venerdì 27 luglio 2007

LA QUESTIONE AMBIENTALE A CROTONE

La questione ambientale al centro dell’agenda politica crotonese.
(Ripartono i Verdi da Crotone – di Francesco Zurlo)


La nostra città sull’ambiente si gioca il futuro. La sfida straordinaria che questa generazione ha di fronte è trasformare i tanti e complessi problemi ambientali della città di Crotone in opportunità di lavoro, cultura e civiltà, oppure lasciarsi travolgere dall’emergenza e dal degrado.
In primo luogo c’è bisogno di uno sforzo di maturità dell’intera comunità crotonese e decidere per il dialogo e il ragionamento e non per la violenza e l’esercizio arrogante della forza, allo stato in cui siamo è vitale promuovere comportamenti positivi, in questo sarà cruciale il ruolo di alcune istituzioni ed in particolare delle scuole cittadine che rappresentano la comunità che crea il nostro futuro, ma sarà fondamentale istaurare corretti rapporti tra le forze politiche e tra le forze sociali, una specie di galateo istituzionale che sia di buon esempio per i cittadini.
Il risanamento ambientale del sito industriale di Crotone è una delle questioni aperte più importanti per l’intera politica di risanamento ambientale nazionale. L’area di Crotone per un settantennio, unica in Calabria e tra le poche nell’intero meridione, ha sopportato un carico incontrollato di inquinamento chimico che si è accumulato nel terreno in profondità, oggi questo stesso terreno è fonte di rilascio continuo dei composti inquinanti. La soluzione del problema “bonifica del sito industriale” richiede che tutta la città sia compatta, unita, senza divisione alcuna. Il costo dell’operazione è così elevato, gli antagonisti come l’Eni così forti, la volontà politica necessaria a livello nazionale e regionale così difficile da coinvolgere, che qualsiasi divisione locale porterebbe ad un nulla di fatto. Ma la bonifica ed il risanamento sono anche una straordinaria opportunità di lavoro e sviluppo per le imprese locali e l’intrapresa locale deve mettere a frutto tutta l’intelligenza possibile per non trovarsi impreparata. Anche il Sindacato locale naturalmente deve avere un ruolo decisivo nello sviluppo del piano di risanamento, in tutti i progetti di sviluppo riusciti il sindacato è stato uno degli attori fondamentali con il proprio contributo di idee e ragionevolezza.
E’ anche prevedibile che interessi torbidi e malaffare si organizzino per arraffare i finanziamenti pubblici che ingenti pioveranno su Crotone per la bonifica o comunque per le politiche ambientali da perseguire, ma questa è materia di ordine pubblico all’attenzione di Prefettura, polizia, carabinieri, guardia di finanza, magistrati, che su questo vigileranno e stanno già vigilando di sicuro.
Intanto solo un risanamento completo può consentire alla città di avere un futuro nel turismo, il risanamento è condizione necessaria, ma non sufficiente per lo sviluppo turistico. Affinchè lo sviluppo turistico non sia solo una pretesa infondata è anche necessario che si diffonda la cultura dell’accoglienza, che significa professionalità nei servizi e nelle strutture, capacità di soddisfare i bisogni del turista, sul territorio ci sono strutture scolastiche che stanno cominciando a dare i propri frutti ma ancora siamo lontani dall’avere un sistema sociale locale all’altezza. Chi vuole uno sviluppo turistico deve lottare per ottenere il risanamento ambientale ed anche una politica ambientale elevata, altrimenti i turisti andranno altrove, magari in posti meno belli e pieni di storia del nostro, ma senza inquinamento e con servizi migliori. e più numerosi.
La questione discarica. Sono più di ventanni che Crotone ha una questione discarica. Proprio l’altro giorno riordinando il mio archivio ho trovato una “fanzines” del 1° febbraio 1988 con un po’ pomposo titolo “W i Verdi” che in testa aveva un articolo “ La questione discarica” per la storia il Direttore responsabile era Vito Barresi e la redazione era composta da : Vito Barresi, Paolo Cerrelli, Maria Silvia Coraza, Enzo Facente, Enrico Franza, Enzo Frustaci, Fabio Gallo, Giuseppe Gangale, Eugenio Labate e Francesco Zurlo. Allora il problema era la discarica di Tufolo, poi il problema rifiuti ha preso il volto della crisi dell’Amps, del pericolo per i posti di lavoro a causa del fallimento della municipalizzata degradata a carrozzone politico e incompetente. Ricordo il mio periodo di impegno nel cda che con un grande impegno e collaborazione di tutti, amministratori, direzione, lavoratori, sindacati ha coinciso con il risanamento e la trasformazione dell’azienda municipallizata in azienda speciale: nuovo statuto, rinnovo dei mezzi, conti a posto, strade pulite, discarica controllata, posti di lavoro salvi. Ma già allora, negli anni 90, la questione rifiuti diventava sempre più complessa , certo il traguardo era la raccolta differenziata, una più equa ripartizione delle tariffe ( allora, come oggi, si pagava a metro quadro con evidenti ingiustizie), ma il mercato delle materie seconde non si crea dall’oggi al domani e l’organizzazione del pagamento “a quantità e peso” non era ,come non è, facile e automatico. Poi fummo cacciati via dalla giunta Senatore e da allora non mi sembra che le cose siano migliorate ed oggi la situazione è quanto mai complessa. Infatti Crotone sembra diventato il paradiso delle discariche e del bussiness dei rifiuti di ogni tipo, ma la gente non vuole una “città dei rifiuti”. Giustamente non vuole che tutta Italia scarichi qui i suoi rifiuti. In questo settore vigono alcune regole auree, una delle quali è “Ad ognuno i propri rifiuti”. Non fa una piega, sfido chiunque sano di mente a desiderare la monnezza degli altri in casa propria. Quindi il movimento No alla discarica esprime una elementare richiesta da parte di una comunità civile e deve essere ascoltato. Ma il movimento solleva il problema e non si può pretendere che lo risolva. A questo devono rispondere la politica e le istituzioni. La politica dando gli indirizzi e le istituzioni elaborando piani concreti e fattibili. La questione rifiuti ha sempre avuto due punti fondamentali: l’elaborazione di piani di miglioramento e la gestione del quotidiano, infatti i rifiuti bisogna raccoglierli ogni giorno e guai a saltare un solo giorno, ma al contempo è necessario non vivere sempre nell’emergenza e pianificare miglioramento del servizio e equa distribuzione del carico tariffario. Può darsi che siano necessarie soluzioni di breve periodo per fronteggiare ed evitare l’emergenza, ma bisogna programmare un piano rifiuti che tenda a : ridurre e rendere più eque le tariffe che pagano i cittadini, darsi come meta lo zero rifiuti in discarica e il 100% di differenziata, in alcune zone d’Italia si paga a peso e quantità solo quello che non si differenzia, si tratta di consorzi di decine di comuni, non esperienze isolate, il risultato è che così i cittadini sono incentivati a produrre meno rifiuti perchè pagano di meno , c’è una florida impresa dell’utilizzo di materie seconde e in discarica vanno pochi rifiuti; anche in questo settore come tutto nella vita dobbiamo imparare con umiltà da chi ha già risolto i problemi, non possiamo partire sempre da zero per ostinata ignoranza.
C’è anche bisogno di rispettare le imprese ed i lavoratori locali che oggi vivono sull’economia dei rifiuti, dare i modi e i tempi di ristrutturare, riorganizzare, usufruire degli ammortizzatori sociali necessari, anche qui il ruolo del sindacato non è sostituibile e deve avere diritto a proporre soluzioni.
Anche sulla questione rifiuti sono in gioco ingenti interessi e può essere foriero di sviluppo, pensiamo alla rete di imprese che può nascere dalla differenziazione e riciclaggio dei rifiuti, ma anche di ecomafie, quindi promozione ma anche attenzione.
La centrale solare. Non possiamo dire di avere affrontato la questione ambientale e la sua centralità a Crotone se non parliamo un po’ del più bel sogno: la centrale solare a concentrazione. Ma sarebbe più giusto inserire la stessa in un discorso energetico più ampio che riguarda la nostra città. Le energie rinnovabili sono il futuro dell’umanità, in primo luogo il solare. Le energie che derivano da combustibili fossili rappresentano il presente ed il passato, in prospettiva sono intrinsecamente insostenibili e quindi l’umanità se vorrà sopravvivere dovrà abbandonarle, prima o poi si troverà comunque a secco. E’ una visione del mondo che bisogna abbandonare, quella che sfrutta il nostro capitale naturale raschiando fino all’ultimo barile di petrolio, ed un’altra che bisogna sposare, quella che utilizza il reddito naturale, l’energia che si rinnova e riproduce, sole, eolico, idrogeno, cogenerazione, biomasse, maree, etc. nel frattempo il cambiamento di paradigma dovrà passare dalla produttività del lavoro alla produttività delle risorse e quindi risparmio energetico e ottimizzazione dell’utilizzo di ogni energia. E’ finita un epoca ne sta nascendo un’altra. Il riscaldamento globale, il disordine climatico, l’avvicinarsi dei picchi di produzione del petrolio, tutto fa pensare che le energie rinnovabili saranno il settore a più alti investimenti in un futuro sempre più prossimo. E’ vero, c’è ancora chi propone il nucleare, purchè siano sempre gli altri a prendersi le scorie, o apprendisti stregoni del carbone, oppure chi dice che il riscaldamento globale è tutta una balla inventata dal 90% degli scienziati del mondo! Nel frattempo però l’Italia non ha altra scelta che puntare sul rinnovabile e aumentare la produttività delle poche riserve fossili che ha, tra cui il metano. Ancora non sono comunque sopite le polemiche che riguardano la subsidenza che l’estrazione del metano provoca e bisogna monitorare attentamente questo fenomeno. Comunque Crotone si trova ad essere un bacino energetico formidabile, tra idrogeologica, metanifera, eolica, biomasse e solare . Ma soprattutto la centrale solare, come ho gia spiegato in un precedente intervento, può risultare fertilissima di buone nuove per noi, le nostre imprese, il nostro futuro.
Anche qui, naturalmente, ci saranno fondi ingenti e bisognerà vigilare che non vadano in tasca al malaffare.
La nostra comunità però non può subire paradossi del tipo che nonostante tutta questa energia prodotta, paga l’energia più degli altri, mica siamo fessi ! E’ una questione di dignità, come per la bonifica del sito industriale ed i rapporti con l’ENI: i primi vantaggi sull’erogazione di energia dovranno averli le imprese ed i cittadini di Crotone, così come l’ENI dovrà pagare il dovuto per la bonifica. Non si può umiliare una comunità, altrimenti nessuno potrà stupirsi se questa comunità si ribellerà con tutte la sue forze.
Queste sono solo alcune pillole della centralità della questione ambientale per Crotone, sono decenni che qualcuno di noi dice queste cose, c’è bisogno di una forza politica che in città affermi queste priorità ancora oggi.
Una forza politica che attraverso il patto per il clima (invito tutti a firmare sul sito http://www.pattoperilclima.com/ ) vuole finalmente diventare adulta, perchè l’ambientalismo è ormai adulto, e nessuno a queste cose poi ci bada veramente. Un gruppo verde a Crotone che riparta dalla cultura e dal rispetto delle persone, fuori da ogni estremismo o ideologismo, per affermare una cosa semplice : lasciare un mondo migliore ai nostri figli, vivere più civilmente adesso, dare la prevalenza al dialogo, affermare la dignità di fare anche politica, in modo pulito e competente.
Sarà possibile, io credo di si, sarà possibile migliorare la nostra città, io credo di si.
Da ventanni insegno ai ragazzi delle superiori della provincia, ogni anno quotidianamente i miei ragazzi alimentano la mia fiducia nel genere umano, con le loro intelligenze limpide, i loro cuori puri, i loro sogni così concreti, sono certo il futuro sarà migliore.
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone