Per una riflessione sulla grande “traversata del deserto” che i Verdi italiani si apprestano ad affrontare dopo la cocente sconfitta elettorale ed il percorso di rifondazione di questo partito ritengo utile cominciare dai valori di cui noi Verdi vogliamo essere portatori in politica. Il rispetto per la natura e la pratica della nonviolenza che hanno caratterizzato le origini dell’ecologismo politico, dell’etica e della prassi del movimento delle Liste Verdi, ci suggeriscono un modo di relazionarsi con gli altri, col mondo e con la politica diverso ed improntato alla cortesia ed alla gentilezza. La cortesia è la forma del rispetto. La gentilezza implica sincera empatia. Il primo valore rivoluzionario dei Verdi in politica, a mio parere, deve essere questo : LA CORTESIA.
Essere cortesi in politica significa dare dignità al nostro interlocutore e attraverso questo atto dare dignità alla nostra relazione con esso e col mondo.
La domanda che i Verdi pongono è : riusciremo, a salvare il pianeta e con esso l’umanità, la flora, la fauna, tutte le cose belle che ci ha dato il creato dalle immani minacce che incombono?
Questo gran da fare che mobilita le forze politiche, sociali ed economiche non ha senso se non preserva la stessa possibilità di esistenza della vita. Per questo i Verdi sono portatori di un messaggio assolutamente politico, qualcuno lo ha definito pre-politico, e riguarda la possibilità per il genere umano di non autodistruggersi.
Alla luce di quanto detto appare inadeguato l’asse destra/sinistra per collocare i Verdi. Certo il capitalismo senza regole è incompatibile con la cultura Verde, per il semplice fatto che è incompatibile con una società equa, efficiente, futuribile. Anzi la sostenibilità è la prima fonte di regole, la “norma fondamentale” che rende possibile l’esistenza di tutte le altre norme. Bisogna anche dire che se è vero che i Verdi non sono facilmente collocabili secondo lo schema destra/sinistra è altrettanto vero che sono alternativi alla vulgata liberista di cui la destra più retriva si fa interprete: tanto per essere chiari per noi ci sono valori più importanti della libertà di mercato, pur riconoscendo che la libertà di mercato è necessaria per la libertà ed il progresso dell’umanità. Per i Verdi la parola magica, il metro con cui misurare la legittimità di ogni azione è: compatibilità. Se è importante per la libertà dell’uomo la libertà di produrre e intraprendere, a nostro parere è ancora più importante che la produzione non distrugga l’uomo, non sia contro la natura e la vita. Siamo per promuovere una economia più solida ed efficiente di quella che propone fino ad ora il capitalismo. L’attuale organizzazione globale del sistema economico non è stata capace di approntare strumenti efficaci per tutelarci dall’autodistruzione e dal collasso della vita sulla terra. Il sistema produttivo consuma ogni giorno il suo capitale naturale e con esso la sua possibilità di investire sul futuro. I Verdi sono contro il liberismo cieco ma sono a favore dell’economia sostenibile, sostenibile dal punto di vista ambientale e dal punto di vista sociale. L’economia sostenibile sarà l’unica economia del futuro, ma già è parte dell’economia del presente. I Verdi saranno utili al sistema politico se sapranno con decisione e competenza promuovere la nascita di imprese sostenibili e consolidare le esperienze già in atto. La Business Ethics, tutti quei settori economici e quelle imprese che lavorano per migliorare l’efficienza e la produttività delle risorse, l’economia del rifiuto zero, l’agricoltura naturale, il turismo culturale, sono realtà a cui guardare col cuore pieno di speranza, i Verdi sono a favore del capitalismo naturale e compatibile. E’ un vero paradosso che i Verdi abbiano l’immagine di chi è contro l’economia, solo una inadeguata dirigenza politica ha potuto dare questa immagine dei Verdi : quelli del NO. Certo è più facile dire no che elaborare la fattibilità dei si. Si è fatta troppa confusione tra discorsi di prospettiva e gestione del presente, spesso i Verdi non hanno saputo esprimere una dirigenza politica ed amministrativa all’altezza. Fino all’ecatombe dei rifiuti di Napoli, vero simbolo della sconfitta dei Verdi. I Verdi hanno fallito sul piano del progetto politico e della capacità amministrativa, ma una politica verde è oggi più che mai necessaria. Non avere rappresentanti in Parlamento non è necessariamente un male se non per una questione simbolica, che ha però la sua grave importanza: un Parlamento privo dei Verdi è un Parlamento triste, ci riflette l’immagine di un popolo che non considera la questione ambientale come centrale per il suo futuro e questo ho i miei dubbi che sia vero, spero che non sia così, perché significherebbe che siamo diventati un paese vecchio non solo all’anagrafe, un paese alla deriva.
Oggi in Italia i Verdi devono domandarsi se esiste una loro base elettorale, chi sono gli elettori verdi. Io credo che se i Verdi sapranno interpretare i valori della economia sostenibile, della nonviolenza, dell’etica libertaria, del rispetto e della gentilezza, potranno ambire al voto ed alla partecipazione di quella cittadinanza competente e consapevole, dei “creativi culturali”, di coloro che reputano insufficiente la politica del Partito Democratico per produrre un cambio di rotta nell’economia e nei rapporti sociali capace di tracciare un percorso di emersione dalle crisi in atto.
Un partito Verde autorevole e aperto ai contributi ed ai meriti di tutti gli uomini e le donne di buona volontà, alle associazioni ed organizzazioni dei cittadini, è una forza di progresso a cui non si può rinunciare a cuor leggero.
Entro il prossimo autunno, con l’avvicinarsi dei prossimi appuntamenti elettorali, sarà chiaro se i Verdi avranno un futuro in questo paese, quello che mi pare comunque più importante è che il nostro paese abbia un futuro verde.
mercoledì 21 maggio 2008
domenica 4 maggio 2008
TSUNAMI ELETTORALE:
VERDI AL BIVIO DOPO LA SCONFITTA ELETTORALE DELLA SINISTRA L’ARCOBALENO.
L’elettorato ha bocciato oltre ogni previsione la proposta politica della “Sinistra L’Arcobaleno” . I partiti che hanno partecipato a questa avventura attraversano momenti difficilissimi e tra questi i Verdi stanno seriamente riflettendo sul futuro della loro formazione politica.
Partecipai alla fondazione della federazione delle liste verdi negli anni 86/87 ed alla sua storia che da movimento di pochi gruppi locali che lottavano per la tutela dei diritti e dell’ambiente, si trasformò pian piano in partito. Ho conosciuto personaggi straordinari nei Verdi dei primordi, persone di straordinaria levatura morale e culturale, erano i tempi del “solve et coagula” di Alex Langer e del motto “ Ne’ di destra, né di sinistra ma avanti!” Ancora i Verdi erano un movimento, senza tessere, con un’ esilissima struttura federale, con a capo un gruppo di coordinamento di undici persone ( più o meno uno a regione dove eravamo presenti), assemblee deliberanti con delegati di ogni gruppo locale, e la simpatia della gente dalla nostra parte.
Poi, pian piano, il demone del potere si impadronì anche di questo movimento, le assemblee dei delegati subivano le scorribande delle truppe camellate, l’ingresso di Dp e dei Radicali ( a loro volta fusi nei Verdi Arcobaleno) “politicizzò” oltre misura la federazione e la trasformò in partito con delegati regionali, lo spirito dei Verdi si snaturò gia allora all’assemblea di Trani nel giugno del 90.
Ho affetto verso questo partito ed ultimamente ero ritornato, dopo oltre 10 anni, per il lancio del “Patto per il Clima” e per la proposta energetica solare presentata con molta decisione in particolare in Calabria, a Crotone, la mia città.
L’idea della sinistra unita, che attraverso l’unione potesse anche rinnovarsi, a mio parere in senso ecologista e riformista, è stata uccisa sul nascere da questo risultato elettorale, ma in questi mesi si sono rafforzati legami, mischiati punti di vista, intrecciati rapporti ed amicizie, che è un peccato disperdere e gettare via. Ma lo tsunami elettorale costringe tutti i partiti di sinistra ed anche i Verdi a ripensare la loro identità. E l’identità dei Verdi si trova nel superamento delle ideologie del secolo scorso, si trova nell’incontro sulle “cose da fare”, i Verdi, chiusi in un cantuccio nell’estrema sinistra, sono inutili, ed è risultata suicida questa strategia degli ultimi anni che ha collocato i Verdi nella Sinistra Radicale. Quindi la mia proposta è per noi Verdi di ritornare alle origini, la questione ambientale è al di là degli schieramenti destra/sinistra, pur se siamo convintamene antifascisti e libertari. Questo significa anche scompaginare gli steccati delle alleanze ed adottare politiche riformiste e pragmatiche di raggiungimento dei migliori obiettivi concreti sulle tematiche ambientali.
La questione ecologica è la questione del futuro, dal piccolo problema locale della discarica e del fiume inquinato, al grande problema del riscaldamento globale e della fine dell’era dei combustibili fossili. Per affrontare questioni di tale portata non possiamo avere la puzza sotto il naso ideologica, e non possiamo permetterci superficialità, ignoranza ed arroganza come spesso la gestione Pecoraro ha dato immagine di sé. Questo piccolo partito ha senso se riparte con umiltà a selezionare la sua classe dirigente in modo adeguato, sostituendo l’attuale con persone competenti, appassionate e moralmente e culturalmente elevate. Riacquistare la stima e la simpatia della gente non sarà facile, ma oggi più che mai in Italia è necessario un partito ambientalista di massa, postideologico, moderato e riformista al tempo stesso, che sappia mettere al centro dell’agenda politica il futuro dei territori e della nostra avventura umana su questo pianeta.
Francesco Zurlo – portavoce Verdi Crotone 25/04/2008
L’elettorato ha bocciato oltre ogni previsione la proposta politica della “Sinistra L’Arcobaleno” . I partiti che hanno partecipato a questa avventura attraversano momenti difficilissimi e tra questi i Verdi stanno seriamente riflettendo sul futuro della loro formazione politica.
Partecipai alla fondazione della federazione delle liste verdi negli anni 86/87 ed alla sua storia che da movimento di pochi gruppi locali che lottavano per la tutela dei diritti e dell’ambiente, si trasformò pian piano in partito. Ho conosciuto personaggi straordinari nei Verdi dei primordi, persone di straordinaria levatura morale e culturale, erano i tempi del “solve et coagula” di Alex Langer e del motto “ Ne’ di destra, né di sinistra ma avanti!” Ancora i Verdi erano un movimento, senza tessere, con un’ esilissima struttura federale, con a capo un gruppo di coordinamento di undici persone ( più o meno uno a regione dove eravamo presenti), assemblee deliberanti con delegati di ogni gruppo locale, e la simpatia della gente dalla nostra parte.
Poi, pian piano, il demone del potere si impadronì anche di questo movimento, le assemblee dei delegati subivano le scorribande delle truppe camellate, l’ingresso di Dp e dei Radicali ( a loro volta fusi nei Verdi Arcobaleno) “politicizzò” oltre misura la federazione e la trasformò in partito con delegati regionali, lo spirito dei Verdi si snaturò gia allora all’assemblea di Trani nel giugno del 90.
Ho affetto verso questo partito ed ultimamente ero ritornato, dopo oltre 10 anni, per il lancio del “Patto per il Clima” e per la proposta energetica solare presentata con molta decisione in particolare in Calabria, a Crotone, la mia città.
L’idea della sinistra unita, che attraverso l’unione potesse anche rinnovarsi, a mio parere in senso ecologista e riformista, è stata uccisa sul nascere da questo risultato elettorale, ma in questi mesi si sono rafforzati legami, mischiati punti di vista, intrecciati rapporti ed amicizie, che è un peccato disperdere e gettare via. Ma lo tsunami elettorale costringe tutti i partiti di sinistra ed anche i Verdi a ripensare la loro identità. E l’identità dei Verdi si trova nel superamento delle ideologie del secolo scorso, si trova nell’incontro sulle “cose da fare”, i Verdi, chiusi in un cantuccio nell’estrema sinistra, sono inutili, ed è risultata suicida questa strategia degli ultimi anni che ha collocato i Verdi nella Sinistra Radicale. Quindi la mia proposta è per noi Verdi di ritornare alle origini, la questione ambientale è al di là degli schieramenti destra/sinistra, pur se siamo convintamene antifascisti e libertari. Questo significa anche scompaginare gli steccati delle alleanze ed adottare politiche riformiste e pragmatiche di raggiungimento dei migliori obiettivi concreti sulle tematiche ambientali.
La questione ecologica è la questione del futuro, dal piccolo problema locale della discarica e del fiume inquinato, al grande problema del riscaldamento globale e della fine dell’era dei combustibili fossili. Per affrontare questioni di tale portata non possiamo avere la puzza sotto il naso ideologica, e non possiamo permetterci superficialità, ignoranza ed arroganza come spesso la gestione Pecoraro ha dato immagine di sé. Questo piccolo partito ha senso se riparte con umiltà a selezionare la sua classe dirigente in modo adeguato, sostituendo l’attuale con persone competenti, appassionate e moralmente e culturalmente elevate. Riacquistare la stima e la simpatia della gente non sarà facile, ma oggi più che mai in Italia è necessario un partito ambientalista di massa, postideologico, moderato e riformista al tempo stesso, che sappia mettere al centro dell’agenda politica il futuro dei territori e della nostra avventura umana su questo pianeta.
Francesco Zurlo – portavoce Verdi Crotone 25/04/2008
CRONACHE ELETTORALI DI UNA DEMOCRAZIA MALATA
Verdi Crotone – comunicato del 1/3/2008
Una legge può portare alla malora un paese, se questa da un immenso potere ai partiti, alle strutture di potere dei partiti, può accadere che acceleri la degenerazione della politica ed è quello che sta accadendo.
I cittadini, spettatori attoniti, si chiedono ogni giorno di più a cosa serva andare a votare.
La frattura fra società e partiti politici è profonda e la colpa è dei partiti politici .
Scomparsi i grandi partiti della prima repubblica, con la loro capillare rete di sezioni, circoli e federazioni, i partiti della seconda repubblica si sono dimostrati inadeguati a costruire una vera democrazia. Oggi assistiamo a nuove aggregazioni ed esperimenti, che ci fanno pensare ad una terza repubblica, ma i vizi persistono se è vero che le candidature le stanno scegliendo “quattro amici al bar”.
Senza procedimenti che coinvolgano nella decisione la base dei sostenitori, la decisione stessa viene subita come un furto di democrazia, tutte queste “candidature di servizio” che umiliano i territori. In fondo questa legge elettorale è paradossalmente “monarchica” e feudale. A Capo il sovrano, cioè il Segretario del Partito a cui spetta la prima e l’ultima parola, ed a scendere una rete di vassalli, valvassori e valvassini, principi e baroni legati al Re da un patto di interesse reciproco che sono i segretari regionali e provinciali, i capi corrente, i commissari di partito. Questi oggi stanno nominando i nostri parlamentari, senza fare assemblee, interpretando a loro modo traballanti statuti, in maggioranza cooptati in questa rete di potere.
Noi siamo francamente delusi anche per come i dirigenti dei partiti della Sinistra Arcobaleno stanno gestendo queste elezioni. Negare rappresentanza a Crotone è un grave fatto politico e non vuole essere solo una critica campanilistica. Crotone è uno snodo centrale per il programma della Sinistra l’Arcobaleno, per la sua storia recente e passata, per le sue potenzialità inespresse nell’economia sostenibile, per la sua difficilissima realtà attuale.
Noi denunciamo una colpevole trascuratezza per il territorio di Crotone anche da parte delle strutture regionali dei Verdi, titolari tra l’altro dell’assessorato all’ambiente nella persona dell’On.le Tommasi. I contadini, che sono i primi ambientalisti, sanno che per ambire ad un buon raccolto, prima bisogna seminare bene e poi non trascurare le proprie colture. Se la questione ambiente a Crotone non è ancora avviata a soluzione è anche responsabilità del governo della regione Calabria. Non abbiamo quindi potuto sottoscrivere il documento proposto dal nostro segretario provinciale di appoggio a Tommasi capolista e Crotone con un tratto è stata cancellata dalla geografia elettorale dei Verdi.
Nel contesto di una pessima legge elettorale, c’è chi ne vuole approfittare per assicurarsi comodi posti nella “casta”, altri si accontentano di un predellino, non è un buon inizio per la nuova legislatura che nasce con una malattia congenita, infatti la nostra democrazia è malata ed il medico tarda a venire.
Francesco Zurlo – Verdi Crotone.
Sandro Tricoli – Verdi Crotone
Verdi Crotone – comunicato del 1/3/2008
Una legge può portare alla malora un paese, se questa da un immenso potere ai partiti, alle strutture di potere dei partiti, può accadere che acceleri la degenerazione della politica ed è quello che sta accadendo.
I cittadini, spettatori attoniti, si chiedono ogni giorno di più a cosa serva andare a votare.
La frattura fra società e partiti politici è profonda e la colpa è dei partiti politici .
Scomparsi i grandi partiti della prima repubblica, con la loro capillare rete di sezioni, circoli e federazioni, i partiti della seconda repubblica si sono dimostrati inadeguati a costruire una vera democrazia. Oggi assistiamo a nuove aggregazioni ed esperimenti, che ci fanno pensare ad una terza repubblica, ma i vizi persistono se è vero che le candidature le stanno scegliendo “quattro amici al bar”.
Senza procedimenti che coinvolgano nella decisione la base dei sostenitori, la decisione stessa viene subita come un furto di democrazia, tutte queste “candidature di servizio” che umiliano i territori. In fondo questa legge elettorale è paradossalmente “monarchica” e feudale. A Capo il sovrano, cioè il Segretario del Partito a cui spetta la prima e l’ultima parola, ed a scendere una rete di vassalli, valvassori e valvassini, principi e baroni legati al Re da un patto di interesse reciproco che sono i segretari regionali e provinciali, i capi corrente, i commissari di partito. Questi oggi stanno nominando i nostri parlamentari, senza fare assemblee, interpretando a loro modo traballanti statuti, in maggioranza cooptati in questa rete di potere.
Noi siamo francamente delusi anche per come i dirigenti dei partiti della Sinistra Arcobaleno stanno gestendo queste elezioni. Negare rappresentanza a Crotone è un grave fatto politico e non vuole essere solo una critica campanilistica. Crotone è uno snodo centrale per il programma della Sinistra l’Arcobaleno, per la sua storia recente e passata, per le sue potenzialità inespresse nell’economia sostenibile, per la sua difficilissima realtà attuale.
Noi denunciamo una colpevole trascuratezza per il territorio di Crotone anche da parte delle strutture regionali dei Verdi, titolari tra l’altro dell’assessorato all’ambiente nella persona dell’On.le Tommasi. I contadini, che sono i primi ambientalisti, sanno che per ambire ad un buon raccolto, prima bisogna seminare bene e poi non trascurare le proprie colture. Se la questione ambiente a Crotone non è ancora avviata a soluzione è anche responsabilità del governo della regione Calabria. Non abbiamo quindi potuto sottoscrivere il documento proposto dal nostro segretario provinciale di appoggio a Tommasi capolista e Crotone con un tratto è stata cancellata dalla geografia elettorale dei Verdi.
Nel contesto di una pessima legge elettorale, c’è chi ne vuole approfittare per assicurarsi comodi posti nella “casta”, altri si accontentano di un predellino, non è un buon inizio per la nuova legislatura che nasce con una malattia congenita, infatti la nostra democrazia è malata ed il medico tarda a venire.
Francesco Zurlo – Verdi Crotone.
Sandro Tricoli – Verdi Crotone
VINCERA’ LE ELEZIONI CHI SAPRA’ MOTIVARE GLI ELETTORI
( comunicato di Francesco Zurlo – Sinistra Arcobaleno – Crotone)
Queste elezioni arrivano in un momento in cui il sentimento popolare diffuso è contro la politica. Il mondo politico continua a dare un pessimo spettacolo di se e quindi non c’è da stupirsi per questo atteggiamento “antipolitico”. La legge elettorale vigente , con le liste bloccate, consegna nelle mani delle segreterie nazionali dei partiti la “nomina” dei parlamentari e si chiede agli elettori di partecipare “ ex post”, solo dopo che le decisioni sono prese, al gioco democratico per determinare le quote spettanti ai vari partiti. Gli elettori di centrodestra saranno motivati dalla voglia di cambiare il governo e quindi andranno a votare, diverso il discorso nel centrosinistra dove si rischia un alto livello di astensioni.
L’elettore di centrosinistra avrà sostanzialmente tre possibili scelte : votare P.D. , votare Sinistra Arcobaleno, astenersi.
Chi farà le liste migliori riuscirà a motivare gli elettori, chi coinvolgerà gli elettori nelle scelte avrà minore astensionismo. Io faccio un appello ai segretari della Sinistra Arcobaleno ad aprirsi il più possibile alle scelte comprese dai territori, al dialogo con le realtà locali che dovranno materialmente fare la campagna elettorale. Dire che non c’è tempo è solo un alibi dietro al quale si nasconde la volontà di non voler cedere il potere di decidere, ma così si rischia di alimentare il disimpegno e si apre la strada per la sconfitta elettorale. Sarebbe auspicabile che nelle teste di lista ci sia un ampio rinnovamento, inserendo in maggioranza donne e giovani in posizione utile per essere eletti, evitare la pena di candidare gruppetti di dirigenti nazionali e loro parenti.
Questa legge elettorale è ai confini della democrazia e cristallizza il potere verticistico nei partiti, ne fa strutture autoritarie e centralistiche, con vassalli, valvassori e valvassini attorno al leader che sperano di essere cooptati.
Prima dei contenuti ma in coerenza con essi, è in queste ore in cui si fanno le liste che i partiti si stanno giocando il successo elettorale.
Francesco Zurlo – Portavoce Verdi Crotone –
( comunicato di Francesco Zurlo – Sinistra Arcobaleno – Crotone)
Queste elezioni arrivano in un momento in cui il sentimento popolare diffuso è contro la politica. Il mondo politico continua a dare un pessimo spettacolo di se e quindi non c’è da stupirsi per questo atteggiamento “antipolitico”. La legge elettorale vigente , con le liste bloccate, consegna nelle mani delle segreterie nazionali dei partiti la “nomina” dei parlamentari e si chiede agli elettori di partecipare “ ex post”, solo dopo che le decisioni sono prese, al gioco democratico per determinare le quote spettanti ai vari partiti. Gli elettori di centrodestra saranno motivati dalla voglia di cambiare il governo e quindi andranno a votare, diverso il discorso nel centrosinistra dove si rischia un alto livello di astensioni.
L’elettore di centrosinistra avrà sostanzialmente tre possibili scelte : votare P.D. , votare Sinistra Arcobaleno, astenersi.
Chi farà le liste migliori riuscirà a motivare gli elettori, chi coinvolgerà gli elettori nelle scelte avrà minore astensionismo. Io faccio un appello ai segretari della Sinistra Arcobaleno ad aprirsi il più possibile alle scelte comprese dai territori, al dialogo con le realtà locali che dovranno materialmente fare la campagna elettorale. Dire che non c’è tempo è solo un alibi dietro al quale si nasconde la volontà di non voler cedere il potere di decidere, ma così si rischia di alimentare il disimpegno e si apre la strada per la sconfitta elettorale. Sarebbe auspicabile che nelle teste di lista ci sia un ampio rinnovamento, inserendo in maggioranza donne e giovani in posizione utile per essere eletti, evitare la pena di candidare gruppetti di dirigenti nazionali e loro parenti.
Questa legge elettorale è ai confini della democrazia e cristallizza il potere verticistico nei partiti, ne fa strutture autoritarie e centralistiche, con vassalli, valvassori e valvassini attorno al leader che sperano di essere cooptati.
Prima dei contenuti ma in coerenza con essi, è in queste ore in cui si fanno le liste che i partiti si stanno giocando il successo elettorale.
Francesco Zurlo – Portavoce Verdi Crotone –
IDEE PER UNA PIATTAFORMA POLITICA DELLA
SINISTRA L’ARCOBALENO
(intervento di Francesco Zurlo portavoce dei Verdi Crotone per la Sinistra L’Arcobaleno)
Ebbene ci siamo, la Sinistra unita sotto un unico simbolo parteciperà alle prossime elezioni. Un progetto che ha come soci fondatori i partiti dei Verdi, della Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani e della Sinistra Democratica, ma che si apre a tutto il variegato popolo della Sinistra. Ma cosa significa oggi essere di Sinistra ? Proviamo a delinearne una identità ed una piattaforma politica:
IL CONTESTO
In primo luogo mi sembra opportuno inserire il discorso in uno scenario planetario ed epocale, il solo che possa darci un contesto fertile per la nostra riflessione. Proprio sul piano globale si sente la necessità di una svolta di sinistra che ci faccia invertire la rotta per evitare che la nostra destinazione sia il caos disastroso verso cui siamo diretti. Riscaldamento Globale, squilibri economici enormi tra le diverse aree del mondo e , all’interno degli stessi paesi, tra poveri e ricchi, terrorismo e guerra in espansione, sono tremende realtà a cui bisogna dare risposte urgenti e concrete, solo un approccio coordinato di una Sinistra globale è in grado di dare risposte adeguate. Una sinistra moderna deve soprattutto mobilitare alla consapevolezza della gravità della situazione e dell’urgenza dell’azione moltitudini sempre più ampie, individui e governi. La risposta del mercato è troppo lenta e contraddittoria ed è soprattutto “drogata” dallo strapotere delle Corporation, per poter da sola essere sufficiente a farci imboccare, a livello mondiale, in modo tempestivo, la svolta per risollevarci e darci un futuro di infinite possibilità . Gli accordi di Kyoto e Bali, nonostante la loro insufficienza, non hanno trovato concreta attuazione e siamo tutti in attesa di un cambio di guardia alla presidenza degli Stati Uniti, che con la auspicabile vittoria dei democratici e del peso che avrà la politica di Al Gore, dovrà dare un contributo decisivo all’inversione di rotta.
La Sinistra italiana deve avere consapevolezza della sfida globale ed agire di conseguenza. C’è da implementare un rapporto di sussidiarietà che dal globale porta al locale, con una coerenza di mezzi e fini.
UNA SINISTRA PRAGMATICA, COERENTE, DEMOCRATICA, NONVIOLENTA, ECOLOGISTA, NON STATALISTA
Una sinistra moderna non può essere statalista e autoritaria, deve essere autorevole e pluralista, valorizzare le comunità, una costruttrice di ponti, non una setta elitaria. Dalla democrazia non si ritorna indietro, ma si procede avanti, verso l’inclusione di nuovi soggetti nell’area della decisione, perchè è della loro vita e del loro futuro che si tratta.
La pragmatica della nuova sinistra è pratica della nonviolenza e del dialogo, non c’è nessuno da odiare, c’è solo da ampliare la capacità d’amare. I 3/4 dell’umanità oggi sono esclusi dal poter avere una qualità della vita decente, a decine di milioni muoiono di fame, flussi migratori imponenti bussano alla porta del ricco occidente, intanto il modello di vita occidentale è in piena crisi perchè se esteso porterebbe alla distruzione del pianeta, una sinistra moderna deve indicare il percorso per uscire da questa situazione.
LA NUOVA CULTURA
L’esigenza di una maggiore giustizia sociale si interseca con la questione ecologica e gli strumenti culturali adeguati per risolvere questi problemi non li troviamo solo nelle culture politiche del passato, liberalismo e socialismo, ma piuttosto nella filosofia olistica, nelle discipline che studiano le interdipendenze e le interconnessioni, nella teoria dei sistemi e dei campi, nelle teorie della complessità e dell’evoluzione, nelle scienze che si sviluppano dalla nuova alleanza tra natura e cultura.
L’ingiustizia è figlia dell’illusione della separazione, del considerare l’altro da se come estraneo, del considerare la natura come altro dall’uomo, molto semplicemente stiamo capendo che “siamo tutti sulla stessa barca” e che non ci conviene “segare il ramo su cui siamo seduti”. Una sinistra moderna lotta per una maggiore giustizia sociale ed è ecologista e nonviolenta, allarga gli spazi di democrazia, non è contro il mercato ma non può, non vuole, non deve consentire che il mercato sia contro l’uomo.
LA LIBERTA’
Una sinistra moderna è per le regole a tutela della libertà, ma è bene che dica con chiarezza che è contro le libertà liberticide, contro la libertà di sfruttare a proprio piacimento l’uomo e la natura per esempio, contro la libertà di schiacciare la volontà degli altri solo perchè si è più forti, armati e violenti. C’è troppa retorica sulla parola libertà da quando Berlusconi è entrato in campo. Si confonde l’essere liberi con l’arbitrio, con la legittimazione di privilegi, si bada troppo poco ai doveri di mazziniana memoria illudendosi che possa esistere una società di soli diritti, la sinistra del futuro deve ripensare il rapporto tra individuo e collettività organizzata, tra cittadino e stato, tenendo ben al centro della propria azione la difesa dei più deboli senza mortificare il merito e la libertà di intraprendere e di eccellere.
IL POSIZIONAMENTO POLITICO
La Sinistra Arcobaleno porta con se eredità straordinarie, gravide di peso storico, dal Movimento Operaio, al Movimento Ecologista, al Movimento Femminista, al Movimento per i Diritti Civili, al Movimento di critica alla globalizzazione. Movimenti politici e culturali che hanno fatto e fanno la storia del mondo, una eredità che ci riempie di orgoglio e responsabilità.
Nello scenario politico attuale la Sinistra l’Arcobaleno si posiziona alla sinistra del Partito Democratico, con zone di interferenza molto vaste. E’ limitativo considerare la Sinistra arcobaleno come sinistra radicale, certo alcune radicalità sono necessarie per evitare che tutto affoghi in una palude vischiosa, in un chiacchericcio senza fine, ma la sinistra arcobaleno deve essere aperta ad amplissimi strati della popolazione, non bisogna confondere chiarezza dei fini con estremismo preconcetto, e noi con chiarezza dobbiamo dire che siamo contro i “poteri forti”, le lobbies che vogliono controllare l’economia e la vita della gente, ma con altrettanta chiarezza dobbiamo dire che non siamo per l’aumento della pressione fiscale ed anzi siamo per una sempre maggiore efficienza della Pubblica amministrazione, per eliminare gli sprechi e le sacche di parassitismo che in essa si annidano, per una effettiva e paritaria tutela dei diritti sociali. La sinistra arcobaleno è una sinistra laica senza se e senza ma, pur riconoscendo l’importanza della religione e della spiritualità nella vita di ogni uomo, ma su questo la nostra Costituzione dice parole chiare e sancisce un principio fondamentale, quello della libertà religiosa.
La sinistra arcobaleno critica la cultura patriarcale e maschilista ed afferma che il movimento di emancipazione della donna rappresenta uno dei punti di riferimento più importanti per il progresso dell’umanità, per una società più giusta, libera e nonviolenta.
Si è avviato un processo che ci sta portando ad una grande e moderna forza di progresso, con lo sguardo rivolto soprattutto al futuro che punta a diventare un punto di riferimento per moltissima gente.
Del Partito Democratico preoccupano alcune contraddizioni laceranti, ad esempio quella tra laici e cattolici, tra ecologisti e fautori del nucleare e del carbone, di fautori del capitalismo e pretesa di rappresentare gli interessi degli operai e delle aree deboli, tra vizi privati e pubbliche virtù, la pericolosa tendenza al “ma anchismo” strepitosamente interpretato da Crozza in tv.
La scelta di andare da soli del PD ha tutto il sapore di una scelta tattica, che comunque contribuisce a far chiarezza ed a ridefinire il perimetro della sinistra.
Il PD , che ha l’ambizione di raccogliere tutto il consenso di centrosinistra, rischia di diventare una “seconda scelta” per gli elettori di centro, ed a non risultare più credibile per gli elettori dei sinistra.
IL PIANO LOCALE
Intanto sul piano locale, più volte le forze di sinistra si sono incontrate in questi ultimi anni, non riuscendo mai a dare un seguito a tanti bei propositi, la federazione di Crotone è stata una delle prime a formarsi, dando un coordinamento stabile alla propria azione comune, cominciando a prendere in considerazione la fattibilità di un progetto unitario per i prossimi appuntamenti elettorali. Avviando incontri tematici, a carattere seminariale, sui nodi cruciali della politica locale, promuovendo il consolidarsi di una cultura comune e di una posizione politica condivisa e competente, una cosa nuovissima che ha il sapore antico delle cose migliori prodotte dalla politica di sinistra. Adesso bisogna andare avanti per essere punto di riferimento per quanti vogliano partecipare a questo processo.
Se c’è un punto da cui la nuova federazione deve necessariamente partire è quello di ridare credibilità alla politica, inutile illudersi, anni e anni di gestione clientelare della cosa pubblica hanno minato alla base il rapporto tra politica e società crotonese, cambiare questa opinione dominante e riacquistare la fiducia della gente è la nostra sfida più importante. Questo necessità impegno e disciplina oltre che entusiasmo, noi crotonesi di solito preferiamo essere scettici, ma in molti intimamente speriamo che le cose possano cambiare.
Ma per cambiare veramente si deve dare un taglio al modo corrente di fare politica, alla politica dell’affarismo, del disprezzo dell’interesse generale. Bisogna invece tornare alla politica dei valori e delle idee. Noi pensiamo che la Sinistra sia piena di valori e di idee, e la nuova federazione crotonese vuole essere un luogo di riflessione ed azione politica in cui valori ed idee possano svilupparsi e diffondersi sempre più, per una società più giusta in cui a nessuno sia negato il diritto ad essere felice.
Auguri a tutti di buon lavoro
Crotone 10 febbraio 2008 Francesco Zurlo – Portavoce Verdi Crotone
SINISTRA L’ARCOBALENO
(intervento di Francesco Zurlo portavoce dei Verdi Crotone per la Sinistra L’Arcobaleno)
Ebbene ci siamo, la Sinistra unita sotto un unico simbolo parteciperà alle prossime elezioni. Un progetto che ha come soci fondatori i partiti dei Verdi, della Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani e della Sinistra Democratica, ma che si apre a tutto il variegato popolo della Sinistra. Ma cosa significa oggi essere di Sinistra ? Proviamo a delinearne una identità ed una piattaforma politica:
IL CONTESTO
In primo luogo mi sembra opportuno inserire il discorso in uno scenario planetario ed epocale, il solo che possa darci un contesto fertile per la nostra riflessione. Proprio sul piano globale si sente la necessità di una svolta di sinistra che ci faccia invertire la rotta per evitare che la nostra destinazione sia il caos disastroso verso cui siamo diretti. Riscaldamento Globale, squilibri economici enormi tra le diverse aree del mondo e , all’interno degli stessi paesi, tra poveri e ricchi, terrorismo e guerra in espansione, sono tremende realtà a cui bisogna dare risposte urgenti e concrete, solo un approccio coordinato di una Sinistra globale è in grado di dare risposte adeguate. Una sinistra moderna deve soprattutto mobilitare alla consapevolezza della gravità della situazione e dell’urgenza dell’azione moltitudini sempre più ampie, individui e governi. La risposta del mercato è troppo lenta e contraddittoria ed è soprattutto “drogata” dallo strapotere delle Corporation, per poter da sola essere sufficiente a farci imboccare, a livello mondiale, in modo tempestivo, la svolta per risollevarci e darci un futuro di infinite possibilità . Gli accordi di Kyoto e Bali, nonostante la loro insufficienza, non hanno trovato concreta attuazione e siamo tutti in attesa di un cambio di guardia alla presidenza degli Stati Uniti, che con la auspicabile vittoria dei democratici e del peso che avrà la politica di Al Gore, dovrà dare un contributo decisivo all’inversione di rotta.
La Sinistra italiana deve avere consapevolezza della sfida globale ed agire di conseguenza. C’è da implementare un rapporto di sussidiarietà che dal globale porta al locale, con una coerenza di mezzi e fini.
UNA SINISTRA PRAGMATICA, COERENTE, DEMOCRATICA, NONVIOLENTA, ECOLOGISTA, NON STATALISTA
Una sinistra moderna non può essere statalista e autoritaria, deve essere autorevole e pluralista, valorizzare le comunità, una costruttrice di ponti, non una setta elitaria. Dalla democrazia non si ritorna indietro, ma si procede avanti, verso l’inclusione di nuovi soggetti nell’area della decisione, perchè è della loro vita e del loro futuro che si tratta.
La pragmatica della nuova sinistra è pratica della nonviolenza e del dialogo, non c’è nessuno da odiare, c’è solo da ampliare la capacità d’amare. I 3/4 dell’umanità oggi sono esclusi dal poter avere una qualità della vita decente, a decine di milioni muoiono di fame, flussi migratori imponenti bussano alla porta del ricco occidente, intanto il modello di vita occidentale è in piena crisi perchè se esteso porterebbe alla distruzione del pianeta, una sinistra moderna deve indicare il percorso per uscire da questa situazione.
LA NUOVA CULTURA
L’esigenza di una maggiore giustizia sociale si interseca con la questione ecologica e gli strumenti culturali adeguati per risolvere questi problemi non li troviamo solo nelle culture politiche del passato, liberalismo e socialismo, ma piuttosto nella filosofia olistica, nelle discipline che studiano le interdipendenze e le interconnessioni, nella teoria dei sistemi e dei campi, nelle teorie della complessità e dell’evoluzione, nelle scienze che si sviluppano dalla nuova alleanza tra natura e cultura.
L’ingiustizia è figlia dell’illusione della separazione, del considerare l’altro da se come estraneo, del considerare la natura come altro dall’uomo, molto semplicemente stiamo capendo che “siamo tutti sulla stessa barca” e che non ci conviene “segare il ramo su cui siamo seduti”. Una sinistra moderna lotta per una maggiore giustizia sociale ed è ecologista e nonviolenta, allarga gli spazi di democrazia, non è contro il mercato ma non può, non vuole, non deve consentire che il mercato sia contro l’uomo.
LA LIBERTA’
Una sinistra moderna è per le regole a tutela della libertà, ma è bene che dica con chiarezza che è contro le libertà liberticide, contro la libertà di sfruttare a proprio piacimento l’uomo e la natura per esempio, contro la libertà di schiacciare la volontà degli altri solo perchè si è più forti, armati e violenti. C’è troppa retorica sulla parola libertà da quando Berlusconi è entrato in campo. Si confonde l’essere liberi con l’arbitrio, con la legittimazione di privilegi, si bada troppo poco ai doveri di mazziniana memoria illudendosi che possa esistere una società di soli diritti, la sinistra del futuro deve ripensare il rapporto tra individuo e collettività organizzata, tra cittadino e stato, tenendo ben al centro della propria azione la difesa dei più deboli senza mortificare il merito e la libertà di intraprendere e di eccellere.
IL POSIZIONAMENTO POLITICO
La Sinistra Arcobaleno porta con se eredità straordinarie, gravide di peso storico, dal Movimento Operaio, al Movimento Ecologista, al Movimento Femminista, al Movimento per i Diritti Civili, al Movimento di critica alla globalizzazione. Movimenti politici e culturali che hanno fatto e fanno la storia del mondo, una eredità che ci riempie di orgoglio e responsabilità.
Nello scenario politico attuale la Sinistra l’Arcobaleno si posiziona alla sinistra del Partito Democratico, con zone di interferenza molto vaste. E’ limitativo considerare la Sinistra arcobaleno come sinistra radicale, certo alcune radicalità sono necessarie per evitare che tutto affoghi in una palude vischiosa, in un chiacchericcio senza fine, ma la sinistra arcobaleno deve essere aperta ad amplissimi strati della popolazione, non bisogna confondere chiarezza dei fini con estremismo preconcetto, e noi con chiarezza dobbiamo dire che siamo contro i “poteri forti”, le lobbies che vogliono controllare l’economia e la vita della gente, ma con altrettanta chiarezza dobbiamo dire che non siamo per l’aumento della pressione fiscale ed anzi siamo per una sempre maggiore efficienza della Pubblica amministrazione, per eliminare gli sprechi e le sacche di parassitismo che in essa si annidano, per una effettiva e paritaria tutela dei diritti sociali. La sinistra arcobaleno è una sinistra laica senza se e senza ma, pur riconoscendo l’importanza della religione e della spiritualità nella vita di ogni uomo, ma su questo la nostra Costituzione dice parole chiare e sancisce un principio fondamentale, quello della libertà religiosa.
La sinistra arcobaleno critica la cultura patriarcale e maschilista ed afferma che il movimento di emancipazione della donna rappresenta uno dei punti di riferimento più importanti per il progresso dell’umanità, per una società più giusta, libera e nonviolenta.
Si è avviato un processo che ci sta portando ad una grande e moderna forza di progresso, con lo sguardo rivolto soprattutto al futuro che punta a diventare un punto di riferimento per moltissima gente.
Del Partito Democratico preoccupano alcune contraddizioni laceranti, ad esempio quella tra laici e cattolici, tra ecologisti e fautori del nucleare e del carbone, di fautori del capitalismo e pretesa di rappresentare gli interessi degli operai e delle aree deboli, tra vizi privati e pubbliche virtù, la pericolosa tendenza al “ma anchismo” strepitosamente interpretato da Crozza in tv.
La scelta di andare da soli del PD ha tutto il sapore di una scelta tattica, che comunque contribuisce a far chiarezza ed a ridefinire il perimetro della sinistra.
Il PD , che ha l’ambizione di raccogliere tutto il consenso di centrosinistra, rischia di diventare una “seconda scelta” per gli elettori di centro, ed a non risultare più credibile per gli elettori dei sinistra.
IL PIANO LOCALE
Intanto sul piano locale, più volte le forze di sinistra si sono incontrate in questi ultimi anni, non riuscendo mai a dare un seguito a tanti bei propositi, la federazione di Crotone è stata una delle prime a formarsi, dando un coordinamento stabile alla propria azione comune, cominciando a prendere in considerazione la fattibilità di un progetto unitario per i prossimi appuntamenti elettorali. Avviando incontri tematici, a carattere seminariale, sui nodi cruciali della politica locale, promuovendo il consolidarsi di una cultura comune e di una posizione politica condivisa e competente, una cosa nuovissima che ha il sapore antico delle cose migliori prodotte dalla politica di sinistra. Adesso bisogna andare avanti per essere punto di riferimento per quanti vogliano partecipare a questo processo.
Se c’è un punto da cui la nuova federazione deve necessariamente partire è quello di ridare credibilità alla politica, inutile illudersi, anni e anni di gestione clientelare della cosa pubblica hanno minato alla base il rapporto tra politica e società crotonese, cambiare questa opinione dominante e riacquistare la fiducia della gente è la nostra sfida più importante. Questo necessità impegno e disciplina oltre che entusiasmo, noi crotonesi di solito preferiamo essere scettici, ma in molti intimamente speriamo che le cose possano cambiare.
Ma per cambiare veramente si deve dare un taglio al modo corrente di fare politica, alla politica dell’affarismo, del disprezzo dell’interesse generale. Bisogna invece tornare alla politica dei valori e delle idee. Noi pensiamo che la Sinistra sia piena di valori e di idee, e la nuova federazione crotonese vuole essere un luogo di riflessione ed azione politica in cui valori ed idee possano svilupparsi e diffondersi sempre più, per una società più giusta in cui a nessuno sia negato il diritto ad essere felice.
Auguri a tutti di buon lavoro
Crotone 10 febbraio 2008 Francesco Zurlo – Portavoce Verdi Crotone
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