I Verdi di Crotone, appresa da Tele Diogene e dalla stampa la notizia della costruzione di un nuovo inceneritore a Crotone per rifiuti urbani ed industriali pericolosi, esprimono sconcerto per come sia stato possibile non dare informazione alcuna ai cittadini di un impianto che potrebbe avere un impatto rilevante sulla loro salute. E’ una questione ecologica, è una questione democratica.
Esiste una vasta letteratura scientifica sulla pericolosità degli inceneritori, o termovalorizzatori se producono anche energia elettrica (http://it.wikipedia.org/wiki/Inceneritore) , e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per voce del suo rimpianto direttore Lorenzo Tomatis, ha più volte ribadito che impianti del genere possono aumentare notevolmente i tumori, specialmente se il territorio su cui sono insediati è già denso di altre sostanze inquinanti. E Crotone ed il territorio di Crotone sono talmente inquinati da essere SIN ( Sito di Interesse Nazionale ), uno dei luoghi cioè da bonificare con priorità assoluta e su cui non può assolutamente essere aumentato l’inquinamento; un luogo il nostro che ha visto finalmente avviarsi un Registro Tumori “ a furor di popolo” a seguito dello scandalo “Black Mountains” , che ha da mesi interi quartieri e scuole sotto sequestro perché costruite su rifiuti tossici e nocivi, una città che si scopre anche “radioattiva”, insomma una città ad inquinamento diffuso che richiede uno sforzo unanime verso il disinquinamento, verso il cambiare rotta.
Qualsiasi nuovo impianto potenzialmente inquinante deve fare i conti con questa realtà, la sua valutazione di impatto non potrà essere valida se non sarà capace di dimostrare che in questo scenario già saturo non rappresenti una minaccia per la salute. E siccome la salute è dei cittadini, è della loro vita che si parla, è loro il sacrosanto diritto di essere informati e di partecipare al processo decisionale che sulla loro pelle potrà avere delle ricadute rilevanti. Ma nessuno, né il Sindaco, né il Presidente della Provincia, né i nostri rappresentanti regionali hanno ritenuto di informare i cittadini, di esortarli alla partecipazione ed alla consapevolezza, ci sembra una grave omissione, allo scopo esortiamo la Consulta dell’ambiente del Comune di Crotone a richiedere le dovute audizioni e raccogliere una completa documentazione da mettere a disposizione della cittadinanza.
Poi, non possiamo sempre fare un passo avanti e due indietro: si era affermato un principio: Ad ogni provincia i propri rifiuti. Si è scritto in leggi regionali, si è ribadito in mille incontri, convegni, programmi di partiti politici, atti di ogni istituzione : ad ognuno i suoi rifiuti e basta rifiuti su Crotone. Ora sembra che questo nuovo impianto possa accogliere rifiuti anche da altre province, e allora!?
Forse non si è capito che il business dei rifiuti, così come si è inteso farlo fino ad ora, è chiuso, ha finito il suo ciclo economico, la città non può e non vuole continuare ad essere polo di attrazione per rifiuti inquinanti provenienti da ogni dove.
L’economia del ciclo dei rifiuti si sta invece sviluppando nel senso esattamente opposto a quello delle discariche e degli inceneritori, che possono essere solo un male transitorio, la direzione oggi è quella del rifiuto zero. La nuova economia sostenibile che nasce dai rifiuti è quella che tende a ridurli sempre più, partendo dalla riprogettazione dei processi produttivi delle merci, merci che fin dalla loro nascita si fanno carico del loro destino quando diventeranno rifiuto, l’economia nuova nasce dalla liberalizzazione del mercato del riciclo e della raccolta differenziata, un mercato oggi ingessato da vischiosi monopoli ed oligopoli, dove domani dovrebbero nascere una miriade di piccole e medie imprese. In questo modo, man mano che la nuova economia dei rifiuti cresce, aumenta la qualità della vita di una comunità; al contrario oggi man mano che si sviluppano discariche ed inceneritori, la nostra qualità della vita degrada insieme alla nostra salute.
La questione rifiuti è una delle principali questioni che la nostra comunità deve affrontare, risolvere alla radice, e niente si potrà risolvere se non si riafferma subito il principio che noi prendiamo solo i rifiuti della nostra provincia. Vogliamo risentirlo questo principio da parte delle istituzioni competenti coinvolte, dai rappresentanti politici, dalle associazioni, dai sindacati, dalle autorità morali, intellettuali e religiose della nostra città e della nostra provincia. Vogliamo Crotone ai primi posti nella raccolta differenziata, vogliamo che la bonifica del nostro territorio diventi un esempio, un termine di paragone, un modello per gli altri siti da disinquinare, vogliamo che da questo nasca nuova economia, nuove imprese, vogliamo che da un economia che ha inquinato, ammorbato, degradato, ammalato, si passi ad un economia che ripulisca, bonifichi, risani, si prenda cura dell’ambiente e dell’uomo.
Da una economia che ci spinge nella fossa ad una economia che possa riconciliarci con la vita.
Crotone 10.12.2008
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone
mercoledì 10 dicembre 2008
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