodere del razzismo.
Una lotta senza frontiere alla mafia ed alla criminalità, chiamando il Governo centrale alle sue responsabilità, stando a fianco della magistratura e delle forze dell’ordine a cui devono essere dati tutti gli strumenti necessari per agire con la massima efficacia in difesa dei cittadini, delle imprese, degli amministratori onesti e coraggiosi.
Questi sono solo alcuni dei punti salienti programmatici che proponiamo al tavolo del centrosinistra, ma c’è bisogno di uomini credibili e competenti per dar gambe a questo programma, per cui confermiamo che fin dalla scelta degli uomini che comporranno le liste non accetteremo alleanze con nessuno che non garantirà che gli uomini delle proprie liste non abbiano neanche un rinvio a giudizio per reati di mafia , corruzione, peculato e concussione, una volta si diceva “ecologia della politica”: naturalmente anche chi sarà destinato ad assumere incarichi amministrativi o in enti strumentali dovrà soddisfare questo semplice requisito, oltre a quello della competenza e professionalità.
Per governare bene c’è bisogno di coesione valoriale e programmatica, confidiamo che il centrosinistra sappia cogliere questa opportunità e rimediare agli errori del passato.
Altrimenti non avremo altra scelta che “ andare da soli” e stare all’0pposizione, che in democrazia è essenziale quanto la maggioranza, e ricostruire su queste basi la sinistra che governerà domani.
Francesco Zurlo
Coordinatore programma di Sinistra e Libertà

mercoledì 15 aprile 2009

PROPOSTE PER LE ELEZIONI PROVINCIALI

Inutile nascondersi dietro un dito, la vittoria alle provinciali non è per nulla scontata per il centrosinistra crotonese ed è necessario un vero e proprio “colpo d’ala” per il rilancio di una coalizione che sembra ancora tutta da costruire. Al Comune la maggioranza bulgara delle elezioni si è squagliata come neve al sole ed alla provincia, una logorante lotta tra Titani erode ogni giorno le simpatie dell’opinione pubblica e suscita perplessità nell’elettorato di centrosinistra. Le elezioni si avvicinano ed ancora si è in attesa del candidato del PD che, smarrita la strada delle primarie, dovrà trovare legittimità e consensi in un atmosfera di diffidenza e demotivazione. C’è bisogno di una dimostrazione di generosità e lungimiranza che possa convincere l’elettorato a dare fiducia ancora una volta al centrosinistra Ed allora mi sento di fare una proposta, di tracciare un identikit del candidato a Presidente e dettare alcune linee programmatiche imprescindibili per il nostro successo:
1) IL CANDIDATO A PRESIDENTE DELLA PROVINCIA. Ritengo che il candidato a Presidente del centrosinistra debba essere scelto tra quelle donne straordinarie, per serietà, competenza ed empatia che sono di orientamento di centrosinistra e che ogni giorno sul loro posto di lavoro e nelle loro famiglie dispensano saggezza e amore in abbondante egual misura. Una provincia al femminile per un riconoscimento alle doti delle donne crotonesi, non sempre apprezzate come dovrebbero e che invece meritano, per il bene di noi tutti, la massima valorizzazione .
2) LE CONDIZIONI PROGRAMMATICHE.
• La provincia deve essere “ una casa di vetro”, trasparenza e partecipazione devono essere il modo attraverso cui tutto l’ente provinciale svolge il suo servizio ai cittadini. Una riforma statutaria e regolamentare che abbia come indirizzo politico e “mission”, trasparenza e partecipazione è necessaria per far riacquistare la fiducia nelle istituzioni e nella politica, per disinnescare diffidenze e sterilizzare veleni ormai consolidati come luoghi comuni nell’opinione pubblica. Difensore Civico, Bilancio Partecipato, Consulte con parere obbligatorio, Certificazione di qualità dell’ente, possono essere istituti utili a questo scopo.
• La Tutela e la valorizzazione dell’Ambiente, del nostro “capitale naturale”, rappresentano linee di indirizzo per lo sviluppo socio-economico e per la sicurezza del nostro territorio di assoluta priorità. Il progresso di un luogo si fonda sul capitale naturale e sul capitale umano, natura e cultura, su questo la provincia può fare molto. Si propone un “ piano dell’edilizia scolastica superiore” che abbia come obiettivo la messa in sicurezza di “tutte” e si sottolinea “tutte” le scuole superiori della provincia, e che preveda per quelle scuole con edifici inadatti, la costruzione di edifici scolastici dedicati ed intelligenti, riconoscendo alla scuola superiore ed alla cultura il ruolo di fondamentale, preziosa, infrastruttura per lo sviluppo sostenibile civile ed economico della nostra comunità.
• La Bonifica dell’area industriale di Crotone deve avere una ricaduta occupazionale la massima possibile ed immaginabile. La Bonifica deve rappresentare per Crotone ed il comprensorio la fucina del nostro rilancio economico. Nessun progetto potrà essere approvato se non soddisferà in modo convincente questa condizione. Questo è il corrispettivo, la misura del nostro risarcimento: LAVORO. Lavoro per le nostre imprese, i nostri giovani, e chiunque si voglia formare ed istruire in modo specifico.
• Un patto con tutti i comuni della provincia per lo sviluppo equilibrato di ognuno di loro. Individuando il servizio che la provincia può loro fornire per esprimere ogni loro coerente potenzialità.
• Una provincia di qualità. Si propone di adottare una certificazione di qualità per i servizi erogati dalla provincia, sul modello sperimentato dalla provincia di Ferrara, con l’assoggettamento alle norme ISO 9000 o sup. per la progettazione e l’erogazione di tutti i servizi ai cittadini, alle imprese ed alle comunità locali.

Queste proposte rappresentano, a nostro parere, una buona base di discussione per il rilancio della coalizione di centrosinistra in vista delle prossime elezioni provinciali.
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone
Promotore di Sinistra e Libertà

lunedì 2 marzo 2009

Convertito il dl 208/08 c.d. " SALVA ENI ". LA LOTTA CONTINUA

Il decreto “ salva eni” è stato convertito in legge. Poche le modifiche al testo del decreto ma la sostanza non cambia : sarà il Governo a decidere sulla transazione globale, in un tragicomico tavolo di transazione saranno seduti da un lato il Governo e dall’altro Syndial, cioè Eni, cioè il Governo stesso. Intanto l’Italia continua ad essere sommersa da procedure d’infrazione in campo ambientale dall’Unione Europea, l’ultima, così tanto per battezzare il ritorno al nucleare del nostro Paese, è la n. 2009_2011 relativa alla direttiva 2006/117 Euratom “ Supervisione e controllo trasporto rifiuti radioattivi”. Comunque la procedura d’infrazione che ci riguarda più da vicino è la n. 2007_4679 per violazione della direttiva 2004/35 CE, per la non corretta applicazione del principio “ chi inquina paga”.
In un certo senso oggi tutto diventa più semplice : il Governo è la nostra unica, vera, controparte. Un Governo che finora non ha fatto molto per meritare la nostra fiducia e per questo chiediamo supervisione e soccorso all’Unione Europea, per cui è necessario sostenere con ancora più determinazione la petizione fino ad oggi soprannominata contro il dl “salva eni” ma che, ad una lettura più attenta, sarebbe meglio chiamare “ Petizione Crotone”.
Che le istituzioni locali, Regioni, Provincia e Comune, insieme alle parti sociali ed ai cittadini siano come dita di una sola mano per prendere in pugno la situazione. E’ la lotta per la dignità di un luogo, di una comunità, contro l’indifferenza e l’arroganza dei poteri forti, in ultima analisi del governo centrale. Con quanti spiccioli si vuole liquidare la questione Crotone ? Quanto è il costo ambientale, il danno alla salute, il prezzo del nostro mancato sviluppo? Noi non sappiamo indicare una cifra, ma sappiamo indicare ciò che deve essere fatto: il ripristino dei luoghi, il risarcimento del danno alla salute, un programma di sviluppo economico che esalti le vocazioni del nostro territorio e valorizzi le nostre intelligenze e il nostro lavoro.
Questo Governo si dice federalista, lo dimostri. Qui c’è un territorio che chiede giustizia, non elemosine . Il ministro Tremonti ha detto che l’Unità d’Italia è stata fatta a discapito del Sud ? Il caso Crotone capita a proposito per consentire a Tremonti a dare seguito a questa sua riflessione, al Governo di cominciare a sdebitarsi nei confronti del meridione.
C’è bisogno di un tavolo politico enti locali/Governo e dell’organizzazione di una task force tecnica locale di supporto di altissimo livello in grado di trasformare la proposta politica in numeri, tabelle, progetti, contratti ed accordi, . Ma nulla sarà possibile senza un sussulto di dignità generale, di ogni cittadino crotonese, di ogni famiglia, di ogni organizzazione, c’è bisogno come il pane di testimonianze d’impegno e d’interesse, c’è bisogno di rispondere ad una chiamata decisiva per Crotone ed i suoi figli.

Francesco Zurlo
Verdi Crotone

venerdì 27 febbraio 2009

Riflessioni su un nuovo soggetto politico di sinistra

PERCHE’ UN NUOVO SOGGETTO POLITICO DI SINISTRA?

Perché le sfide che abbiamo di fronte sono nuove, inedite, terribili e contemporaneamente piene di opportunità. Vi è un grande bisogno di unità e di coerenza. Unità perché il fronte alternativo al centrodestra deve essere più ampio possibile, coerenza perché, come insegna il fallimento del Pd di Veltroni e non solo, è inutile cercare di unire soggetti senza un minimo comun denominatore culturale e valoriale. Si apre oggi una discussione ancora più ampia per un partito di sinistra moderno, laico, riformista, ecologista che sia omogeneo nella visione del mondo, che sia sintesi delle grandi tradizioni culturali e politiche che hanno fatto progredire la civiltà dell’uomo, dall’affermazione dei diritti civili e di libertà della tradizione liberale, laica e radicale, alle grandi conquiste della giustizia sociale, al diritto all’istruzione, alla salute, al lavoro, alla democrazia ed all’uguaglianza sostanziale per cui tanto dobbiamo alla tradizione socialista, per giungere alla nuova consapevolezza che l’uomo è parte della natura, ne è la sua autocoscienza, che modificando maldestramente il suo ambiente può mettere a rischio la vita e la sua stessa esistenza e con essa il senso di ogni cosa che fa, l’ecologismo politico che si afferma come il paradigma del XXI secolo. Tappe importanti che sono simultaneamente presenti oggi, perché i diritti individuali non sono ferri vecchi, i diritti sociali non sono ferri vecchi, ma i capisaldi della dignità dell’uomo e sono costantemente minacciati e quotidianamente hanno bisogno di essere riaffermati; e quale diritto individuale o sociale può essere affermato in assenza del diritto ad un ambiente adatto alla vita ?

Un soggetto che magari possa fare delle alleanze programmatiche con il centro, con i cattolici democratici, ma che non annacqui la sua identità fino a renderla impalpabile e contraddittoria come nel PD attuale. Anzi questo soggetto potrebbe essere centro di attrazione per chi oggi nel PD, vuol fare una scelta chiara di sinistra.

Un soggetto politico affidabile e riformista, fatto da donne ed uomini capaci e di valore, di inattaccabile moralità. Un partito che pur non essendo estremista sia chiaro e determinato nel suo programma di riforme. Una sinistra che non è comunista, che non pensa che la proprietà sia un furto, ma ne vuole limitare gli abusi e le distorsioni, che è a favore della libera impresa che però deve essere consapevole delle sue responsabilità sociali ed ambientali, una sinistra laica ma dialogante e non ammazzapreti, una sinistra che sia capace di aprire spazi di democrazia, di diffondere il potere e la partecipazione consapevole, che apra circoli e sezioni, che faccia discutere e decidere la gente, che faccia emergere così nuovi leader, dare nuova dignità. Una sinistra che sappia coniugare lavoro e ambiente, libertà ed eguaglianza, una sinistra che non si fa ingabbiare dalla religione ma piena di spiritualità, di umanità, di amore.

Un nuovo soggetto politico in grado di scompaginare anche le attuali appartenenze europee, per formare un unico gruppo ecologista e di sinistra riformista ( Verdi+Socialisti+radicali+ democratici+sinistra non comunista), una famiglia che potrebbe accogliere le forze progressiste internazionali, come ad esempio il partito democratico di Obama , una grande alleanza per aprire una nuova era nel mondo intero, una svolta epocale, ciò di cui il mondo ha bisogno.

ED A CROTONE CHE SVILUPPI POLITICI VI POSSONO ESSERE RIGUARDO A QUESTA ALLEANZA DI SINISTRA ?

Da anni i partiti di sinistra cittadini si incontrano ed ora ritrovo in questo tentativo chi ci ha sempre creduto e nuovi soggetti . Vedo con piacere che monta l’interesse per questa esperienza che parte da Verdi, Sinistra Democratica e Vendoliani, ma che si è già estesa ai socialisti ed a varie associazioni. La situazione politica locale è asfittica, la gente è scettica e demotivata, ma ci deve essere una alternativa credibile, altrimenti molti non andranno neanche a votare.
La Città di Crotone è un banco di prova serio e importante per valutare le concrete possibilità di questa aggregazione. La città attraversa da tempo una evidente crisi di sistema e di prospettiva, la criminalità, organizzata e non, è ben presente sul territorio, di 70 anni di industrialismo sembra che le generazioni attuali abbiano ereditato solo disastri. L’ecosistema a Crotone è in una drammatica difficoltà che coinvolge tutta la provincia, la questione ambiente è esplosa in tutta la sua drammaticità, con scuole e interi quartieri sequestrati dall’inchiesta Black Mountains perché costruiti su rifiuti tossici e nocivi, bonifica che rischia di fallire e l’ENI e il governo che ci umiliano sempre di più, sospetti di radioattività elevata, lo sviluppo economico è una chimera, il degrado sociale è evidente, la diseducazione civica dilaga, persino gli atti vandalici nelle scuole sono diventati endemici simboli della decadenza del contesto etico in cui viviamo.
Se c’è un punto da cui necessariamente partire è quello di ridare credibilità alla politica, inutile illudersi, anni e anni di gestione clientelare e criminale della cosa pubblica, come dimostrano le compravendite di voti ed i legami con la criminalità organizzata anche in esponenti dei partiti di centrosinistra, hanno minato alla base il rapporto tra politica e società crotonese, cambiare questa opinione dominante e riacquistare la fiducia della gente resta la nostra sfida più importante. Questo necessita impegno e disciplina oltre che entusiasmo, noi crotonesi di solito preferiamo essere scettici, ma in molti intimamente speriamo che le cose possano cambiare, ed allora bisogna ridare voce alla gente, non indietreggiare di un millimetro sul concetto di democrazia partecipata, sul rigore assoluto di chi fa politica, perché chi fa politica decide delle cose di tutti ed a tutti deve rendere conto.
Un progetto che ha bisogno di entusiasmo, di gente che ci crede, e che sia aperto ma rigoroso: una bella sfida.
Francesco Zurlo
Verdi Crotone
20/02/09

PETIZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO CONTRO IL DECRETO SALVA ENI

RICEVUTO PRIMO RISCONTRO DAL SEGRETARIO GENERALE.

Nella qualità di primo firmatario e quindi di interlocutore con il Parlamento Europeo ritengo mio dovere comunicare ai cittadini che in merito alla petizione contro il decreto “salva Eni” si è ricevuto un primo riscontro dal Segretario Generale del Parlamento Europeo . La nostra petizione è stata iscritta nel ruolo generale col n. 0052-09 ed al più presto ne sarà decisa la ricevibilità. Una volta ottenuta la ricevibilità, la petizione potrà essere esaminata dalla commissione in riunione a porte aperte o pubblica in cui potranno essere sentiti i firmatari.
In queste ore, in questi giorni il decreto, proveniente dal Senato, è in discussione alla Camera dei Deputati per la sua conversione in legge. Il Senato, pur non mutando la sostanza del decreto, ha approvato alcuni emendamenti al testo originario, uno di questi al comma 2° dell’art.2 ha una certa rilevanza , infatti sono state soppresse quelle odiose parole “senza obbligo di risposta” riferite alle osservazioni ( ora chiamate note) che enti e soggetti interessati possono far pervenite al Ministero in merito allo schema di transazione globale. Vedremo cosa accadrà alla Camera, ma nulla fa ben sperare e già domani il decreto potrebbe essere convertito in legge così com’è, dando in mano all’Eni un’arma micidiale contro le sacrosante rivendicazioni dei crotonesi. Infatti la transazione globale impedirà ogni possibile richiesta di risarcimento di Regione, Provincia e Comune e metterà fine ad ogni contenzioso in atto nei confronti di Eni, Syndial e compagnia bella. Tutto questo mentre Agip, altra società controllata dall’Eni, ha chiesto ulteriori permessi per altri pozzi in area marina protetta allo scopo di estrarre il prezioso metano del nostro sottosuolo. Il danno e la beffa. Invitiamo tutti i cittadini a mobilitarsi contro questo vero e proprio sopruso del Governo ( non dobbiamo dimenticare che il maggior azionista di Eni è il Ministero del Tesoro) nei confronti di Crotone e della sua gente. Intanto continuando a firmare la petizione presso il Comune e la Provincia e poi partecipando ad una grande manifestazione di dignità che è tempo di organizzare in Città.
Francesco Zurlo

domenica 22 febbraio 2009

Non è vero che i Verdi hanno già deciso di andare da soli alle elezioni provinciali.

( Replica al comunicato di Enzo Pascuzzi – Presidente Provinciale Verdi)

I Verdi di Crotone smentiscono il comunicato di Enzo Pascuzzi in cui si dichiara che i Verdi hanno deciso di andare da soli alle prossime elezioni provinciali. Forse il persistente isolamento dall’attività politica locale ha fatto prendere questo vero e proprio abbaglio al Presidente Provinciale, che comunque risulta incomprensibile anche alla luce della linea politica approvata dall’ultimo Consiglio Federale Nazionale che rilancia i Verdi come protagonisti e promotori di una larga alleanza per un nuovo centrosinistra alternativo al PD.

In primo luogo si vuole ricordare al sig. Pascuzzi che non basta la medaglietta di presidente pro tempore per autorizzarlo a decidere cosa faranno i Verdi alle prossime elezioni, ma questo scaturirà da una decisione democratica presa da un’assemblea aperta a tutti gli iscritti della provincia, che eleggerà anche i nuovi organi provinciali, in cui le varie posizioni politiche possano confrontarsi, le mozioni poste ai voti, con la regolarità procedurale certificata da una figura di garanzia nazionale.

A Crotone da anni è in corso un proficuo dialogo tra i Verdi e le forze politiche della sinistra, dialogo sempre ostacolato da chi nei partiti voleva comunque dimostrare il proprio potere di veto e di ostruzione. Anche in quest’ultimo periodo Verdi, Sinistra Democratica e Vendoliani hanno avuto diversi incontri in cui si è parlato di come costruire l’alleanza ecologista e di sinistra, un dibattito a cui sono interessati anche i socialisti, i radicali, gli azionisti, associazioni, movimenti e tutta la sinistra c.d. riformista. Si è progettato di avviare dei seminari-dibattiti centrati sui valori e sulle idee di questa alleanza ecologista e di sinistra riformista a cui invitare chiunque voglia partecipare seriamente a costruire le basi dell’identità del nuovo soggetto politico. Esortiamo il sig. Pascuzzi a prendere atto di tale processo politico in corso ed a confrontarsi con esso, lealmente e dignitosamente. Ad oggi la sua uscita appare intempestiva ed avulsa dal dibattito politico in corso, non basata su alcuna discussione democratica ed al di fuori dalle sue competenze, quindi offensiva ed umiliante per i Verdi di Crotone, che la rifiutano nel metodo prima ancora che nel merito.


Alle altre forze politiche con cui abbiamo avviato il dialogo diciamo di continuare con ancora più determinazione sulla giusta strada intrapresa insieme.
Crotone 13/02/2009
Firmato
Francesco Zurlo- Verdi Crotone

sabato 7 febbraio 2009

COSTRUIRE IL PARTITO DELLA SINISTRA ITALIANA

E’ inutile piangere sulla nuova legge elettorale, la politica è fatta da rapporti di forza ed oggi PD e PDL convergono su molte cose, in primo luogo sulla stessa ideologia della crescita e sul voler fare piazza pulita della sinistra italiana. Bando alle voglie di vendetta nei riguardi del PD, ma è il momento di avviare un confronto serrato e leale su alcuni punti fondamentali:
1) La costruzione di una sinistra moderna ed ecologista è un progetto alternativo a quello del PD, che non si capisce che cos’è, a quali valori omogenei è ispirato e nel territorio si degrada spesso ad una guerra fra bande per spartirsi il potere;
2) Accelerare il confronto tra Verdi, Sinistra Democratica, Vendoliani, Socialisti e tutti quei soggetti che pur considerandosi di sinistra non sono nostalgici comunisti, per costruire un grande partito di sinistra in grado di attrarre chi nel PD è stanco delle sue contraddizioni e delle estenuanti e inconcludenti mediazioni tra ex diessini ed ex democristiani;
3) Rifiutare ogni accordo con il PD alle amministrative ed uscire da tutte le giunte di centrosinistra sorrette da accordi PD e sinistra. Purtroppo se non si prende questa grave decisione si rende sterile l’intero progetto politico di una Sinistra alternativa al PD;
4) Partire dai territori e da migliaia di conferenze organizzative e programmatiche, consentire al progetto politico di mettere radici solide senza le scorciatoie verticistiche che hanno fatto fallire la sinistra arcobaleno;
5) Ampliare gli spazi di inclusione e democrazia ed adottare il metodo delle primarie per ogni decisione sia programmatica che di organigramma ed incarichi istituzionali;
6) Non avere fretta! I processi reali richiedono tempi giusti, l’importante è fare passi in avanti nella giusta direzione;
7) E’ giunto il momento di dissolvere per coagulare.

Crotone 28/01/2009

Francesco Zurlo
Verdi Crotone

mercoledì 21 gennaio 2009

IL TESTO DELLA PETIZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO

PETIZIONE PER LA LESIONE DEL PRINCIPIO “CHI INQUINA PAGA” E DEL “DIRITTO DI PARTECIPAZIONE SULLE QUESTIONI AMBIENTALI” NELLA BONIFICA DEL SITO DI INTERESSE NAZIONALE DI CROTONE ”,
CONTRO IL D.L. 208/08 “CONDONO PER DANNO AMBIENTALE”


All’European Parliament
The President of the European Parliamentt
Rue Wiertz
B-1047 Brussels

La Gazzetta Ufficiale n. 13 del 16 gennaio 2002 riporta, il Decreto n. 468 del 18 settembre 2001"Regolamento recante: Programma Nazionale di bonifica e ripristino ambientale". Tra i siti d’interesse nazionale da bonificare è menzionato il sito denominato "Crotone-Cassano-Cerchiara" . L'allegato F del decreto riporta la scheda descrittiva del sito. La tipologia d'intervento riguarda due aree industriali, alcune discariche e la fascia costiera prospiciente, la zona industriale. Le aree oggetto di bonifica sono state sedi di rilevanti stoccaggi di rifiuti industriali, RSU,fanghi di depurazione,Si sospetta anche la presenza di rifiuti sanitari e pericolosi.
Le discariche (Tufolo e Farina) sono prive di presidi ambientali.
La zona demaniale è costituita dall'arenile prospiciente l'area industriale della società Pertusola e dell’ex società Montedison.Il tratto di costa è interessato da smaltimento di rifiuti industriali speciali e pericolosi (ferriti di zinco e cromo etc).Sull'area che ha una dimensione di 87.000 mq sono stati smaltiti circa 300.000 mc di rifiuti

Con successivo DM 26 novembre 2002 è stato individuato il perimetro del sito da bonificare ai sensi della legge n° 426/ 98

Nel 2002, a seguito dei poteri attribuiti dalle ordinanze al Commissario per l’Emergenza Ambientale nella Regione Calabria dal Governo, è stato richiesto di attivare le procedure per l’intervento in danno dell’azienda Syndial S.p.A. (società subentrante alla Società Pertusola Sud) ed ha affidato, tramite gara d'appalto, la realizzazione del progetto definitivo di bonifica dell’area ex Pertusola Sud. La società Syndial è di proprietà della ENI spa , il cui azionista di riferimento è il Ministero dell'Economia.

Dal Programma di Monitoraggio delle Acque del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, risulta che nel mare di Crotone, nel primo e nel secondo semestre del 2002, sono stati rilevati, rispettivamente, 33.360 mg/Kg ss e 29.704 microgrammi per chilo di arsenico, mentre nel secondo semestre 2003 il dato era di 39.557.Il valore limite è 12.000 mg/Kg ss
Visto il Principio di Partecipazione (Principio n. 10) della “ Dichiarazione sull’Ambiente e lo Sviluppo “ approvata alla Conferenza delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro nel 1992, che afferma “ il modo migliore di trattare le questioni ambientali è quello di assicurare la partecipazione di tutti i cittadini interessati , ai diversi livelli.
Al livello nazionale, ciascun individuo avrà adeguato accesso alle informazioni concernenti l’ambiente in possesso delle pubbliche autorità, comprese le informazioni relative alle sostanze ed attività pericolose nella comunità, ed avrà la possibilità di partecipare ai processi decisionali.

Considerato che il V Programma d’Azione per l’ambiente , l’informazione e la partecipazione pubblica sono poste esplicitamente come elementi fondamentali per la sostenibilità

Il Principio di Partecipazione è stato riaffermato al par. 101 del Piano d’Azione del Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile tenutosi a Johannesburg nel 2002

la Convenzione d’Aarhus attuata con le direttive 2003/4/CE su accesso
all' informazione ambientale e la direttiva 2003/35/CE, sulla partecipazione e recepita dal nostro Paese con la legge 108/2001) . Il terzo pilastro della Convenzione d’Aarhus che è costituito dall’accesso alla giustizia ma , non ha trovato recepimento nel nostro Paese.

L’art 174 del Trattato di Amsterdam al comma 1 afferma che la politica della Comunità in materia ambientale contribuisce a perseguire i seguenti obiettivi:
- salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente;
- protezione della salute umana;
- utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali;
e al comma 2: la politica della Comunità in materia ambientale mira a un elevato livello di tutela, tenendo conto della diversità del situazioni nelle varie regioni della Comunità. Essa è fondata sui principi della precauzione e dell'azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all'ambiente, nonché sul principio «chi inquina paga».

La Carta dei diritti fondamentali inserita nel Trattato di Lisbona e che configura una Europa più democratica e trasparente

la giurisprudenza della Corte Europea include nell'art 8 della Convenzione ,anche il diritto ad un ambiente salubre e dunque alla protezione dall'inquinamento campo dei diritti ambientali dell'uomo. La Commissione e la Corte hanno sempre più frequentemente considerato che l'art 8 della Convenzione, relativo al diritto al rispetto della vita privata e familiare , includesse il diritto ad un ambiente salubre , e dunque alla protezione contro l'inquinamento e i fattori di degrado. Il diritto a un ambiente salubre è stato sancito dalla Corte attraverso lo strumento degli obblighi positivi imposti agli Stati.(sentenza Camera _Belgio)

La Convenzione di Lugano sulla responsabilità per danni derivanti da attività pericolose per l'ambiente

Libro Verde della Commissione Europea in materia di responsabilità civile per danno all’ambiente (GUCE C/149 del 29 maggio 1993)

Libro Bianco sulla responsabilità ambientale del 9 febbraio 2000 , che ha aperto le consultazioni con l’industria e le organizzazioni non governative

Direttiva 2003/4/CE che prevede che gli Stati membri dovranno garantire a coloro che facciano valere un "interesse sufficiente" o, in alternativa , la violazione di un diritto ,l'esistenza di una procedura di ricorso , che deve essere giusta , equa,tempestiva e non eccessivamente onerosa , dinanzi ad un organo giurisdizionale o a un altro organo indipendente e imparziale , così da poter contestare la legittimità sostanziale e procedurale di decisioni , atti od omissioni soggetti alle disposizioni sulla partecipazione del pubblico stabilite dalla direttiva stessa

Direttiva 2003/35/CE che ha disciplinato la responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale , sulla base del principio "chi inquina paga".La direttiva è stata recepita nell'ordinamento attraverso il dlgs 152/2005

il Governo italiano ha approvato il decreto-legge n. 208 del 30 dicembre 2008 “ Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente con il quale all'art 2 "danno ambientale" comma 1 , istituisce per gli interventi di bonifica dei siti inquinati la possibilità di "transazioni globali" per la quantificazione degli oneri di bonifica e di ripristino , nonché del danno ambientale e degli altri eventuali danni che lo Stato e gli Enti territoriali possono chiedere. Il comma 2 dello stesso articolo riconosce ad enti e soggetti interessati la possibilità di fare le osservazioni all'accordo transattivo, ma senza obbligo della risposta.

Appaiono lesi il principio di "chi inquina paga", il diritto di partecipazione e l’impossibilità d’accesso alla giustizia sulle questioni ambientali, nei termini previsti dalla direttiva 4 e 35 del 2003. Il principio "chi inquina paga" consente di prendere in considerazione i costi ambientali nello sviluppo dell'economia, inducendo gli inquinatori a ricercare produzioni meno inquinanti. L’inazione sulla bonifica e il rispristino dei luoghi, su "Pertusola" costituisce grave lesione delle norme comunitarie, sotto il profilo della tutela della salute e conservazione degli ecosistemi.
Rappresenta altresì grave alterazione dei meccanismi concorrenziali, considerato che
Il costo di bonifica inattuato da Syndial (Eni) rappresenta un’esternalità, che determina un’asimmetria competitiva sul mercato concorrenziale.

Per la lesioni delle norme del diritto comunitario e dei Principi del Trattato dell'Unione si richiede l'intervento della Commissione Petizioni , per le determinazioni conseguenti

Crotone 19.01.2009

FIRMA
ZURLO
FRANCESCO



FRANCESCATO
GRAZIA



TRICOLI
SANDRO



VENOSI
ERASMO

ED ALTRI

giovedì 15 gennaio 2009

CONFERENZA STAMPA GRAZIA FRANCESCATO A CROTONE

LUNEDI’ 19 GENNAIO NELLA SALA CONSILIARE ALLE ORE 15.


CONFERENZA STAMPA DI GRAZIA FRANCESCATO (PORTAVOCE NAZIONALE DEI VERDI) DI PRESENTAZIONE DELLA PETIZIONE POPOLARE AL PARLAMENTO EUROPEO PER IL CASO CROTONE E CONTRO IL D.L. 208/08 – PER LESIONE DEL PRINCIPIO “CHI INQUINA PAGA” E IL “ DIRITTO DI PARTECIPAZIONE DEL PUBBLICO IN MATERIA AMBIENTALE”

· Considerata la gravissima situazione ambientale di Crotone ed i reiterati ritardi ed anomalie della bonifica dei siti inquinati da Syndial ( ENI);
· Visto per ultimo l’approvazione del D.L. 208/08 che istituisce “la transazione globale” per danni ambientali nei siti di interesse nazionale, escludendo, di fatto, dal procedimento decisorio enti locali, associazioni e soggetti interessati.

I Verdi di Crotone ed il CO.VER. KR ( Comitato per la Vertenza Ambientale della provincia di Crotone) invitano le SS.VV. alla Conferenza Stampa di presentazione della petizione popolare in epigrafe.
Interverranno Grazia Francescato ( Portavoce Nazionale Verdi) , Erasmo Venosi (Comitato Nazionale Tecnico Scientifico Verdi), Francesco Zurlo ( Portavoce Verdi Crotone), Sandro Tricoli ( Presidente Co.Ver. Kr), rappresententanti istituzioni locali e comitati cittadini.
Cordiali saluti
Crotone 15.01.2009


Francesco Zurlo ( Portavoce Verdi Crotone)

Sandro Tricoli ( Presidente Co.Ver. Kr)


domenica 11 gennaio 2009

BONIFICA: ULTIMA TRUFFA

I Verdi di Crotone esprimono tutta la loro preoccupazione per il risultato dell’ultima conferenza dei servizi sulla bonifica di Crotone, risultato che giudicano dannoso per gli interessi del nostro territorio. In effetti si è solo deciso che Crotone avrà un’altra discarica di rifiuti tossici e nocivi di enormi dimensioni, punto.

Se a questo aggiungiamo la notizia che il Governo ha appena approvato un decreto legge, il 208/2008, che rappresenta un “condono tombale” ( nel decreto elegantemente ed ipocritamente denominato “transazione globale”) per chi deve pagare i danni delle bonifiche, la situazione si fa tragica. A decidere l’indennizzo per il nostro territorio saranno il Governo e Sindyal, ma Sindyal è in effetti, tramite ENI, controllata dal Governo stesso, quindi stiamo per essere, ancora una volta, presi in giro.

Siamo sinceramente dispiaciuti che la Regione Calabria abbia espresso un giudizio favorevole sugli esisti della Conferenza, dispiaciuti e delusi, soprattutto dall’assessore all’ambiente, in cui avevamo riposto speranza di riscatto per il nostro territorio martoriato.

Invitiamo le associazioni ed i comitati cittadini alla mobilitazione.

Esortiamo i nostri rappresentati locali, Sindaco e Presidente della Provincia, alla più grande perizia e determinazione nel perseguire una conclusione della vertenza dignitosa per la nostra comunità. Oggi bisogna dire, purtroppo, che questo risultato si è ancora più lontano.
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone

giovedì 1 gennaio 2009

Bonifica: opportunità e pericoli

La nostra comunità è avvolta da una fitta nebbia depressiva, sembra che su Crotone ed i crotonesi si sia abbattuta una valanga di disgrazie e cattive notizie senza fine: mi permetto di dissentire e nonostante tutto sono convinto che per la nostra città si stiano aprendo nuove opportunità.
Finalmente il re è nudo. Il falso mito dell’industrialismo ad ogni costo è stato smascherato e scoprire i suoi nefasti danni rappresenta il primo necessario passo per costruire un futuro migliore. Per decenni le grandi fabbriche crotonesi hanno avvelenato l’ambiente ed attentato alla nostra salute nel silenzio assordante di quasi tutti. Quei pochi che denunciavano il delitto che si stava perpetrando venivano derisi e vilipesi. Oggi, per fortuna, non è più così. Chiunque abbia un minimo di istruzione e di cuore capisce che lo sviluppo contro la salute e l’ambiente non è vero sviluppo, che quella ricchezza non era vera ricchezza. Si può affermare che solo ora la nostra comunità esce dall’ignoranza, una ignoranza ostinata e cieca. E’ utile ricordare che fino a pochi anni fa quasi tutta la stampa, la classe dirigente politica e sindacale crotonese chiedeva a gran voce la Stoppani, e fu necessario un referendum per impedirne l’insediamento ! Oggi, per fortuna, non è più così. La stampa locale svolge un servizio di informazione puntuale sui disastri ecologici , i sindacati sono in prima linea nella difesa dell’ambiente, gran parte dei partiti di sinistra non si sognerebbe neppure di richiedere, per il nostro sviluppo, fabbriche pesanti ed inquinanti come la Pertusola, la Montecatini o la Cartiera, e, per ultimi, ma non in ordine di importanza, la magistratura e le forze dell’ordine stanno facendo un lavoro meritevole di tutta la nostra gratitudine per la repressione dei reati ambientali.
Quindi smettiamola col dire che si stava meglio prima, perché prima eravamo solo “fessi e contenti”. Ma non eravamo i soli ! Tutto il mondo aveva preso questo abbaglio, dappertutto l’industrialismo distruggeva il capitale naturale. A testimonianza di ciò basta scorrere l’elenco dei siti nazionali da bonificare: sarebbe grave credere che la nostra situazione sia la peggiore ( 2320 ettari da bonificare su un totale nazionale di 674.835), sarebbe un errore ed un falso. Il business delle bonifiche è proprio per questo uno dei più importanti e cospicui, come sanno bene gli ingegneri di Crotone che su questo hanno fatto un seminario apposito. Quindi è bene non perdere la testa e cercare di metter a profitto per la nostra comunità il sacrosanto indennizzo che verrà dalla bonifica, cercando di non incorrere in madornali errori, perché pericoli ce ne sono e non sono pochi. In primo luogo qui da noi c’è la ‘ndrangheta. Come sappiamo, la ‘ndrangheta non ha più la coppola ed i pantaloni di fustagno, ma è la prima impresa sul nostro territorio, con un apparato militare spietato, con una costellazione di aziende legali collaterali, con tentacoli nella politica e nelle istituzioni a tutti i livelli. E’ illusorio pensare che in un affare di centinaia di milioni di euro la ‘ndrangheta non voglia fare la parte del leone. Quindi la bonifica di Crotone richiede un impegno straordinario di tutto l’apparato di prevenzione, controllo e repressione dello Stato Italiano e la definitiva presa di distanza da parte delle istituzioni e associazioni imprenditoriali locali.
In secondo luogo non bisogna avere l’illusione che imprese e società improvvisate, cordate di faccendieri più o meno locali approntate all’ultimo o penultimo momento, possano gestire un affare di questa complessità e di queste proporzioni. Inutile dire bugie, non abbiamo le competenze necessarie, non siamo attrezzati né finanziariamente, né tecnologicamente, per essere il “core business” di questa operazione. Legittimamente a noi, alle nostre istituzioni, alla nostra comunità, ai comitati cittadini, spetta il controllo dell’indirizzo politico della bonifica, della sua coerenza con le linee di sviluppo locali, l’impegno ad assicurare la ricaduta occupazionale ed economica su Crotone ed il suo territorio, che potrà essere imponente. Come le grandi fabbriche avevano creato un indotto di molte piccole e medie imprese locali, così la bonifica dovrà fare altrettanto nei settori della chimica, della meccanica, dell’edilizia, dei trasporti e di quant’altro sarà pertinente ed utile.
Infine, è ora che si rifletta su un punto, e noi invitiamo tutti a farlo: un altro errore che dobbiamo evitare è quello di accettare a cuor leggero che tutto si riduca nello spostare di qualche chilometro tutta la schifezza ed i veleni del sito industriale, da Crotone a Giammiglione. La cura, in questo caso, potrebbe essere peggiore del male. Se bonifica deve essere non può significare spostare i rifiuti nello stesso territorio. I rifiuti devono andare altrove, solo così potremo dire di aver liberato il nostro territorio da questi veleni. Dove? Non lo so, ma ci verrebbe da dire di spostarli nella casa di chi ha inquinato! Esistono comunque luoghi già attrezzati in Italia e in Europa adatti ad accogliere rifiuti tossici e nocivi ed è lì che dovrebbero andare. Insomma, il business deve essere “ripulire”, non “fare altre discariche”. Una discarica di rifiuti tossici e nocivi, va da se che richiamerebbe rifiuti tossici e nocivi da ogni dove e saremmo punto e daccapo.
Insomma dalla bonifica può nascere nuovo lavoro e tanto, ma bisogna stare attenti e non deviare di un millimetro il timone dagli interessi generali del nostro territorio.
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone