domenica 9 dicembre 2007

IDEE PER LA SINISTRA DEL TERZO MILLENNIO

L’imminente assemblea della “ la Sinistra l’Arcobaleno” che dovrebbe unire in federazione i partiti della Rifondazione Comunista, il Pdci, della Sinistra Democratica e dei Verdi è una occasione straordinaria per una riflessione sui contenuti, programmi e idee per una sinistra forte e moderna che abbia un ruolo da protagonista nella politica italiana.
Cosa significa oggi Sinistra e cosa ancor più importante, cosa significherà nel futuro più prossimo?

IL CONTESTO
In primo luogo mi sembra opportuno inserire il discorso in uno scenario planetario ed epocale, il solo che possa darci un contesto fertile per la nostra riflessione. Proprio sul piano globale si sente la necessità di una svolta di sinistra che ci faccia invertire la rotta per evitare che la nostra destinazione sia il caos disastroso verso cui siamo diretti. Riscaldamento Globale, squilibri economici enormi tra le diverse aree del mondo e , all’interno degli stessi paesi, tra poveri e ricchi, terrorismo e guerra in espansione, sono tremende realtà a cui bisogna dare risposte urgenti e concrete, solo un approccio coordinato di una Sinistra globale è in grado di dare risposte adeguate. Una sinistra moderna deve sopratutto mobilitare alla consapevolezza della gravità della situazione e dell’urgenza dell’azione moltitudini sempre più ampie, individui e governi. La risposta del mercato è troppo lenta e contraddittoria ed è soprattutto “drogata” dallo strapotere delle Corporation, per poter da sola essere sufficiente a farci imboccare, a livello mondiale, in modo tempestivo, la svolta per risollevarci e darci un futuro di infinite possibilità . Gli accordi di Kyoto, nonostante la loro insufficienza, non hanno trovato concreta attuazione e siamo tutti in attesa di un cambio di guardia alla presidenza degli Stati Uniti, che con la auspicabile vittoria dei democratici e del peso che avrà la politica di Al Gore, dovrà dare un contributo decisivo all’inversione di rotta.

L’EUROPA
L’Europa è l’altra macroregione a cui questa nuova sinistra deve necessariamente guardare.
L’ Europa è molto pervasiva sul piano interno e troppo debole sul piano esterno, ha la presunzione di regolamentare la vita a 500milioni di persone e poi non farli contare nulla a livello globale, è un Europa disarmonica e inefficace nella politica mondiale. La sinistra deve puntare a dare all’Europa una politica estera, una politica di difesa, una sovranità esterna che possa far contare sul piano globale i valori fondativi dell’Unione Europea.
La Sinistra italiana deve avere consapevolezza della sfida globale ed agire di conseguenza. C’è da implementare un rapporto di sussidiarietà che dal globale porta al locale, con una coerenza di mezzi e fini.

UNA SINISTRA PRAGMATICA, COERENTE, DEMOCRATICA, NONVIOLENTA, ECOLOGISTA, NON STATALISTA
Una sinistra moderna che vuole essere efficace non può che essere pragmatica senza mai valicare però il limite della coerenza e del cinismo , una sinistra moderna non può essere statalista e autoritaria, deve essere autorevole e pluralista, valorizzare le comunità, una costruttrice di ponti, non una setta elitaria. Dalla democrazia non si ritorna indietro, ma si procede avanti, verso l’inclusione di nuovi soggetti nell’area della decisione, perchè è della loro vita e del loro futuro che si tratta, la pragmatica della nuova sinistra è pratica della nonviolenza e del dialogo, non c’è nessuno da odiare, c’è solo da ampliare la capacità d’amare. I 3/4 dell’umanità oggi sono esclusi dal poter avere una qualità della vita decente, a decine di milioni muoiono di fame, flussi migratori imponenti bussano alla porta del ricco occidente, intanto il modello di vita occidentale è in piena crisi perchè se esteso porterebbe alla distruzione del pianeta, una sinistra moderna deve indicare il percorso per uscire da questa situazione.

LA NUOVA CULTURA
L’esigenza di una maggiore giustizia sociale si interseca con la questione ecologica e gli strumenti culturali adeguati per risolvere questi problemi non li troviamo solo nelle culture politiche del passato, liberalismo e socialismo, ma piuttosto nella filosofia olistica, nelle discipline che studiano le interdipendenze e le interconnessioni, nella teoria dei sistemi e dei campi, nelle teorie della complessità e dell’evoluzione, nelle scienze che si sviluppano dalla nuova alleanza tra natura e cultura, l’ingiustizia è figlia dell’illusione della separazione, molto semplicemente stiamo capendo che “siamo tutti sulla stessa barca” e che non ci conviene “segare il ramo su cui siamo seduti”. Una sinistra moderna lotta per una maggiore giustizia sociale ed è ecologista e nonviolenta, allarga gli spazi di democrazia, non è contro il mercato ma non può, non vuole, non deve consentire che il mercato sia contro l’uomo.

LA LIBERTA’
Una sinistra moderna è per le regole a tutela della libertà, ma è bene che dica con chiarezza che è contro le libertà liberticide, contro la libertà di sfruttare a proprio piacimento l’uomo e la natura per esempio, contro la libertà di schiacciare la volontà degli altri solo perchè si è più forti, armati e violenti. C’è troppa retorica sulla parola libertà da quando Berlusconi è entrato in campo. Si confonde l’essere liberi con l’arbitrio, con la legittimazione di privilegi, si bada troppo poco ai doveri di mazziniana memoria illudendosi che possa esistere una società di soli diritti, la sinistra del futuro deve ripensare il rapporto tra individuo e collettività organizzata, tra cittadino e stato, tenendo ben al centro della propria azione la difesa dei più deboli senza mortificare il merito e la libertà di intraprendere e di eccellere.

IL POSIZIONAMENTO POLITICO
Nello scenario politico attuale la Sinistra l’Arcobaleno si posiziona alla sinistra appunto del Partito Democratico, con zone di interferenza molto vaste. Il successo del progetto dipende dalla percezione che la gente avrà della nuova federazione, se la percezione sarà di una cosa rossa e basta, sarà un fallimento velleitario. Se invece sarà interpretata come l’avvio di un processo che porta ad una grande e moderna forza di progresso, con lo sguardo rivolto al futuro e non solo al passato allora il progetto potrà diventare un punto di riferimento per moltissima gente, ed avere molta influenza sulla politica italiana. La federazione sarà una alleata leale e severa del Partito Democratico, di cui preoccupano alcune contraddizioni laceranti, ad esempio quella tra laici e cattolici, tra vizi privati e pubbliche virtù, la pericolosa tendenza al “ma anchismo” strepitosamente interpretato da Crozza.

IL PIANO LOCALE
Intanto sul piano locale, più volte le forze di sinistra si sono incontrate in questi ultimi anni, non riuscendo mai a dare un seguito a tanti bei propositi, la federazione di Crotone potrebbe essere una delle prime a formarsi di fatto, dando un coordinamento stabile alla propria azione comune, cominciando a prendere in considerazione la fattibilità di un progetto unitario per i prossimi appuntamenti elettorali.
La Città di Crotone è un banco di prova serio e importante per valutare le concrete possibilità di questa aggregazione. L’ecosistema a Crotone è in una drammatica difficoltà che coinvolge tutta la provincia, interi quartieri vivono perennemente sotto un puzzo maleodorante di rifiuti e liquami, bonifica e porto sono in alto mare, lo sviluppo economico è una chimera, il degrado sociale è evidente, la diseducazione civica dilaga, persino gli atti vandalici nelle scuole sono diventati endemici simboli della decadenza del contesto etico in cui viviamo.
Se c’è un punto da cui la nuova federazione deve necessariamente partire è quello di ridare credibilità alla politica, e questo necessità impegno e disciplina oltre che entusiasmo, noi crotonesi di solito preferiamo essere scettici, ma in molti intimamente speriamo che le cose possano cambiare. Intanto lampi di luce, sarebbe meglio dire raggi di sole, si stagliano all’orizzonte, ancora una volta il destino di Crotone è legato ad una grande sfida tecnologica che ci lega ad ampi scenari, questa volta non dovremo bonificare niente, la luce del sole non inquina, ma fa notoriamente bene.
Francesco Zurlo – Portavoce Verdi Crotone

martedì 27 novembre 2007

Quei Crotonesi...

Inquinamento, incendi, siccità, erosione, abusivismo edilizio, cementificazione, discariche abusive, subsidenza; disoccupazione , criminalità, droga, evasione scolastica, sfruttamento di minorenni e non;
Sono solo alcune delle tristi quanto ingiuste tessere che compongono il mosaico della quotidianità dei Crotonesi; quei Crotonesi che tutti i giorni escono da casa e compiono il loro dovere per riuscire a pagare l’affitto o la rata del mutuo, quei Crotonesi che tutti i giorni escono da casa e compiono il loro dovere per riuscire a comprare i libri per l’istruzione dei figli; “Quei Crotonesi”.
“Quei Crotonesi” che meno male che c’ê la pensione di Mamma e Papà; “Quei Crotonesi” che tutti i giorni escono da casa e compiono il loro dovere per provare a mantenere il figlio all’università e, se ci riescono , li vedono poi costretti a scappare da Crotone, la loro terra;
“Quei Crotonesi” che tutti I giorni escono da casa e compiono il loro dovere, e sono tanti, e avrebbero diritto a tutt’altro, “Quei Crotonesi” che non “fanno finta” di vivere ma sono costretti a vivere in questo triste mosaico.

Convegni, interviste, tavoli di discussioni, meeting, briefing, Work Shop, piattaforme di richieste, protocolli d’intesa;
Case al mare, in montagna, barche, ricevimenti, premiazioni, autisti, body gard, lifting, fitness, SUV, aerei, Hotel, ecc. ecc.
Queste sono invece le tessere che compongono il mosaico della quotidianità di molti Crotonesi (ovviamente non di tutti) che “fanno finta”.
Si, “fanno finta”!
“Fanno finta” di non vedere né sentire i rifiuti che, a pochi metri dalle loro belle case, trasbordano maleodoranti e indifferenziati .
“Fanno finta” di non vedere dalle loro belle ville la costa crotonese che anno dopo anno viene erosa;
“Fanno finta” di non avvertire gli scarichi, il calore e l’ingombro dei loro SUV, ovviamente parcheggiati in doppia o tripla però lucidissimi e full optional, la mattina per accompagnare un (nr. 1 ) bimbo a scuola;


E le istituzioni, i nostri amministratori ?
Loro no!
Gli amministratori non possono “fare finta”, non possono “fare finta” di non vedere ii dissesto economico, culturale, sociale che ci opprime, “fare finta” e speculare sull’ignoranza e la povertà dei molti .
Non possono” far finta “ d’ amministrare, sprecando tempo prezioso per le sorti della nostra città, e litigare per solite poltrone, gli incarichi, le lottizzazioni, (anzi no, sulle lottizzazioni al Comune gli accordi si trovano) piuttosto che per umili rancori personali, e intanto il tempo scorre.
Eccoli ancora li, i soliti noti (ormai da decenni) , di destra di sinistra di centro, attorniati dai poilticanti di turno, a riunirsi prima ufficialmente dopo un’ora segretamente pronti a pretendere e promettere briciole di civiltà.
Eccoli li, a saltellare, nemmeno in punta di piedi, da un partito a un altro a promettere il solito posticino di lavoro, l’incarico semestrale (ovviamente con proroga garantita) anziché dedicare le ultime cure a un malato che non ha avuto fortuna con i suoi medici, o incompetenti o delinquenti, fate voi.
E’ purtroppo impossibile trovare una spiegazione che escluda l’ incompetenza (nella migliore ipotesi) o la connivenza con loschi affari quali cause che da decenni affossano e soffocano Crotone e i Crotonesi .


ENI CHEM, Pertusola,
Cartiera, Stoppani, Datel e per ultimo Europaradiso, gli “specchietti” che i nostri amministratori, puntualmente per decenni, hanno adoperato per raccogliere voti, per creare dipendenza e sudditanza di molta, troppa brava gente che purtroppo ha avuto la considerazione di un “allodola” e che oggi si trova costretta a vivere in quella quotidianità purtroppo nota e che ci rende primi nelle classifiche peggiori .
In un territorio palesemente a vocazione agricola e turistica, con mare e monti, ricco di sorgenti d’acqua, i “santoni” della politica hanno imposto il sogno dell’ industria, un sogno rivelatosi incubo e, che per tanta brava gente, ormai da anni, ogni mattina al risveglio si concretizza in mobilità, cassa integrazione, lavori saltuari (a nero) e purtroppo anche attività al confine tra legalità e illegalità .

In questi giorni
i nostri amministratori si troviamo a fare, dopo anni, un’altra scelta importante, anch’essa determinante per il futuro che ci rimane : finalmente (Si filnalmente) è scaduta la convenzione che gli amministratori di questa città, la nostra città, anni addietro hanno stipulato con l ’ ENI per concedere l’estrazione del metano.
Gli attuali amministratori ora non possono “fare finta” di non sapere cosa significa ENI a Crotone, non possono far finta di non accorgersi della subsidenza e della erosione delle coste, della ridotta pescosità del nostro mare, non possono far finta di dimenticare l’ultimo segnale che quest’estate la terra ci ha mandato dal suo profondo, il terremoto .
Non pensino i nostri amministratori di “far finta” con le Royalty che l’ENI deve erogare, “far finta” come hanno fatto anche quelli che li hanno preceduti, inaugurando fontanine, scalinate, lampioncini, parcheggi, piazzali .
Questa volta i nostri amministratori, se non vogliono “far finta” e, se ne sono capaci, devono ottenere le royalty, non per distribuire contentini nelle circoscrizioni dove hanno raccolto più voti, non dovranno affidare lavori a questa o quella azienda che ha portato i cinquanta, i cento voti (tra assunti e lavoratori a nero) ma, se è nelle loro capacità, devono lavorare per la salute dei Crotonesi con la bonifica almeno dei maggiori siti inquinati; devono lavorare per garantire discariche a norma di legge; devono lavorare per combattere l’abusivismo edilizio e per abbattere gli abusi già rilevati; devono lavorare per garantire corsi universitari stabili e in sede. Devono lavorare, non possono più “far finta” sulla pelle di quei Crotonesi che tutti i giorni escono da casa per compiere il loro dovere senza poter “far finta”, ma soprattutto perché i nostri amministratori “fanno finta” in tutto tranne che quando “riscuotono i danari” per quello che dovrebbe essere il servizio reso “Quei Crotonesi” .

Sandro Tricoli
Verdi Crotone 16.11.07

martedì 16 ottobre 2007

Il Nobel per la Pace ad Al Gore simbolo di una nuova consapevolezza globale.


Al Gore ex Vicepresidente degli Stati Uniti ha vinto il Nobel per la Pace in virtù del suo impegno contro il riscaldamento globale ed i cambiamenti climatici. Il suo documentario “ Una scomoda Verità” vincitore dell’Oscar, è stato forse il più potente mezzo divulgativo della gravità del problema ecologico a livello mondiale degli ultimi anni.
Ogni ambientalista non può che salutare questo Nobel come una speranza che i popoli della terra e soprattutto i governi si mobilitino seriamente per invertire la rotta che ci sta portando all’autodistruzione ed incamminarci in modo più razionale e sicuro verso il futuro.
I Verdi italiani hanno da tempo lanciato il “Patto per il Clima” a cui hanno già aderito migliaia di persone e tra gli altri il nobel Carlo Rubbia, lo scrittore Jeremy Rifkin, il giurista Stefano Rodotà.
“Proponiamo un patto per il clima rivolto a singoli cittadini, associazioni ambientaliste e animaliste, alle personalità più impegnate nel superamento dell’attuale modello di sviluppo, associazioni per la difesa dei diritti civili e umani, ai consumatori, alle realtà civiche, mondo del volontariato e cooperazione sociale, mondo agricolo, commercio equo e solidale, comitati di cittadini, sindacati, mondo della ricerca e della scienza, dell’impresa, delle professioni e della cultura. Lavoriamo per ampliare sempre di più il consenso a queste proposte perché in Italia c’è bisogno di una vasta, ricca, influente area politica ecologista, pacifista, nonviolenta, autonoma e innovatrice, che porti nel 2008 ad un grande appuntamento per costruire un’ Alleanza in grado di affrontare la grande sfida posta a tutta l’umanità e all’intero pianeta dal cambiamento climatico in corso, una sfida di fronte alla quale siamo tutti chiamati a dare il meglio di noi.”
Chiunque può aderire sul sito http://www.pattoperilclima.com/ , dove è pubblicato l’elenco degli aderenti e l’intero testo dell’appello.
Respingiamo la macchietta dell’ambientalista buono solo a dire no che una stampa soprattutto di destra si accanisce ad affibbiare a questo partito/movimento che proprio con la promozione del Patto per il Clima ha dimostrato di essere in sintonia con i sentimenti ed i ragionamenti che hanno portato al Nobel per Al Gore, ed invitiamo tutte le persone di buona volontà ad aderirvi
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone

venerdì 12 ottobre 2007

SOLIDARIETA' AL PM PIER PAOLO BRUNI

I Verdi di Crotone esprimono tutta la loro solidarietà al PM Dott. Pier Paolo Bruni in merito alle notizie apparse sulla stampa locale di un progettato attentato alla sua persona da parte della criminalità organizzata.
Consideriamo prioritaria per il nostro territorio la lotta alla ‘ndranheta ed alla corruzione ed il Dott. Bruni svolge da anni con coraggio e sobrietà un’ azione indefessa ed efficace in questa direzione.
Esortiamo gli organi dello Stato preposti alla sicurezza ad attuare tutte le misure necessarie affinchè i nostri giudici possano compiere nella maniera migliore il loro lavoro contro la criminalità organizzata e la malapolitica che sono il cancro della società calabrese.
Non tutti i calabresi sono mafiosi e non tutte le forze politiche sono invischiate nel malaffare e anche nel crotonese non mancano buone pratiche di cittadinanza attiva, vedi per ultima la richiesta, giunta a buon fine, del wwf locale di poter gestire un’immobile confiscato alla mafia a Cutro, per l’educazione ambientale ed alla legalità.
Manifestando gratitudine verso i tanti cittadini crotonesi che quotidianamente fanno il loro dovere, senza anelare vantaggi immeritati o privilegi, e avendo fede nei nostri straordinari ragazzi, che più volte come quelli di Locri hanno manifestato contro la mafia, diciamo al Dott. Bruni che non è solo ma che dietro ogni battaglia per la legalità si troverà in compagnia della parte migliore della nostra terra.
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone

domenica 9 settembre 2007


FIUME NETO A SECCO! BISOGNA FARE QUALCOSA
( COMUNICATO 09/09/2007 Francesco Zurlo – Portavoce Verdi)
Faccio appello a tutte le coscienze che hanno a cuore il nostro ambiente per difendere il nostro fiume, il Fiume Neto. Tutti sappiamo che da molto tempo non piove e che quindi tutta la provincia soffre la siccità, ma da diversi giorni il fiume Neto è completamente a secco, molto al di sotto del “ flusso minimo vitale”. Solo sporadiche pozzanghere e qualche rivolo d’acqua è quello che rimane del secondo fiume della Calabria che nei secoli ha reso fertile ed arricchito la nostra provincia.
Da troppo tempo trascuriamo il nostro fiume, scarichi, allacciamenti e cave abusive, saccheggio oltre ogni limite per recuperare energia idroelettrica, bracconaggio, rifiuti ingombranti, oltraggiano quotidianamente il corso di quello che è il sangue del nostro ecosistema.
Speriamo che nei prossimi giorni le cose cambino, ma non possiamo sempre sperare nella stagione delle piogge. C’è bisogno di maggior attenzione da parte di tutti, imprese, istituzioni, sindaci.
L’importanza del fiume Neto per la nostra provincia è massima, dal punto di vista ecologico, storico, culturale ed economico, non seghiamo il ramo su cui siamo seduti!
Se la portata d’acqua del fiume persisterà sotto il minimo vitale, tutta la flora e la fauna tipica perirà, l’intero equilibrio ecologico dell’area sarà compromesso, la foce del Neto diventerà una landa arida e asciutta, tutta l’economia agricola di pregio della valle del Neto andrà a farsi friggere, un disastro ambientale di proporzioni enormi sarà lì a testimoniare della nostra avidità, della nostra cattiva coscienza, del nostro disprezzo per la natura, la vita e la storia, un monumento mortescente alla nostra ignoranza. Bisogna impedire che questo avvenga!
Noi riteniamo che nel persistere di questa situazione anche la magistratura debba fare il suo compito che è quello di accertare se possano essere individuate ipotesi di reato ed allo scopo promuoveremo una denuncia formale.
E’ tempo di rilanciare, altresì, la costituzione del parco fluviale e di valorizzare appieno l’intero ecosistema del fiume.
Verdi Crotone indirizzo email : verdicrotone@gmail.com
blog: http://verdicrotone.blogspot.com/

mercoledì 29 agosto 2007

La Teoria delle Finestre Rotte - una ricetta criminologica per la Calabria


La questione criminalità è ancora una volta al centro del dibattito in Calabria, come al solito sui media per qualche giorno se ne parlerà poi più niente. Colgo l’occasione per citare una ricetta che ha già funzionato, in un contesto diverso, ma certamente ugualmente drammatico, la New York degli anni ottanta, e che è conosciuta sotto il nome di “ Teoria delle Finestre Rotte”. In quel periodo la violenza e gli omicidi nella grande mela erano al massimo storico, oltre 2000 omicidi l’anno e 600.000 casi di gravi delitti, cifre che stanno ad indicare l’enormità del problema, una vera epidemia criminale.Poi, in un tempo relativamente breve, quelle cifre crollarono del 75%, soprattutto per merito dell’applicazione delle teorie di due criminologi americani James Wilson e George Kelling : questi due criminologi sostenevano che la criminalità è l’inevitabile risultato del disordine: “se una finestra è rotta e non viene riparata, chi vi passa davanti concluderà che nessuno se ne preoccupa e che nessuno ha la responsabilità di provvedere. Ben presto ne verranno rotte molte altre e la sensazione di anarchia si diffonderà da quell’edificio alla via su cui si affaccia, dando il segnale che tutto è possibile. In una città, problemi di minore importanza, quale graffiti. disordine nel rilascio dei rifiuti, macchine in doppia fila sono l’equivalente delle finestre rotte, ossia inviti a compiere crimini più gravi”. Questa teoria è una teoria epidemica della criminalità, la quale afferma che la criminalità è un fenomeno contagioso che parte dal degrado dell’ambiente circostante. L’applicazione di questa teoria da parte del sindaco Giuliani a New York e del suo capo del dipartimento di polizia William Bratton ebbe risultati strepitosi e fu imitata in vari luoghi e prese il nome di “Tolleranza Zero”, ovvero colpire in modo severo anche i reati più piccoli, tipo imbrattare un muro o viaggiare senza biglietto in tram, per togliere il contesto ideale al proliferare della criminalità maggiore. E’ vero che il contesto della Calabria degli anni duemila è diverso da quello della New York degli anni ottanta, ma alcune intuizioni di questa criminologia possono essere, a mio parere utilissime. E’ senza dubbio vero che il degrado ambientale, il disordine urbanistico, l’illegalità diffusa, ammorbano la vita quotidiana di noi calabresi e sarebbe senza dubbio salutare una iniezione di “Teoria delle finestre rotte” anche da noi. Oltre tutto l’applicazione di questa teoria è operativamente molto diversa dalle ricette tipo “invio dell’esercito” di cui si sente parlare oggi, o da palingenesi intellettuali di un elite di cervelloni. Per applicare questa teoria bisogna che funzionino gli enti locali, i nostri comuni, i nostri sindaci; una figura centrale diventerebbe quella del vigile urbano, figura quanto mai sottovalutata per il mantenimento della legalità. Il corpo dei vigili urbani dovrebbe fare quello che Bratton fece a New York, controllare severamente l’applicazione della legge per le mille piccole manchevolezze che creano il contesto ideale in cui la criminalità sguazza e trova giustificazione. Vigili da potenziare e specializzare nei nuovi impegnativi compiti, ma che potrebbero essere preziosi se vogliamo un futuro migliore, partendo dalle piccole cose, dal piccolo abuso edilizio, dalla macchina in doppia fila, dall’occupazione abusiva di suolo pubblico, dal deturpamento del verde etc. . Dare autorità e formazione ai vigili, istituire assessorati comunali al decoro pubblico, essere inflessibili su ogni piccola infrazione, potrebbe tagliare le gambe alla grande criminalità, quella che spara e ammazza, e potrebbe isolare, anche culturalmente, la criminalità organizzata che è la nostra croce . Da non dimenticare poi che l’applicazione di una tale teoria renderebbe migliore la nostra vita quotidiana, più pulito e bello il nostro ambiente.
Ma per applicare questi metodi anticrimine c’è bisogno di persone serie, di uno Stato serio e istituzioni serie, noi li abbiamo ? Io spero di si.
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone

lunedì 6 agosto 2007

I PRINCIPI ISPIRATORI DEI VERDI ITALIANI

L’ambiente è il mondo vitale del nostro pianeta, il sistema di relazioni fisiche e sociali che lega tra loro gli umani; le altre specie animali, la natura, le cose.
Verde è chi assume la tutela dell’ecosistema come ragione della propria identità, fondamentale del proprio programma e della propria elaborazione culturale, e ispira la propria azione anche istituzionale ai principi dell’ecologia della politica, della trasparenza e della legalità.
Verde è chi vede nella crescita economica, imperniata sullo sfruttamento più intenso ed esteso della natura e del lavoro umano, la causa originaria dello stato di degrado del nostro pianeta, della condizione alienata ed inquinata in cui versano i paesi industrializzati e i loro abitanti, del sottosviluppo crudele e desolante in cui si trovano i tre quarti dell’umanità. Questa crescita cieca, squilibrata ed iniqua è la radice dell’oppressione sociale di milioni di persone, spossessate del controllo sul proprio lavoro e sul proprio destino, ed è uno dei fondamenti della subordinazione di chi è più debole, del diverso, dello straniero.
Verde è chi ritiene che le grandi migrazioni e il riprodursi di conflitti locali e di guerre regionali abbiano la loro radice nel crescente divario tra Nord sviluppato e Sud depresso, tra aree ricche e aree povere, tra mondi dell’opulenza e mondi della miseria.
Verde è chi rifiuta ogni forma di razzismo e discriminazione. La complessità, il pluralismo, la differenza - non meno che la relazione, l’unita, la solidarietà tra specie e le persone - sono la fonte della ricchezza e dell’evoluzione naturali e sociali, cioè della vita stessa.
Verde è chi ispira l’azione politica a questi principi e l’affida a forme organizzative che valorizzino la cooperazione e la mutua solidarietà, l’impegno ad operare a favore del rafforzamento dell’ONU e la scelta della nonviolenza, la critica della gerarchia e della divisione burocratica dei ruoli, la piena coerenza tra i mezzi e i metodi utilizzati e le finalità e gli obiettivi perseguiti; verde è chi rifiuta la guerra e la sua preparazione come scelta strategica, morale e politica.
Verde è chi valorizza questa ricchezza animata da un insopprimibile bisogno di libertà e di giustizia e crede nei principi fondamentali della democrazia e di tutte le libertà civili, politiche e religiose.
Verde è chi si adopera per la salvaguardia e in difesa dei diritti degli altri animali e fa propria la dichiarazione universale dei diritti degli animali approvata dall’UNESCO il 15/10/78.
Verde è chi riconosce il valore e la ricchezza di genere e promuove l’effettiva rappresentanza di donne e uomini ad ogni livello organizzativo ed elettivo, riconoscendo il valore e la ricchezza della differenza di orientamento sessuale e di identità di genere all’interno della Federazione come nella società, e ritenendo cardine dello sviluppo di una piena coscienza ecologista la valorizzazione della differenza in ogni sede di elaborazione e decisione.
Verde è chi si impegna per l’unità politica dell’Europa sulla base del federalismo democratico e del principio di sussidiarietà.

venerdì 27 luglio 2007

LA QUESTIONE AMBIENTALE A CROTONE

La questione ambientale al centro dell’agenda politica crotonese.
(Ripartono i Verdi da Crotone – di Francesco Zurlo)


La nostra città sull’ambiente si gioca il futuro. La sfida straordinaria che questa generazione ha di fronte è trasformare i tanti e complessi problemi ambientali della città di Crotone in opportunità di lavoro, cultura e civiltà, oppure lasciarsi travolgere dall’emergenza e dal degrado.
In primo luogo c’è bisogno di uno sforzo di maturità dell’intera comunità crotonese e decidere per il dialogo e il ragionamento e non per la violenza e l’esercizio arrogante della forza, allo stato in cui siamo è vitale promuovere comportamenti positivi, in questo sarà cruciale il ruolo di alcune istituzioni ed in particolare delle scuole cittadine che rappresentano la comunità che crea il nostro futuro, ma sarà fondamentale istaurare corretti rapporti tra le forze politiche e tra le forze sociali, una specie di galateo istituzionale che sia di buon esempio per i cittadini.
Il risanamento ambientale del sito industriale di Crotone è una delle questioni aperte più importanti per l’intera politica di risanamento ambientale nazionale. L’area di Crotone per un settantennio, unica in Calabria e tra le poche nell’intero meridione, ha sopportato un carico incontrollato di inquinamento chimico che si è accumulato nel terreno in profondità, oggi questo stesso terreno è fonte di rilascio continuo dei composti inquinanti. La soluzione del problema “bonifica del sito industriale” richiede che tutta la città sia compatta, unita, senza divisione alcuna. Il costo dell’operazione è così elevato, gli antagonisti come l’Eni così forti, la volontà politica necessaria a livello nazionale e regionale così difficile da coinvolgere, che qualsiasi divisione locale porterebbe ad un nulla di fatto. Ma la bonifica ed il risanamento sono anche una straordinaria opportunità di lavoro e sviluppo per le imprese locali e l’intrapresa locale deve mettere a frutto tutta l’intelligenza possibile per non trovarsi impreparata. Anche il Sindacato locale naturalmente deve avere un ruolo decisivo nello sviluppo del piano di risanamento, in tutti i progetti di sviluppo riusciti il sindacato è stato uno degli attori fondamentali con il proprio contributo di idee e ragionevolezza.
E’ anche prevedibile che interessi torbidi e malaffare si organizzino per arraffare i finanziamenti pubblici che ingenti pioveranno su Crotone per la bonifica o comunque per le politiche ambientali da perseguire, ma questa è materia di ordine pubblico all’attenzione di Prefettura, polizia, carabinieri, guardia di finanza, magistrati, che su questo vigileranno e stanno già vigilando di sicuro.
Intanto solo un risanamento completo può consentire alla città di avere un futuro nel turismo, il risanamento è condizione necessaria, ma non sufficiente per lo sviluppo turistico. Affinchè lo sviluppo turistico non sia solo una pretesa infondata è anche necessario che si diffonda la cultura dell’accoglienza, che significa professionalità nei servizi e nelle strutture, capacità di soddisfare i bisogni del turista, sul territorio ci sono strutture scolastiche che stanno cominciando a dare i propri frutti ma ancora siamo lontani dall’avere un sistema sociale locale all’altezza. Chi vuole uno sviluppo turistico deve lottare per ottenere il risanamento ambientale ed anche una politica ambientale elevata, altrimenti i turisti andranno altrove, magari in posti meno belli e pieni di storia del nostro, ma senza inquinamento e con servizi migliori. e più numerosi.
La questione discarica. Sono più di ventanni che Crotone ha una questione discarica. Proprio l’altro giorno riordinando il mio archivio ho trovato una “fanzines” del 1° febbraio 1988 con un po’ pomposo titolo “W i Verdi” che in testa aveva un articolo “ La questione discarica” per la storia il Direttore responsabile era Vito Barresi e la redazione era composta da : Vito Barresi, Paolo Cerrelli, Maria Silvia Coraza, Enzo Facente, Enrico Franza, Enzo Frustaci, Fabio Gallo, Giuseppe Gangale, Eugenio Labate e Francesco Zurlo. Allora il problema era la discarica di Tufolo, poi il problema rifiuti ha preso il volto della crisi dell’Amps, del pericolo per i posti di lavoro a causa del fallimento della municipalizzata degradata a carrozzone politico e incompetente. Ricordo il mio periodo di impegno nel cda che con un grande impegno e collaborazione di tutti, amministratori, direzione, lavoratori, sindacati ha coinciso con il risanamento e la trasformazione dell’azienda municipallizata in azienda speciale: nuovo statuto, rinnovo dei mezzi, conti a posto, strade pulite, discarica controllata, posti di lavoro salvi. Ma già allora, negli anni 90, la questione rifiuti diventava sempre più complessa , certo il traguardo era la raccolta differenziata, una più equa ripartizione delle tariffe ( allora, come oggi, si pagava a metro quadro con evidenti ingiustizie), ma il mercato delle materie seconde non si crea dall’oggi al domani e l’organizzazione del pagamento “a quantità e peso” non era ,come non è, facile e automatico. Poi fummo cacciati via dalla giunta Senatore e da allora non mi sembra che le cose siano migliorate ed oggi la situazione è quanto mai complessa. Infatti Crotone sembra diventato il paradiso delle discariche e del bussiness dei rifiuti di ogni tipo, ma la gente non vuole una “città dei rifiuti”. Giustamente non vuole che tutta Italia scarichi qui i suoi rifiuti. In questo settore vigono alcune regole auree, una delle quali è “Ad ognuno i propri rifiuti”. Non fa una piega, sfido chiunque sano di mente a desiderare la monnezza degli altri in casa propria. Quindi il movimento No alla discarica esprime una elementare richiesta da parte di una comunità civile e deve essere ascoltato. Ma il movimento solleva il problema e non si può pretendere che lo risolva. A questo devono rispondere la politica e le istituzioni. La politica dando gli indirizzi e le istituzioni elaborando piani concreti e fattibili. La questione rifiuti ha sempre avuto due punti fondamentali: l’elaborazione di piani di miglioramento e la gestione del quotidiano, infatti i rifiuti bisogna raccoglierli ogni giorno e guai a saltare un solo giorno, ma al contempo è necessario non vivere sempre nell’emergenza e pianificare miglioramento del servizio e equa distribuzione del carico tariffario. Può darsi che siano necessarie soluzioni di breve periodo per fronteggiare ed evitare l’emergenza, ma bisogna programmare un piano rifiuti che tenda a : ridurre e rendere più eque le tariffe che pagano i cittadini, darsi come meta lo zero rifiuti in discarica e il 100% di differenziata, in alcune zone d’Italia si paga a peso e quantità solo quello che non si differenzia, si tratta di consorzi di decine di comuni, non esperienze isolate, il risultato è che così i cittadini sono incentivati a produrre meno rifiuti perchè pagano di meno , c’è una florida impresa dell’utilizzo di materie seconde e in discarica vanno pochi rifiuti; anche in questo settore come tutto nella vita dobbiamo imparare con umiltà da chi ha già risolto i problemi, non possiamo partire sempre da zero per ostinata ignoranza.
C’è anche bisogno di rispettare le imprese ed i lavoratori locali che oggi vivono sull’economia dei rifiuti, dare i modi e i tempi di ristrutturare, riorganizzare, usufruire degli ammortizzatori sociali necessari, anche qui il ruolo del sindacato non è sostituibile e deve avere diritto a proporre soluzioni.
Anche sulla questione rifiuti sono in gioco ingenti interessi e può essere foriero di sviluppo, pensiamo alla rete di imprese che può nascere dalla differenziazione e riciclaggio dei rifiuti, ma anche di ecomafie, quindi promozione ma anche attenzione.
La centrale solare. Non possiamo dire di avere affrontato la questione ambientale e la sua centralità a Crotone se non parliamo un po’ del più bel sogno: la centrale solare a concentrazione. Ma sarebbe più giusto inserire la stessa in un discorso energetico più ampio che riguarda la nostra città. Le energie rinnovabili sono il futuro dell’umanità, in primo luogo il solare. Le energie che derivano da combustibili fossili rappresentano il presente ed il passato, in prospettiva sono intrinsecamente insostenibili e quindi l’umanità se vorrà sopravvivere dovrà abbandonarle, prima o poi si troverà comunque a secco. E’ una visione del mondo che bisogna abbandonare, quella che sfrutta il nostro capitale naturale raschiando fino all’ultimo barile di petrolio, ed un’altra che bisogna sposare, quella che utilizza il reddito naturale, l’energia che si rinnova e riproduce, sole, eolico, idrogeno, cogenerazione, biomasse, maree, etc. nel frattempo il cambiamento di paradigma dovrà passare dalla produttività del lavoro alla produttività delle risorse e quindi risparmio energetico e ottimizzazione dell’utilizzo di ogni energia. E’ finita un epoca ne sta nascendo un’altra. Il riscaldamento globale, il disordine climatico, l’avvicinarsi dei picchi di produzione del petrolio, tutto fa pensare che le energie rinnovabili saranno il settore a più alti investimenti in un futuro sempre più prossimo. E’ vero, c’è ancora chi propone il nucleare, purchè siano sempre gli altri a prendersi le scorie, o apprendisti stregoni del carbone, oppure chi dice che il riscaldamento globale è tutta una balla inventata dal 90% degli scienziati del mondo! Nel frattempo però l’Italia non ha altra scelta che puntare sul rinnovabile e aumentare la produttività delle poche riserve fossili che ha, tra cui il metano. Ancora non sono comunque sopite le polemiche che riguardano la subsidenza che l’estrazione del metano provoca e bisogna monitorare attentamente questo fenomeno. Comunque Crotone si trova ad essere un bacino energetico formidabile, tra idrogeologica, metanifera, eolica, biomasse e solare . Ma soprattutto la centrale solare, come ho gia spiegato in un precedente intervento, può risultare fertilissima di buone nuove per noi, le nostre imprese, il nostro futuro.
Anche qui, naturalmente, ci saranno fondi ingenti e bisognerà vigilare che non vadano in tasca al malaffare.
La nostra comunità però non può subire paradossi del tipo che nonostante tutta questa energia prodotta, paga l’energia più degli altri, mica siamo fessi ! E’ una questione di dignità, come per la bonifica del sito industriale ed i rapporti con l’ENI: i primi vantaggi sull’erogazione di energia dovranno averli le imprese ed i cittadini di Crotone, così come l’ENI dovrà pagare il dovuto per la bonifica. Non si può umiliare una comunità, altrimenti nessuno potrà stupirsi se questa comunità si ribellerà con tutte la sue forze.
Queste sono solo alcune pillole della centralità della questione ambientale per Crotone, sono decenni che qualcuno di noi dice queste cose, c’è bisogno di una forza politica che in città affermi queste priorità ancora oggi.
Una forza politica che attraverso il patto per il clima (invito tutti a firmare sul sito http://www.pattoperilclima.com/ ) vuole finalmente diventare adulta, perchè l’ambientalismo è ormai adulto, e nessuno a queste cose poi ci bada veramente. Un gruppo verde a Crotone che riparta dalla cultura e dal rispetto delle persone, fuori da ogni estremismo o ideologismo, per affermare una cosa semplice : lasciare un mondo migliore ai nostri figli, vivere più civilmente adesso, dare la prevalenza al dialogo, affermare la dignità di fare anche politica, in modo pulito e competente.
Sarà possibile, io credo di si, sarà possibile migliorare la nostra città, io credo di si.
Da ventanni insegno ai ragazzi delle superiori della provincia, ogni anno quotidianamente i miei ragazzi alimentano la mia fiducia nel genere umano, con le loro intelligenze limpide, i loro cuori puri, i loro sogni così concreti, sono certo il futuro sarà migliore.
Francesco Zurlo
Portavoce Verdi Crotone